Tratto da QualEnergia
Germania, 80% di rinnovabili e fare a meno di nucleare e carbone
L'autorevole associazione tedesca di
tecnici ingegneri VDE ha elaborato uno studio che dimostra che almeno
fino al 40-50% di contributo delle rinnovabili elettriche ci sarà scarso
bisogno dei sistemi di accumulo. Ma, soprattutto, che nel passaggio più
deciso verso le rinnovabili non servirà un baseload costituito da
carbone e nucleare.
L’elevata quota di elettricità intermittente da solare ed eolico in un paese come la Germania può
mettere in crisi la rete? E quanta elettricità può essere
realisticamente stoccata? Servirà accelerare sul carbone per poter
passare dal nucleare alle rinnovabili e a quell’obiettivo del 2050 che
prevede l’80-100% di energia elettrica pulita?
A queste domande risponde
uno studio (vedi qui la versione originale) della tedesca VDE,
l’associazione nazionale degli ingegneri elettrotecnici, elettronici e
informatici che conta circa 35.000 iscritti. Non si tratta di
un'organizzazione “green”, ma sicuramente un’associazione tecnicamente qualificata e molto autorevole nel Paese e per questo riteniamo di un certo interesse lo scenario presentato nel documento. ...
Ma dello studio è soprattutto rilevante
il fatto che gli ingegneri dell’associazione VDE ritengano che, superata
la soglia del 40%, nucleare e carbone non siano affatto necessari e compatibili con una diffusione spinta delle rinnovabili e che il baseload
possa essere ottenuto attraverso impianti di cogenerazione alimentati a
gas e biomasse e con centrali a ciclo combinato a gas. Una strategia
che permetterà di stoccare stagionalmente la produzione in eccesso.
Un’evoluzione che ci porta avanti nel tempo e verso quell’obiettivo dell’80%, e possibilmente del 100%,
di elettricità da rinnovabili che la Germania si è posto per il 2050.
Utile anche poi un confronto con la nostra approssimativa e
provincialissima strategia energetica nazionale.
Nel grafico possiamo osservare la
struttura dell’offerta ipotizzata dallo scenario del VDE con le
rinnovabili all’80%. Si noterà che il nucleare (colore rosso) sparisce e
il carbone (nero e marrone, brown e black coal) si riduce nel tempo a quote veramente marginali.
....Alcuni osservatori sono stupiti dalle esplicite posizioni presentate dalla VDE anche perché sanno che troveranno tra i loro oppositori sicuramente una parte delle lobby delle compagnie elettriche.
Ma
il mondo sta cambiando e anche con una certa rapidità. Come commenta a
Qualenergia.it Alex Sorokin, esperto e attento osservatore del settore
energetico tedesco: “Forse la maggioranza dei rappresentanti di questa
organizzazione, che non deve per forza difendere gli interessi economici
come quelli delle utility, si è resa conto che la generazione
distribuita con le conseguenti innovazioni tecnologiche produrrà molte
più opportunità di lavoro del settore energetico convenzionale e della
generazione centralizzata, senza compromettere il sistema elettrico e a
costi comunque accettabili”.
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