I coccodrilli del clima
di Alessandro Giannì
Nel nostro piccolo, ci sia consentito di sobbalzare quando dopo i rituali disastri autunnali causati dal maltempo (ma la stessa cosa può valere per le siccità estive) sentiamo il Primo ministro Enrico
Letta dire - anche lui con l’occhio umido - che lo Stato “sta facendo il massimo” per aiutare le popolazioni duramente colpite dalle alluvioni, in Sardegna come altrove. Proprio lui è appena tornato da Malta, dove ha negoziato un accordo per trivellare a tutta manetta il Canale di Sicilia e quindi immettere nell’atmosfera ancora più CO2, quel “propellente” che è notoriamente causa dei disastri che puntualmente annotiamo.
La verità è che stiamo “facendo il massimo” per garantirci altri danni, ad esempio con l’adozione di emendamenti nella Legge di stabilità per far pagare alle
rinnovabili le centrali a combustibili fossili ferme (capacity payment): un vero scippo!
Invece di discutere di quali impianti servono davvero, si danno soldi a pioggia ai “fossili”.
.....I coccodrilli sono ovunque: nessuna sorpresa che il Summit di Varsavia si sia trasformato in una vergognosa vetrina per la promozione del carbone, il peggior killer del clima tra tutti i combustibili fossili, e che non ci sia stato modo non dico di accordarsi per una riduzione delle emissioni, ma almeno per una data in cui cominciare a farlo! Che governi come quelli di Polonia, Stati Uniti, Cina, India e Ue si vantino di “agire” contro il cambiamento climatico impegnandosi in accordi striminziti è una vergogna che non sarà dimenticata facilmente.
Non è servito a nulla che all’assemblea di produttori di carbone, che la Polonia ha avuto la faccia tosta di organizzare in occasione del Summit, la Segretaria della Convenzione sul Clima abbia ribadito che la stragrande maggioranza delle centrali a carbone deve chiudere e che le altre devono essere dotate del sistema di cattura della CO2, che non si riesce neanche a far funzionare.
Senza un netto cambio di paradigma che allontani le nostre società dalla dipendenza dalle fonti fossili sarà impossibile che nel 2015, a Parigi, si giunga al promesso accordo “serio e vincolante” per salvare il clima e tutti noi.
Ci vorrà ben altro. Toccherà alla disobbedienza civile dei cittadini l’ingrato compito di opporsi ai coccodrilli che ingrassano sulla pelle della povera gente: non è un caso se, in segno di protesta, le Organizzazioni non governative hanno abbandonato il Summit di Varsavia.
Alessandro Giannì direttore delle Campagne di Greenpeace Italia .Qui l'articolo integrale
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