Tratto da Il Fatto Quotidiano
Dalle Filippine alla Sardegna, le responsabilità politiche dei disastri
Ma con la natura non si scherza. Non ci sono scuse, scaricabarile o furbizie politiche che tengano.
I nodi vengono al pettine.......
A lungo i distruttori della vita hanno tentato di sminuire la minaccia che grava sul pianeta, comprando a peso d’oro giornalisti pronti a prostituirsi e gettando discredito sulla Commissione intergovernativa sul cambiamento climatico (IPCC), ricorrendo allo spionaggio e alla strumentalizzazione di frasi avulse dal contesto per dimostrare la presunta fallacia delle ipotesi avanzate dagli scienziati più responsabili. Fu il cosiddetto Climategate.
Tutta fatica sprecata ovviamente. I fatti hanno la testa dura. E tornano a riproporre con drammatica evidenza l’insostenibilità dell’attuale sistema economico. Solo che ogni volta ne fanno le spese decine di migliaia di persone, come nelle Filippine colpite dal tifone Haiyan o in Sardegna da ultimo.
Nel caso italiano, ma probabilmente anche in altri casi, alla mancanze di misure efficaci per far fronte al cambiamento climatico, diminuendo le emissioni di anidride carbonica, si sommano storiche e criminali incurie del territorio.....
E’ la Banca mondiale a prevedere un aumento della temperatura media per i prossimi anni pari a quattro gradi, che comporterebbe nuovi ed inenarrabili disastri, distruzioni e la morte di milioni di persone.
L’irresponsabile classe dirigente del pianeta, e dell’Occidente in particolare, continua, di fronte a questa tremenda prospettiva, la politica di sempre, favorendo i potentati economici che la alimentano e la pagano profumatamente. Tanto con i soldi che guadagnano si pagheranno anche qualche bunker a tenuta stagna per evitare di perire annegati. Ma per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non c’è altra via d’uscita che il cambiamento del sistema.
Cacciare via a calci nel sedere chi governa l’Italia e il mondo o fare la fine del sorcio. Questo è il problema.
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