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03 giugno 2012

Trivellazioni, il Governo le vuole vicino alla costa






Tratto da Globalist

Trivellazioni, il Governo le vuole vicino alla costa


Dopo il disastro ambientale di due anni fa, provocato dall'esplosione di una piattaforma di estrazione petrolifera nel golfo del Messico, il governo Berlusconi aveva fortemente rallentato l'ipotesi di far impiantare anche davanti alle nostre coste quei giganteschi mostri marini. In quel caso la British Petroleum - proprietaria degli impianti - venne fortemente sanzionata dal governo degli Stati Uniti. Oggi nel nostro Paese, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, non solo vorrebbe riprendere il discorso, ma nel decreto incentivi presentato dal governo cambia la norma che consente alle piattaforme di avvicinarsi molto vicino alle nostre coste.

Nel 2010, infatti, era stato raggiunto un compromesso in base al quale le trivellazioni non sarebbero state possibili fino a 12 miglia dalla costa - circa 19 chilometri -. Con la modifica della norma, invece, le distanza si sposta a 5 miglia, ovvero 8 chilometri. Col risultato, che oltre ad aumentare il rischio di disastri ambientali incalcolabili, le persone che si trovano sulla spiaggia, vedranno sorgere davanti ai loro occhi dei grattaceli marini, con gravi ripercussioni anche sulla qualità del nostro turismo, che proprio in questi anni sta conquistando un primato europeo, proprio per la bellezza delle nostre coste.

La denuncia arriva dai senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che da anni sono impegnati proprio nelle battaglie ambientali. Fanno ora appello al ministro dell'ambiente Corrado Clini di intervenire, per ripristinare i valori della norma, riportandoli a quelli precedenti. I due senatori in ogni caso sostengono che se anche si estraessero le 11 milioni di tonnellate di riserve petrolifere stimate nei nostri fondali marini,
con i consumi attuali si esaurirebbero in soli 55 giorni. Un regalo alle multinazionali del petrolio, denuncia qualcuno, anche perché le stime di entrate per lo Stato non andrebbe oltre i 2 miliardi di euro l'anno. 

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