Tratto da Peacelink
PeaceLink si rivolge alla Procura. Sono ancora in tilt le 6 centraline ILVA per misurare gli IPA e non sono attivi i sistemi di monitoraggio DOAS e LIDAR
Il fatto che sia
stato eliminato - guarda caso - il Garante dell'AIA non significa che
vengano meno le sanzioni previste dalla legge nel caso di non osservanza
dell'AIA stessa.
E' assurdo notare che tutte queste cose non vengano fatte e che
nessuno dei decisori politici si imponga per quello che è il suo ruolo.Pertanto PeaceLink ha deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Taranto, dato che ogni segnalazione della nostra associazione è rimasta vanamente inascoltata. A questo punto la parola passa alla magistratura.......
Alessandro Marescotti Presidente di PeaceLink
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Tratto da Aldro.com.Unità
Ilva,e .......le centraline.
Autore: Salvatore Maria Righi.
Un anno fa, uscendo dal tavolo
tra Regione, Arpa e azienda, l’assessore Lorenzo Nicastro diede il
solenne annuncio: «Monitoraggio in continuo e nuove centraline per
Ilva». Finalmente, dopo 28 anni di gestione Riva, l’impegno delle
istituzioni a controllare le emissioni di diossina e tutti gli altri
veleni che per sei lustri hanno alitato in libertà su Taranto, visto che
i controlli di Asl-Spesal non hanno impedito all’inquinamento
dell’acciaieria di diventare un’ipotesi di «disastro ambientale».....
Poco importa che quella fatidica promessa della Regione arrivasse nel pieno di un’estate scandita da sequestri giudiziari, atti della magistratura e tangibile esasperazione dei cittadini. Col fiato sul collo, cioè, di un’emergenza ormai palesemente nazionale.
Finalmente le fatidiche centraline per controllare, tra gli altri, gli inquinanti delle cokerie, prima di tutto i micidiali Ipa, idrocarburi policiclici aromatici, tra i quali il benzoapirene per cui il governo Berlusconi nell’agosto 2010 ha perfino cucito un decreto ad aziendam, cancellando il limite-norma in vigore (all’avanguardia in Europa) per aspettare quello che verrà.
Poco importa, anche, che ci abbiano messo un anno per reperirle, installarle e farle partire: secondo gli addetti ai lavori........Le fatidiche centraline, nel frattempo, sono rientrate tra le prescrizioni previste dall’Aia licenziata dal governo Monti, pur con molte perplessità di tecnici ed addetti. Quindi, quando all’inizio di agosto sono entrate in funzione, è stato un po’ come mettere i piedi sulla Luna, per chi a Taranto crede ancora che si può lavorare senza rimetterci la pelle.
Il sollievo, però, è durato lo spazio di una delle folate di vento che soffiano sullo Jonio.
Poco dopo l’attivazione della «Rete di monitoraggio della qualità dell’aria interna allo stabilimento Ilva», come nella dicitura dell’Arpa Puglia che ne ha la gestione, sono spariti i dati più importanti, quelli cioè relativi agli Ipa.
Non è stata l’unica stranezza, però, successa a cavallo di Ferragosto, quando sono finiti i rilevamenti iniziati appena due settimane prima. Come per esempio il fatto che le emissioni di Ipa più alte si registrassero al quartiere Tamburi, rispetto alla cokeria che viene considerata la «fabbrica» di questa categoria di pericolosi inquinanti.....
Dal giorno dopo, però, la perplessità è diventata sgomento, perché i dati sono spariti del tutto.
Sparita quella che Peacelink definisce «la rete degli analizzatori Ipa in continuo (che potevano registrare fino a un dato ogni 10 secondi) doveva essere il fiore all’occhiello della nuova Aia, garantendo il controllo in tempo reale sui cancerogeni più insidiosi liberati dalle emissioni diffuse e fuggitive».......
Non finiscono qui, però, i problemi delle tanto sospirate centraline che fanno a capo, secondo quanto stabilisce l’Aia, all’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che dell’autorizzazione ambientale è in un certo senso il braccio esecutivo e l’autorità di controllo. Dall’inizio di settembre, una dopo l’altra, sono andate in avaria quelle che devono rilevare gli inquinanti della cokeria, fino all’8 settembre – una data fin troppo simbolica – in cui il blocco è stato totale: a luci completamente spente sull’impianto più inquinante di tutto lo stabilimento, secondo l’opinione diffusa. Non solo, quindi, quella che misurano gli Ipa, ferme da Ferragosto e mai più riaccese, ma tutte le altre.
.....È stata invece l’associazione Peacelink, una delle più attive sul territorio di Taranto, a farcelo sapere con un comuicato che ha costretto Arpa Puglia, gestore del servizio, a dare una spiegazione sul proprio sito.......
Tanto che Peacelink annuncia un altro ricorso in Procura contro questo stop che dal 16 agosto ha tolto ogni informazione sulle emissioni di sostanze più inquinanti della cokeria e quindi dell’Ilva. Tutt’ora, come si può vedere dall’ultimo report dell’Arpa disponibile e datato 11 settembre (DATI RETE ILVA 11_09_2013), nella colonnina degli Ipa c’è una lunga fila di N.D.
Non è tutto, però. ......... Non finiscono qui, i misteri e le omissioni di questa opacissima vicenda.
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