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25 ottobre 2012

Gli Islandesi approvano la nuova costituzione partecipata grazie al WEB.!



Tratto da Il Cambiamento

Gli Islandesi approvano la nuova costituzione partecipata!

L'elettorato islandese ha approvato questo sabato con un referendum la nuova costituzione islandese, un testo scritto con la partecipazione ed il contributo di molti cittadini, che introduce importanti novità a tutela dell'ambiente, dei beni comuni, dell'uguaglianza. Adesso spetterà al parlamento approvare la carta, ma un esito negativo aprirebbe uno scontro aperto con la cittadinanza.


di Andrea Degl'Innocenti

26 Ottobre 2012

La mattina di domenica scorsa, 21 ottobre 2012, Gudmundur Gunnarsson, un membro del consiglio costituente islandese nonché padre della cantante Björk era di buon umore. Intervistato, ha detto alla stampa: “Coloro che hanno sperato in una società più giusta si sono svegliati felici questa mattina”.
Il perché della felicità di Gudmundur è presto detto: il giorno precedente il popolo islandese aveva votato e approvato con un referendum il testo della nuova costituzione nazionale. Un testo innovativo sia nei contenuti che nel metodo utilizzato per scriverlo, continuazione ideale delle rivolte che a partire dal 2008 hanno provocato la caduta del governo e l'annullamento del debito Icesave. Il testo approvato dal popolo dovrà superare ora un ultimo scoglio: il vaglio dell'Althingi, il parlamento islandese.......

Adesso starà al parlamento trasformare la nuova Costituzione in legge. E c'è già chi teme che la classe politica possa rifiutare il testo o alcune sue parti. Certo è che se il parlamento decidesse di non accogliere il nuovo testo o di modificarlo sensibilmente sarebbe una violazione palese della volontà popolare espressa attraverso i referendum. E il popolo islandese, lo abbiamo capito, è molto poco disposto ad accettare questo tipo di violazione. Vedremo.

"Hordur Torfason, uno dei protagonisti delle rivolte islandesi, mi ha inviato una e-mail per festeggiare la vittoria al referendum costituzionale"

Hordur Torfason
Caro Amico,
Ti invio saluti e notizie dall'Islanda. 
Come sai quattro anni fa, l'11 ottobre 2008, qui in Islanda abbiamo iniziato a protestare contro la situazione che si era creata quando le nostre banche sono schiantate. Ma subito ci è stato detto da parte delle autorità di mantenere la calma e di non interferire in questioni che non capivano. Il governo ci ha detto che si sarebbe occupato di questo problema e tutto era sotto controllo. Ci è stato detto per molti anni che eravamo una delle nazioni più ricche del mondo, poi improvvisamente eravamo sull'orlo della bancarotta.

Noi, il popolo, non credevamo ai politici. Abbiamo iniziato a protestare e farci domande, a chiedere spiegazioni.
In questi ultimi 4 anni, siamo stati in uno stato di shock quasi costante, arrivando gradualmente a capire come la corruzione enorme, le bugie, l'inganno e i furti si siano perpetuati in questo paese per decenni. La nostra ricchezza veniva sistematicamente rubata e ci siamo trovati in debiti enormi. 

Per mesi abbiamo resistito e protestato pacificamente e sistematicamente, con la ragione dalla nostra e facendo forte pressione sui politici. Le nostre richieste erano tre:
 1 le dimissioni del governo. 
2. Le dimissioni del consiglio di amministrazione della Banca nazionale. 
3. Le dimissioni del consiglio di amministrazione dell'Autorità di vigilanza finanziaria. La nostra pretesa di fondo era che ci sarebbe una nuova Costituzione in un prossimo futuro. Nel febbraio 2009 tutti e tre i requisiti sono stati soddisfatti. Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo tenuto i manifestanti la richiesta di una nuova Costituzione viva.

La nostra rivendicazione di fondo era quella di avere una nuova costituzione nel prossimo futuro. Nel Febbraio 2009 tutte e tre le nostre richieste si sono realizzate.
 Abbiamo ottenuto un nuovo governo e abbiamo fatto viva la richiesta di una nuova costituzione.
Lo scorso sabato, 21 ottobre, si è finalmente tenuto un referendum sulla proposta della nuova costituzione.
Solo perché tu sappia che è possibile cambiare la società, richiede soltanto tempo, resistenza, solidarietà, pianificazione, informazioni, esperienza e dimostrazioni sistematiche e pacifiche!
Condividi e abbine cura.
Buona fortuna,
Hörður Torfason

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