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01 marzo 2013

1)Sussidi alle fonti fossili: nel 2011 sono stati 620 miliardi 2)Elezioni:terremoto politico, i segnali e le opportunità da cogliere

Tratto da  Zeroemission
Sussidi alle fonti fossili: nel 2011 sono stati 620 miliardi

Anche secondo l'ultima analisi della Global Subsidies Initiative e dell'International Energy Agency (Iea), a livello globale, le sovvenzioni concesse alle fonti fossili sarebbero diverse volte superiori agli incentivi per le rinnovabili.
Sussidi alle fonti fossili: nel 2011 sono stati 620 miliardi
Delle sovvenzioni alle fonti fossili e della loro reale entità - di molto superiore a quella degli incentivi alle rinnovabili - abbiamo già lungamente discusso. Senza contare che, a queste, vanno aggiunti ulteriori costi ambientali e sanitari a carico della collettività.   
Ma oggi, le ultime stime effettuate dalla Global Subsides Initiative e dall'International Energy Agency (Iea) riferiscono di somme da capogiro che i Governi mondiali versano come sussidi alle già prolifiche attività delle società operanti nel mercato delle fonti fossili.  
Nel corso del 2011 sono più di 620 miliardi dollari sono stati spesi a livello mondiale per sovvenzionare l'energia da gas, petrolio e carbone (circa il 20% in più rispetto all'anno precedente), contro gli 88 miliardi spesi per incentivare lo sviluppo delle rinnovabili.

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Tratto da Qualenergia

Il terremoto politico, i segnali e le opportunità da cogliere


Ascolta audio (mp3 – durata 1’32’’)
Gli effetti del terremoto politico post elezioni si vedranno solo nei prossimi giorni, ma è evidente la chiara volontà dei cittadini di diventare protagonisti di molte decisioni fondamentali del nostro Paese e della loro gestione dal basso. Non mancheranno indicazioni di carattere internazionale a vari livelli, a cominciare dai mercati, da cui potrebbe emergere un rischio di instabilità.
Sarà comunque necessaria una riflessione sui rapporti tra cittadini e politica, e soprattutto sui contenuti.  
Da questo punto di vista, riguardo alle tematiche ambientali ed energetiche, ad esempio il Movimento 5 Stelle ha espresso con forza molti temi interessanti che vanno dal decentramento della produzione all’efficienza energetica e per le fonti rinnovabili.
Saper cogliere questo segnale di cambiamento da parte della politica può anche portare, in una situazione turbolenta come quella attuale, a un ulteriore passaggio verso la transizione energetico-ambientale che sta già avvenendo su scala globale.
È questa la sfida da afferrare, mettendo anche in luce la possibilità di usare, in modo anticiclico rispetto all’attuale crisi economica, tutte le soluzioni che possono generare occupazione.
L’opinione di Gianni Silvestrini a Ecoradio.

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