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13 aprile 2012

ECCO PERCHE' DOBBIAMO SCONGIURARE con tutte le nostre forze e il nostro impegno L' ULTERIORE POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE.....


 ECCO PERCHE' DOBBIAMO SCONGIURARE con tutte le nostre forze  e il nostro impegno  L' ULTERIORE POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE.....

PERCHE' IL"NUOVO BUSINESS SARA' BRUCIARE RIFIUTI NEI CEMENTIFICI E NELLE CENTRALI A CARBONE CON TUTTE LE INEVITABILI CONSEGUENZE PER LA SALUTE DEI CITTADINI SU CUI  GRAVITANO QUESTI IMPIANTI .

IL NOSTRO FUTURO E' DIETRO L'ANGOLO......

Tratto dal   Ministero dell' Ambiente  

«Entro fine mese il decreto per la trasformazione dei rifiuti in combustibile»

L’intervento del ministro dell’ambiente Clini al convegno Aitec - Nomisma

Clini a Napoli per Marevivo«Vareremo entro fine mese un decreto che prevede l’impiego di combustibili solidi secondari nei processi industriali, in particolare nel settore del cemento, che aiuterà anche molte regioni ad uscire dallo stato di emergenza».
A parlare è Corrado Clini, ministro dell’ambiente nell’ambito del suo intervento al convegno di presentazione dello studio Nomisma Energia sui Combustibili solidi secondari (Css),
cioè combustibili ricavati dai rifiuti ma diversi dal Combustibile da rifiuti (Cdr).
«L’ uso come combustibile in centrali, cementifici o anche termovalorizzatori può essere una strada da seguire – spiega Clini – per risolvere il problema dei rifiuti, per valorizzare energicamente i rifiuti e per uscire fuori da un circuito nel quale la malavita organizzata ha avuto un ruolo molto importante. Il nostro obiettivo è quello di far uscire i rifiuti dal ciclo ordinario per portarli in un ciclo industriale, qualunque sia: raccolta differenziata, recupero di energia o recupero di materiali».
Quindi, il ministro sottolinea che è sua intenzione «favorire e promuovere un accordo di programma tra il ministero dell’Ambiente, alcune regioni italiane e Aitec (Associazione italiana tecnico economica del cemento, ndr) sulla valorizzazione energetica del Css nelle regioni italiane che sono maggiormente esposte e tutt' ora in una grave situazione di emergenza».
Quindi, affrontando il caso dell’emergenza Roma, chiarisce che la città «non entrerà in emergenza se avrà questa prospettiva, che poi e' quella delle direttive europee e delle leggi nazionali».

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