Tratto da Legambiente
STOP sussidi alle fonti fossili
Ogni anno lo Stato
foraggia direttamente e indirettamente le fonti fossili di energia con
9,11 miliardi di euro.
E' ora di dire basta!
Consulta la mappa degli
impianti più inquinanti. Qui
Alcune immagini tratte dal sito di Legambiente che ben metteno in evidenza la problematica per la CO2 della Regione Liguria con ........ tre inquinanti centrali a carbone.
Il Pianeta è in pericolo, le emissioni di CO2 continuano a crescere (+ 20% dal 2000) con effetti ambientali e sociali sempre più drammatici. Cambiare modello energetico, promuovendo le fonti di energia pulita e riducendo drasticamente il consumo di petrolio, carbone, gas, è una priorità assoluta.
Secondo l’International Energy Agency nel 2012 i sussidi alle fonti fossili nel Mondo sono arrivati a 630 miliardi dollari, in crescita rispetto agli anni scorsi, erano 523 nel 2011 e 412 nel 2010. Anche in Italia le fonti fossili continuano a ricevere sussidi assurdi! Scarica il dossier
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Tratto da Qual'Energia
Troppi sussidi alle fossili. E vento e sole più prevedibili delle politiche che li sostengono...
.......Da noi in Italia le fonti sporche ricevono 9,11 miliardi di euro di finanziamenti pubblici all'anno.
06 febbraio 2013

Pagate con soldi pubblici per mandare in tilt il clima. Le fonti fossili ricevono 100 dollari di sussidi per ogni tonnellata di CO2
che rilasciano in atmosfera. Nel 2011, ultimo anno di cui si conoscono i
dati, carbone, petrolio e gas hanno ricevuto aiuti di Stato per 523 miliardi di dollari,
a tutte le rinnovabili ne sono andati solo 88. Il dato non è nuovo, ma
vale la pena di ricordarlo periodicamente, visto che nel dibattito
pubblico, specie in quello italiano, sono fotovoltaico, eolico e le
altre fonti pulite ad essere costantemente messe sul banco degli
imputati perché favorite da aiuti pubblici che peserebbero sulla
collettività distorcendo il mercato (si veda il recente attacco al FV sul Corriere della Sera).
A rilanciare la denuncia nei giorni scorsi, intervenendo ad una conferenza sull'eolico a Vienna, è stato Fatih Birol,
capo economista della International Energy Agency, agenzia non certo di
ispirazione ambientalista che però da anni sta predicando
l'eliminazione dei sussidi alle fossili. Mentre il prezzo della CO2 nel sistema ETS in questi giorni ha toccato i minimi storici, arrivando anche sotto i 4 euro,
cioè 5,4 dollari a tonnellata, colpisce molto il calcolo citato da
Birol, per cui quei 523 miliardi si possono tradurre in un sussidio
pubblico assurdo di 110 dollari a tonnellata emessa.

La questione ha infatti dimensioni allarmanti anche nei paesi industrializzati e anche in Italia: come QualEnergia.it ha denunciato di recente, da noi le fonti sporche ricevono 9,11 miliardi di euro di finanziamenti pubblici all'anno.
Aiuti dati in diverse forme: dagli sgravi fiscali ai petrolieri, agli
aiuti al trasporto su gomma, fino ai sussidi alle centrali a fonti
fossili e alle famigerate “assimilate”.
Come ha sottolineato Birol: “Da una parte i paesi parlano di rinnovabili, efficienza energetica e cambiamenti climatici, dall'altra sussidiano le fonti fossili. Finché ci sono questi sussidi non abbiamo possibilità di raggiungere gli obiettivi sul clima e far sì che le rinnovabili siano competitive con carbone, gas e petrolio, resi artificialmente economici dagli aiuti pubblici”.
Per permettere la transizione energetica necessaria occorre dunque creare un campo di gioco livellato e gestito con regole certe:
non è tanto la non prevedibilità della produzione da fonti come eolico e
fotovoltaico ad ostacolarne lo sviluppo – ha osservato l'economista IEA
– bensì la non prevedibilità delle politiche: “il mio messaggio ai
governi è che se le politiche di supporto fossero prevedibili quanto lo è
il vento la parità sarebbe già vinta”.....
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