Tratto da RSI.ch
Centrale a carbone "fabbriche di morte"
Lo sostiene uno studio universitario in Germania
A causa delle emissioni di gas e polveri sottili, le centrali a carbone tedesche sono responsabili della morte prematura di oltre tremila persone ogni anno in Germania e nei paesi vicini.E' quanto ha rivelato uno studio condotto dall'Università di Stoccarda e commissionato da Greenpeace.
Le emissioni delle 67 centrali tedesche, in particolare quelle dove viene bruciata lignite, sarebbero costate alla popolazione complessivamente 33'000 anni di vita.
Le compagnie energetiche definiscono lo studio fuorviante e l’inquinamento generato "minimo se non inesistente".
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Centrali a carbone, 3.100 morti premature ogni anno
BELLINZONA - "Le particelle fini emesse dalle
centrali a carbone tedesche provocano ogni anno 3’100 decessi
prematuri". E’ quanto rivela un nuovo rapporto dell’Università di
Stoccarda, commissionato dall’organizzazione ambientalista Greenpeace.
"Le nuove centrali, tra cui quella di Lünen con la complicità
dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET) - si legge nel rapporto -,
aggraveranno ulteriormente il bilancio di una produzione di energia
estremamente dannosa per la salute e nociva per il clima"."Stando allo studio, la centrale di Lünen in cui hanno investito l’AET e la Regio Energie solettese provocherà verosimilmente 72 decessi prematuri all’anno e manderà in fumo l’equivalente di 771 anni di vita e 16'332 giornate lavorative", dichiara Matteo Buzzi del gruppo regionale Greenpeace Ticino.
"La centrale a carbone di Wilhelmshaven in cui ha investito l’azienda elettrica bernese BKW, dal canto suo, sarà all’origine di 23 morti premature e causerà la perdita di 251 anni di vita e 5'305 giornate lavorative".
Tali stime sono state elaborate da un istituto specializzato dell’Università di Stoccarda e si basano sulle emissioni misurate da un apposito registro europeo nel 2010 nonché su svariati studi epidemiologici riguardanti gli effetti nocivi sulla salute delle polveri fini.
"Nel complesso le 67 centrali a carbone tedesco provocano annualmente la perdita di 33'000 anni di vita, il che equivale a 3'100 morti premature.
A ciò si aggiungono 700'000 giorni lavorativi che vanno in fumo a causa di malattie alle vie respiratorie, infarti, cancro ai polmoni e casi di asma: tutte patologie scaturite dalle particelle fini che dalle centrali a carbone sono finite nei polmoni o nei vasi sanguigni".
Lo studio mette inoltre in evidenza che le sostante nocive si diffondono sul continente europeo per migliaia di chilometri.
Per questo motivo Greenpeace esige la chiusura di tutte le centrali a carbone tedesche al più tardi entro il 2040.
In questo senso è più che mai necessario bloccare la costruzione delle 17 nuove centrali a carbone in fase di costruzione o pianificazione.
"Anche l’AET è chiamata in causa e deve finalmente puntare solo sulle energie rinnovabili come il solare fotovoltaico piuttosto che nel carbone tedesco", afferma Buzzi.
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