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10 marzo 2013

Dalla Calabria a tutta l'Italia: No al Carbone.

Tratto da Zoomsud

RDT, dalla Calabria a tutta l'Italia: No al Carbone.

Solidali con i cittadini di Civitavecchia. 


Da tempo abbiamo affermato che la lotta per un modello di sviluppo diverso, per esempio per la riduzione della produzione di rifiuti e per la riduzione del consumo energetico, non passa attraverso proclami e enunciazioni teoriche, bensì attraverso lotte senza frontiere contro il vero movente dei disastri sparsi in Italia e nel mondo: la speculazione privata.

Per questo tutti i comitati ed i cittadini della Calabria che hanno a cuore le sorti della propria terra sono a fianco dei cittadini della sibaritide e dell'area grecanica nella lotta contro il carbone a Rossano (CS) ed a Saline Joniche (RC).


Per questo siamo a fianco di tutti i comitati che si battono da tempo contro il carbone in tutta Italia, perché l'obiettivo non è quello di spostare la ciminiera più su o più, ma quello di sconfiggere un modello di produzione dell'energia che è disastroso per la salute dei cittadini ed anti-economico per le comunità.


I comitati cittadini, dunque, non hanno alcuna sindrome di Nymby, acronimo di Not In My Back Yard, che significa Non nel mio cortile, come a dire che il problema non è il carbone o la discarica, ma che si faccia lontano da casa nostra.


Di un'altra sindrome drammaticamente reale, invece, sono affetti governi e speculatori, ed è la sindroma di Otiip: Only Thing Important Is profit. L'unica cosa importante è il profitto, ed in virtù del profitto credono di essere autorizzati ad uccidere cittadini o a devastare l'economia dei territori.


Per questo siamo a fianco dei cittadini di Civitavecchia che il 12 Marzo presidieranno il Ministero dell'Ambiente, in occasione della Conferenza dei Servizi per la centrale a carbone, con lo slogan: “un paio di scarpe per il carbone”. Ognuno, infatti, per l'”occasione” porterà un paio di scarpe che ricorderà simbolicamente i tanti morti causati dall'inquinamento nell'alto Lazio, un inquinamento per cui la centrale a carbone contribuisce notevolmente.


I cittadini calabresi di “paia di scarpe” ne potrebbero portare sotto molti palazzi: dalla Pertusola di Crotone alla Marlane di Praja, dalla gestione dei rifiuti alle mancate bonifiche, dal dissesto idrogeologico alla speculazione energetica, ed  oggi quei cittadini non hanno più intenzione di permettere altri scempi, per questo , con forza, diciamo no al carbone.


Rete per la Difesa del Territorio



 “Franco Nisticò”








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