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Tratto da Il Secolo XIX
19 settembre 2013
La centrale a carbone e le indagini
che la politica non ha voluto fare
che la politica non ha voluto fare
Perché devono essere i consulenti di una procura della Repubblica a dirci se un impianto industriale è pericoloso?
e Provincia di Savona hanno avuto più occasioni per fare
l’interesse dei cittadini, che è quello di avere quantomeno le stesse
probabilità di ammalarsi di tumore ai polmoni della media degli
italiani. L’ultima solo due anni fa, quando Tirreno Power ottenne l’autorizzazione ad ampliare la centrale realizzando un nuovo gruppo elettrogeno
- si suppone e si dichiara - di più moderna concezione e di assai
minore impatto rispetto a quelli attualmente in funzione.
Ma proprio i vecchi gruppi, che la stessa Tirreno Power dichiara più inquinanti di dieci volte (in fatto di polveri sottili) rispetto a quelli futuri, potranno continuare a funzionare ancora per otto anni.
Sembrerebbe sensato che i signori (personalizziamo responsabilità che ovviamente sono più estese) Prestigiacomo, Burlando e Vaccarezza, di fronte a denunce di comitati, cittadini e ordini dei medici, avessero dato di loro impulso un incarico serio di verifica, anziché trovarsi oggi di fronte alle conclusioni di un pool di esperti nominato da un pubblico accusatore che di mestiere si occupa di accertare se un reato sia stato commesso.
In realtà i comuni di Vado e Quiliano, nella loro ristrettezza di risorse, un incarico lo avevano affidato, nel 2011, ma i dati sulla mortalità prodotti dal loro consulente si fermavano al 2004.
I dati successivi chi li ha? E perché non sono pubblici?
Tratto dal tg delle ore 14 del 19 settembre
Rai 3.
In questi anni le istituzioni che avrebbero dovuto vigilare sulla salute dei cittadini non lo hanno fatto questo è evidente.
Non crediamo sia giusto che si debba sempre aspettare il lavoro della Magistratura e delle Procure
La Regione, la Asl , l' Arpal ,le Istituzioni i Sindaci avrebbero dovuto predisporre questi accertamenti sulla salute dei cittadini.
Ma proprio i vecchi gruppi, che la stessa Tirreno Power dichiara più inquinanti di dieci volte (in fatto di polveri sottili) rispetto a quelli futuri, potranno continuare a funzionare ancora per otto anni.
Sembrerebbe sensato che i signori (personalizziamo responsabilità che ovviamente sono più estese) Prestigiacomo, Burlando e Vaccarezza, di fronte a denunce di comitati, cittadini e ordini dei medici, avessero dato di loro impulso un incarico serio di verifica, anziché trovarsi oggi di fronte alle conclusioni di un pool di esperti nominato da un pubblico accusatore che di mestiere si occupa di accertare se un reato sia stato commesso.
In realtà i comuni di Vado e Quiliano, nella loro ristrettezza di risorse, un incarico lo avevano affidato, nel 2011, ma i dati sulla mortalità prodotti dal loro consulente si fermavano al 2004.
I dati successivi chi li ha? E perché non sono pubblici?
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Tratto dal tg delle ore 14 del 19 settembre
Rai 3.
In questi anni le istituzioni che avrebbero dovuto vigilare sulla salute dei cittadini non lo hanno fatto questo è evidente.
Non crediamo sia giusto che si debba sempre aspettare il lavoro della Magistratura e delle Procure
La Regione, la Asl , l' Arpal ,le Istituzioni i Sindaci avrebbero dovuto predisporre questi accertamenti sulla salute dei cittadini.
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