Ilva, Bondi choc: "I tumori? Colpa di alcol, sigarette e povertà".
La nota inviata dall'ex amministratore delegato dell'Ilva Enrico Bondi, oggi commissario straordinario voluto dal governo Letta (nominato il 4 giugno), al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e al direttore generale dell'Arpa Giorgio Assennato, si commenta da sola. L'esistenza del documento viene resa nota dal Fatto Quotidiano in edicola oggi.
Leggi l'articolo integrale su Il fatto Quotidiano
"E' erroneo e fuorviante attribuire gli eccessi di patologie croniche
oggi a Taranto a esposizioni occupazionali e ambientali occorse negli
ultimi due decenni". Allora di chi è la colpa? "Fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell'accesso a cure mediche e programmi di screening".
Alla nota viene allegata una perizia che tenta di smentire gli studi compiuti dal Ministero della Salute e dalla stessa Arpa: "L'incidenza e la mortalità per tumori riflette esposizioni che risalgono a un lontano passato - viene scritto nel documento citato dal quotidiano diretto da Padellaro - I
tumori al polmone hanno una latenza di 30-40 anni, e riflettono quindi
essenzialmente esposizioni dagli anni '60 e '70, o precedenti. A
tale proposito è noto che a Taranto, città portuale, la disponibilità
di sigarette era in passato più alto rispetto ad altre aree del Sud".
"L'enfasi sul possibile ruolo dell'impianto siderurgico sulla
mortalità a Taranto sembra essere un effetto della pressione
mediatico-giudiziaria, ma non ha giustificazioni scientifiche" è la teoria della perizia.........
Tratto da Il fatto Quotidiano
M5S: "Conflitto d'interessi, revocare l'incarico".
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Immagine tratta da Ecoblog
Scrive Angelo Bonelli, presidente dei Verdi in una nota:“Le parole di Bondi sono un’offesa gravissima
ai cittadini di Taranto che sono costretti a convivere con
un’inquinamento che, come si legge nelle perizie dei magistrati
tarantini, provoca ‘malattia e morte’; sono uno schiaffo a chi si è
ammalato e a quanti hanno perso i propri cari a causa
dell’inquinamento”........
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Lorenzo Nicastro, assessore all’Ambiente della Regione Puglia, contesta
il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi. “Si va consolidando un percorso
che, ben lungi dal ripristinare il giusto equilibrio tra le istanze in
campo, continua a percepire come priorita’ la tutela della produzione e
della sostenibilita’ economica dei processi dello stabilimento di
Taranto rispetto all’esigenza di ricondurre gli impatti ambientali entro
le prescrizioni di legge e dell’Aia”.
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Ecco infine una valida risposta , tratta da Peacelink alla "nota del Commissario straordinario dell' Ilva Bondi ed alla allegata perizia ...."
ex
amministratore delegato dell'Ilva Enrico Bondi, oggi commissario
straordinario voluto dal governo Letta - See more at:
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Comunicato stampa
Fondo Antidiossina e PeaceLink nuovamente alla Commissione Europea
12 luglio 2013 - Antonia Battaglia Alessandro Marescotti Fabio Matacchiera (Peacelink,Fondo Antidiossina)
Siamo appena tornati da Bruxelles, reduci da un proficuo incontro con la Commissione Europea a cui abbiamo fornito ulteriori aggiornamenti sulla gravita' del caso Ilva di Taranto.
In quanto interlocutori della Commissione Europea, abbiamo avuto nuovi incontri, tra i quali quello con il Direttore Generale dell'Ambiente Karl Falkenberg. Con noi era presente anche l'onorevole Monica Frassoni, particolarmente attenta alle questioni ambientali europee.
Questa importante missione si iscrive nel solco nella nostra cooperazione con la Commissione Europea, al fine di trovare una soluzione equa e viabile per il caso Ilva, a supporto della legalità e del rispetto delle norme europee.Abbiamo portato dentro i palazzi della Commissione
Europea le immagini impressionanti delle emissioni notturne e diurne e degli scarichi in mare dell'Ilva, abbiamo mostrato le foto raccapriccianti dei necrofori che, nel cimitero di Taranto, sono costretti a proteggersi dalle sostanze inquinanti che hanno intriso i terreni, indossando le tute di protezione integrale
"Inaccettabile": cosi' il Direttore Generale Karl Falkenberg ha commentando le immagini.
Abbiamo esposto - tra l'altro - anche le informazioni del dossier aggiornato che alleghiamo a questo comunicato.
Forte è stata la sottolineatura delle ragioni di legalita' e le informazioni scientifiche per cui la magistratura è intervenuta.
I cittadini di Taranto hanno diritto ad essere tutelati con una rigorosa, celere ed efficace attuazione delle direttive europee.
Abbiamo evidenziato la grottesca situazione per cui le autorita' italiane non hanno ancora attuato il principio di "chi inquina paga" previsto dalla direttiva 35 del 2004 e richiamato dalla direttiva 75 del 2010.
Il governo italiano, invece di imporre l'attuazione dell'Aia, sta apprestando una seconda legge di aiuto all'Ilva, allo scopo di evitare la tempistica delle attuali prescrizioni.
Abbiamo evidenziato alla Commissione Europea la grave azione del governo che, invece di imporre il rispetto delle prescrizioni ad un'azienda inadempiente, pensa al contrario di modificarle, tramite una nuova legge per garantire all'azienda di inquinare come prima.
Appena arrivati in Italia abbiamo scoperto che sarebbe stato stilato un piano industriale da 1,8 miliardi di euro: una cifra assolutamente insufficiente.
La sola copertura dei parchi minerali costa 1 miliardo di euro a cui va aggiunta l'impermeabilizzazione e la bonifica del terreno sottostante e della messa in sicurezza della falda.
Se con una nuova legge il governo intende aggirare le attuali prescrizioni autorizzative, è chiaro che si potrebbe gererare un contenzioso di enorme e imprevedibile portata, in quanto la sentenza della Corte Costituzionale
condizionava la prosecuzione dell'attivita' produttiva dell'Ilva alla attuazione puntuale e integrale di tutte le prescrizioni dell'Aia.
Mentre noi eravamo a Bruxelles, contemporaneamente Lidia Giannotti e Fulvia Gravame, in rappresentanza di PeaceLink, erano convocate al Senato della Repubblica in audizione, sempre sul caso Ilva, per la conversione in legge dell'attuale decreto.
Nonostante l'estate, siamo mobilitati per vigilare e per svolgere un ruolo di cittadinanza attiva, per dare voce alle ragioni della salute e della legalita'.
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