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02 luglio 2013

Ministro Lorenzin ci parli dello stile di vita di Francesco di Marcenise: 8 anni ed è morto di cancro



Tratto da  Orticalab

Ministro Lorenzin ci parli dello stile di vita di Francesco: 8 anni ed è morto di cancro

La reazione dei campani alle valutazioni sull’incidenza del male


Ieri è morto anche Francesco a soli otto anni. Sarebbe interessante comprendere quale possa essere stato lo stile di vita che gli ha fatto venire il cancro. Francesco era di Marcianise, questo si sa e poco altro. Questo basta. Padre Maurizio Patriciello, quello della Terra dei Fuochi .....,chiede per Francesco i funerali di stato, perché la sua morte e quella di tanti altri bambini è una morte annunciata. 
Così come lo è quella di centinaia di migliaia di persone, uomini, donne, bambini, vittime di una sporca guerra per danaro che va a avanti da anni in Campania.
Per questo i campani si sono arrabbiati non poco ascoltando il ministro Lorenzin che ha dichiarato:«Ci sono altre questioni sanitarie in queste zone che dipendono anche dagli stili di vita» parlando della incidenza dei tumori.  
Difficile avere uno stile di vita sano quando i frutti della terra e del pascolo sono contaminati a monte, quando respiri aria inquinata da fumi e amianto. Difficile parlare di stile di vita, poi, se si hanno soli otto anni, o non si è ancora nati. 
I bambini nascono già malati, c’è una emergenza ed è un fatto, non bisognerebbe aspettare gli esiti delle indagini. «Davanti a rifiuti speciali che bruciano non c’è alcuna evidenza scientifica da ricercare e dimostrare, ma c’è solo l’esigenza di intervenire» lo scrive Angelo Ferrillo, il fondatore del sito La terra dei fuochi che anni denuncia l’emergenza tossica in Campania.

Insomma di quali stili di vita parliamo? Cara Lorenzin glielo chiedo anche io che ho avuto un linfoma: quale sarebbe il mio stile di vita errato che mi ha procurato il cancro?.......
 Perché se in una Regione, ed in particolare in alcune zone di quella regione c’è una incidenza maggiore di alcune patologie che hanno una stretta connessione con l’inquinamento ambientale,allora c’è poco da dire sullo stile di vita, c’è da agire senza aspettare risultati di fantomatiche indagini, e commissioni e senza formulare giudizi frutto del pregiudizio. Inoltre le indagini già ci sono e già provano questo dato.
Un ministro della salute non dovrebbe dire ai cittadini: vi ammalate perché vivete male, questa è una tautologia offensiva, allo stesso modo non dovrebbe permettersi di dire: vi ammalate per colpa vostra, perché il vostro stile di vita non è sano. E’ un discorso discriminatorio e razzista che nessuno merita. Non lo meritiamo perché non abbiamo nulla di diverso dagli abitanti di altre regioni , e perché si parla di gente che muore, di intere famiglie sterminate dal cancro perché vivono in prossimità di discariche. Si parla di bambini piccoli che muoiono per il cancro.
Padre Patriciello ha lanciato una mobilitazione pacifica online: «È possibile andare sulla bacheca del ministro della Salute e lasciarle un messaggio. Fatelo tutti. Fatele sapere che le sue parole per noi sono colpi di pistola. Più pericolosi di mille trappole messe insieme. Beatrice Lorenzin parla per sentito dire. Ma questo è un lusso che un ministro non si può permettere. Ascolti i diretti interessati. Venga sul posto a rendersi conto di persona. Sappia che a Marcianise (Caserta) questa mattina – domenica 30 giugno – si è spento Francesco, 8 anni. Di che malattia? La domanda per noi è inutile e retorica. 
Ha capito il Ministro? Francesco aveva solo 8 anni. Non fumava. Non beveva. Non era obeso. Bombardiamo il ministro di messaggi. In un Paese democratico, un ministro al malessere e alla paura dei cittadini, risponde. Staremo a vedere che succede con l’onorevole Lorenzin». Sì, staremo a vedere. Speriamo di non vedere solo altri morti.
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Tratto da  Marcianise .info

Bambino capodrisano di 8 anni muore di cancro. Padre Patriciello: ” Basta con lo scempio criminale delle nostre terre”

Di seguito la lettera a firma del parroco di Caivano Maurizio Patriciello pubblicata su facebook: “Si chiamava F.D.C.. Aveva solo 8 anni ed è già volato via. Nel suo paese, Capodrise, lunedì 1 luglio si terranno i funerali. Quanti piccoli stanno pagando con la vita la stoltezza dei grandi! Queste bare bianche gridano al mondo il dolore e lo sdegno dei campani. 
Nelle province di Napoli e Caserta è in atto una vera e propria “ strage degli innocenti”. Erode non è morto. Erode non muore mai. Rachele piange e non vuole essere consolata. Basta con lo scempio criminale delle nostre terre. Basta con le bugie di tanti – troppi – politici ignavi o corrotti che pensano solo a far carriera. Basta con la vecchia, insopportabile barzelletta che in questa fascia di territorio che siamo costretti ad abitare, si muore di più di tumore e leucemia perché “fumiamo, mangiamo male e non sappiamo curarci”
Chiediamo aiuto ai medici. Ai professori universitari delle facoltà di Medicina. Ai luminari della scienza di qualsiasi colore politico o fede religiosa. Ai campioni di umanità. Agli amanti del creato e della vita. Chiediamo loro di venirci incontro per smascherare con le armi della vera scienza, questa menzogna che ci condanna a morte. Chiediamo a tutti i campani di buona volontà, impauriti come noi, di farsi avanti e dare il proprio contributo. Non possiamo far finta di nulla. Se Francesco, Delia, Agostino, Riccardo, Mesia, Luca, Alessia, Tina, Francesca, Maurizio, Gioacchino, Sossio, Luigi, Luciano, Cinzia, Franco, Italo, Salvatore, Pasquale e tantissimi altri sono morti anche per lo scempio che si è fatto e ancora si fa delle nostre terre, lo Stato lo deve ammettere con chiarezza. Senza tentennamenti e senza ipocrisie. Senza reticenze e senza bugie. Chiediamo al Capo del Governo di rimediare alla gaffe del ministro della salute, Beatrice Lorenzin. 
 Gli chiediamo di chiedere scusa ai genitori di Francesco e a tutti noi che stiamo soffrendo per colpe mai commesse. 
 Ma gli chiediamo, soprattutto, di prendere finalmente in mano questa orribile, grottesca, dolorosissima situazione e iniziare seriamente a porvi adeguato rimedio”. 
Padre Maurizio Patriciello 
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