Tratto da Il Blog del Comitato per Taranto
Procedura di infrazione contro l'Italia dalla Commissione Ue
L'Italia soprattutto dovrebbe rispettare la legge.
La Commissione
europea ha infatti aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per
violazione delle normative comunitarie, invitandola a recepire
nell'ordinamento nazionale alcune norme della direttiva 89/391/Cee, pena
il deferimento della vicenda alla Corte di giustizia.
La direttiva cui l'Italia deve adeguarsi riguarda «l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro».
I SEI PUNTI CONTESTATI. In particolare, la Commissione contesta alla legge italiana ben sei punti: deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega e subdelega; violazione dell’obbligo di disporre di una valutazione dei rischi sulla sicurezza per chi occupa fino a 10 lavoratori; proroga dei termini impartiti per la redazione del documento di valutazione dei rischi per le nuove imprese o per modifiche sostanziali apportate a imprese esistenti; posticipazione dell’obbligo di valutazione del rischio di stress legato al lavoro; posticipazione dell’applicazione della legislazione in materia di protezione della salute e sicurezza sul lavoro per le persone appartenenti a cooperative sociali e a organizzazioni di volontariato della protezione civile; proroga del termine per completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi per le strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto esistenti in data del 9 aprile 1994.
La direttiva cui l'Italia deve adeguarsi riguarda «l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro».
I SEI PUNTI CONTESTATI. In particolare, la Commissione contesta alla legge italiana ben sei punti: deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega e subdelega; violazione dell’obbligo di disporre di una valutazione dei rischi sulla sicurezza per chi occupa fino a 10 lavoratori; proroga dei termini impartiti per la redazione del documento di valutazione dei rischi per le nuove imprese o per modifiche sostanziali apportate a imprese esistenti; posticipazione dell’obbligo di valutazione del rischio di stress legato al lavoro; posticipazione dell’applicazione della legislazione in materia di protezione della salute e sicurezza sul lavoro per le persone appartenenti a cooperative sociali e a organizzazioni di volontariato della protezione civile; proroga del termine per completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi per le strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto esistenti in data del 9 aprile 1994.
ROMA FA FINTA DI NIENTE. Tutte infrazioni che l'Italia deve quindi correggere e per le quali la Commissione Ue già da anni esercita continue pressioni.
Insomma l'allarme è scattato da tempo, ma per ora a suonare sono solo
le sirene delle navi in rada sul porto di Taranto, quelle dentro i
cantieri e dentro l'acciaieria Ilva, che il 12 giugno i lavoratori fanno
suonare per ricordare tutte le morti bianche. (Lettera43)
Nessun commento:
Posta un commento