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11 ottobre 2012

Per VDE la Germania può raggiungere l'obiettivo dell'80% da rinnovabili e fare a meno di nucleare e carbone

 Tratto da QualEnergia

Germania, 80% di rinnovabili e fare a meno di nucleare e carbone

L'autorevole associazione tedesca di tecnici ingegneri VDE ha elaborato uno studio che dimostra che almeno fino al 40-50% di contributo delle rinnovabili elettriche ci sarà scarso bisogno dei sistemi di accumulo. Ma, soprattutto, che nel passaggio più deciso verso le rinnovabili non servirà un baseload costituito da carbone e nucleare.

L’elevata quota di elettricità intermittente da solare ed eolico in un paese come la Germania può mettere in crisi la rete? E quanta elettricità può essere realisticamente stoccata? Servirà accelerare sul carbone per poter passare dal nucleare alle rinnovabili e a quell’obiettivo del 2050 che prevede l’80-100% di energia elettrica pulita? 
A queste domande risponde uno studio (vedi qui la versione originale) della tedesca VDE, l’associazione nazionale degli ingegneri elettrotecnici, elettronici e informatici che conta circa 35.000 iscritti. Non si tratta di un'organizzazione “green”, ma sicuramente un’associazione tecnicamente qualificata e molto autorevole nel Paese e per questo riteniamo di un certo interesse lo scenario presentato nel documento. ...
Ma dello studio è soprattutto rilevante il fatto che gli ingegneri dell’associazione VDE ritengano che, superata la soglia del 40%, nucleare e carbone non siano affatto necessari e compatibili con una diffusione spinta delle rinnovabili e che il baseload possa essere ottenuto attraverso impianti di cogenerazione alimentati a gas e biomasse e con centrali a ciclo combinato a gas. Una strategia che permetterà di stoccare stagionalmente la produzione in eccesso.
Un’evoluzione che ci porta avanti nel tempo e verso quell’obiettivo dell’80%, e possibilmente del 100%, di elettricità da rinnovabili che la Germania si è posto per il 2050. Utile anche poi un confronto con la nostra approssimativa e provincialissima strategia energetica nazionale.

Nel grafico possiamo osservare la struttura dell’offerta ipotizzata dallo scenario del VDE con le rinnovabili all’80%. Si noterà che il nucleare (colore rosso) sparisce e il carbone (nero e marrone, brown e black coal) si riduce nel tempo a quote veramente marginali.

....Alcuni osservatori sono stupiti dalle esplicite posizioni presentate dalla VDE anche perché sanno che troveranno tra i loro oppositori sicuramente una parte delle lobby delle compagnie elettriche.
Ma il mondo sta cambiando e anche con una certa rapidità. Come commenta a Qualenergia.it Alex Sorokin, esperto e attento osservatore del settore energetico tedesco: “Forse la maggioranza dei rappresentanti di questa organizzazione, che non deve per forza difendere gli interessi economici come quelli delle utility, si è resa conto che la generazione distribuita con le conseguenti innovazioni tecnologiche produrrà molte più opportunità di lavoro del settore energetico convenzionale e della generazione centralizzata, senza compromettere il sistema elettrico e a costi comunque accettabili”.

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