Ridurre la bolletta? Basta tagliare i sussidi alle fonti fossili
Legambiente: “5 miliardi di euro all’anno
risparmiati con stop a sussidi fonti fossili e oneri impropri”.
L'associazione scrive al Presidente dell’Autorità: “Ecco dove tagliare
le bollette.
“Caro Bortoni, è arrivato il momento di
scelte coraggiose, nell’interesse di famiglie e imprese”. Così comincia
la lettera del Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza al
Presidente dell’Autorità per l'energia elettrica e il gas, inviata per
chiedere, a partire dalla relazione annuale di mercoledì 26 Giugno in
Parlamento, un cambiamento per ridurre le bollette elettriche di
famiglie e imprese. Legambiente ha infatti elaborato un dossier che
dimostra sia la necessità che la fattibilità di un intervento urgente:
"Abbiamo individuato oltre 5 miliardi di Euro tra sussidi alle
fonti fossili, oneri impropri, sconti in bolletta ai grandi consumatori
di energia elettrica, dove si può intervenire subito", ha continuato Cogliati Dezza.
Per Legambiente la discussione intorno alle bollette in questi mesi è stata impostata in modo sbagliato e condizionato dalle pressioni delle lobby delle fonti fossili
che hanno ottenuto lo stop degli incentivi alle rinnovabili e nuovi
sussidi per le centrali a olio combustibile.
Proprio il successo di produzione delle fonti rinnovabili - oltre il 28% di produzione rispetto ai consumi nel 2012, oltre il 50% della produzione nel mese di Maggio – dimostra invece come questa sia la strada più lungimirante per rispondere ai problemi di famiglie e imprese.
Proprio il successo di produzione delle fonti rinnovabili - oltre il 28% di produzione rispetto ai consumi nel 2012, oltre il 50% della produzione nel mese di Maggio – dimostra invece come questa sia la strada più lungimirante per rispondere ai problemi di famiglie e imprese.
“E’
assurdo e ingiusto che vengano cancellati gli incentivi per il solare
alle famiglie e per la sostituzione dei tetti in amianto” - ha
dichiarato Cogliati Dezza........
Legambiente inoltre, ha chiesto all’autorità per l’energia un intervento a costo zero per le bollette che permetterebbe di sviluppare impianti da fonti rinnovabili nel territorio italiano. In particolare, occorre spingere tutte le forme di autoproduzione di energia elettrica e termica,
perché così diventa possibile sviluppare le rinnovabili senza incentivi
e realizzare risparmi in bolletta per imprese e famiglie. Sono infatti
evidenti i vantaggi che si avrebbero per il sistema energetico
attraverso una riduzione complessiva della domanda di energia, mentre
per famiglie e imprese sono ampissime le possibilità di risparmio. "Ma
per realizzare questo cambiamento occorre un intervento normativo da
parte dell'Autorità, che renda possibile il superamento di barriere e
divieti oggi anacronistici che favoriscono solo centrali vecchie e
inquinanti" ha concluso Cogliati Dezza.
Legambiente
accompagna la lettera a un dossier agile ma ricco di dati che sfata
molti luoghi comuni su bolletta e sistema energetico (allegato, in
basso, lettura vivamente consigliata).
Ad esempio, si spiega, non è vero, come si vuol far credere, che il respondabile principale del caro bolletta di questi ultmi anni - + 53% in un decennio - siano le rinnovabili, è invece dipendenza del nostro Paese dalle importazioni da fonti fossili. Basti dire che nelle bollette la voce legata al prezzo del petrolio è passata da 106,6 Euro a 293,96. Inoltre se è vero che il peso nelle bollette delle famiglie legato all'incentivo per le fonti rinnovabili è cresciuto, arrivando al 14,9%, vanno ricordati anche i vantaggi che queste producono. Le “nuove” fonti rinnovabili (dunque grande idroelettrico escluso) sono passate in tre anni da 25 a oltre 47,4 TWh prodotti, contribuendo a raggiungere nel 2012 un risultato record con oltre il 28% dei consumi soddisfatti da energie pulite.
Ad esempio, si spiega, non è vero, come si vuol far credere, che il respondabile principale del caro bolletta di questi ultmi anni - + 53% in un decennio - siano le rinnovabili, è invece dipendenza del nostro Paese dalle importazioni da fonti fossili. Basti dire che nelle bollette la voce legata al prezzo del petrolio è passata da 106,6 Euro a 293,96. Inoltre se è vero che il peso nelle bollette delle famiglie legato all'incentivo per le fonti rinnovabili è cresciuto, arrivando al 14,9%, vanno ricordati anche i vantaggi che queste producono. Le “nuove” fonti rinnovabili (dunque grande idroelettrico escluso) sono passate in tre anni da 25 a oltre 47,4 TWh prodotti, contribuendo a raggiungere nel 2012 un risultato record con oltre il 28% dei consumi soddisfatti da energie pulite.
Secondo
l'Irex Annual Report 2013 il bilancio costi-benefici, considerando
dunque la spesa per gli incentivi e i vantaggi (riduzione prezzo
elettricità, rischio petrolio, emissioni di CO2, effetti
sull'occupazione e sul Pil), è ampiamente positivo con benefici netti compresi tra 19 e 49 miliardi.
Stessa cosa non si può dire per i 52 miliardi di euro che complessivamente abbiamo regalato e stiamo continuando a regalare a centrali inquinanti e da fonti fossili attraverso il meccanismo del CIP 6 pagato con le bollette.
Leggi l'articolo integrale su QualEnergia
Stessa cosa non si può dire per i 52 miliardi di euro che complessivamente abbiamo regalato e stiamo continuando a regalare a centrali inquinanti e da fonti fossili attraverso il meccanismo del CIP 6 pagato con le bollette.
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