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01 novembre 2013

Al Gore" The transition to a low carbon future will revolutionize the global economy " .Gli investitori avvertono l'industria del fossile: il pericolo è la 'bolla del carbonio'....


Tratto da The Climate Reality Projet 

Leggi su THE WALL STREET JOURNAL
l'articolo di  Al Gore And David Blood

The Coming Carbon Asset Bubble


Fossil-fuel investments are destined to lose their economic value. Investors need to adjust now.


Tratto da Qualenergia 

Gli investitori avvertono l'industria del fossile: il pericolo è la 'bolla del carbonio'

Il pericolo di una bolla degli asset del fossile non può essere più ignorato.
Gli investitori stanno sentendo sempre più chiaramente il ticchettio della bomba finanziaria legata agli asset in fonti fossili e chiedono ai grandi dell'energia un ripensamento strategico. L'ultima notizia è quella della lettera che un gruppo di 70 investitori, responsabili collettivamente di oltre 3.000 miliardi di asset, ha spedito ai colossi dell'industria energetica mondiale, 45 compagnie, tra le quali la nostra partecipata pubblica Eni.......
Il problema è noto: se vogliamo evitare gli effetti peggiori del global warming gran parte delle riserve fossili in possesso delle compagnie del settore dovranno rimanere nel sottosuolo, con conseguenze economiche potenzialmente disastrose per i loro bilanci. Ma allo stesso tempo se questi idrocarburi venissero bruciati, gli impatti sul cambiamento climatico colpirebbero duramente anche l'industria delle fossili......
Nella lettera si spiega efficacemente questo dilemma. Nel suo World Energy Outlook 2012, la IEA valuta che per raggiungere l'obiettivo dei 2 °C di riscaldamento massimo, non si potrà bruciare più di un terzo delle riserve provate (vedi grafico sotto). In questo scenario, mostrano le stime del gruppo bancario HSBC, il valore di gran parte delle aziende del settore crollerebbe del 40-60%......

Eppure il mondo delle fossili sembra procedere come nulla fosse: nel 2012, mostra un report dell'ong Carbon Tracker Initiative (allegato in basso), le 200 aziende più grandi hanno investito 674 miliardi di dollari in nuove riserve. Gas, petrolio e carbone che potrebbero essere destinati a rimanere sotto terra, con un conseguente buco nell'acqua a livello economico: stranded assets è il termine usato, cioè asset “arenati”, che non potranno essere valorizzati.
È la cosiddetta bolla della CO2 o bolla del carbonio, una bomba che potrebbe minare l'economia mondiale: la capitalizzazione legata alle risorse fossili al momento ha un ruolo molto importante su diverse Borse: 20-30% in Borse come quella australiana, Londra, Mosca, Toronto e San Paolo (vedi grafico sotto per i valori assoluti in CO2). Inoltre nelle fonti fossili hanno investito e continuano ad investire moltissimo Stati, enti locali e grandi fondi pensione.
La nota positiva è che le voci che si levano per avvertire del rischio i giganti delle fossili sono sempre di più...... 

Notiamo, invece, che una questione così delicata, che Qualenergia.it sta evidenziando da alcuni mesi, perché toccherebbe interessi di grandi e piccoli risparmiatori, è ancora quasi completamente assente sulla stampa italiana, inclusa quella economica.

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