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02 novembre 2013

Il Medico ISDE Giovanni Ghirga :“I danni prodotti dal carbone sono sempre inaccettabili”.

Pubblicato su" La Stampa"  online di oggi .

Giovanni Ghirga  (medici per l' ambiente) replica alla Tirreno Power

“I danni prodotti dal carbone
sono sempre inaccettabili”

La centrale Tirreno Power

ROBERTO PAVANELLO


Dopo l’intervista rilasciata dal dirigente del settore Ambiente della Tirreno Power, Enrico Erulo, nella quale veniva ribadita la regolarità dell’attività della centrale di Vado e denunciata l’ipotesi di portare altrove gli investimenti per il suo rinnovo ampliamento, a difendere le ragione dei «no carbone» ci pensa il medico pediatra Giovanni Ghirga pediatra di Civitavecchia e referente dell’Isde, medici per l’ambiente.  

La dirigenza della Tirreno Power sostiene che la loro attività è in regola e porta a testimonianza della sua affermazione la «Valutazione annuale della qualità dell’aria» effettuata dalla Regione Liguria con l’Arpal nel 2011. Così come il rapporto di Legambiente «Ecosistema urbano 2012» che pone Savona al decimo posto per qualità ambientale tra i Comuni sotto gli 80 mila abitanti. Perché voi contestate questi risultati?
«Nessuno dei comitati, dei cittadini e dei medici Isde vuole entrare in merito se l’attività di Tirreno Power sia in regola o meno, semplicemente non spetta a noi. Tuttavia, anche se si rispettano le emissioni, gli effetti negativi sulla salute della popolazione che vive vicino ad una centrale a carbone rimangono sempre inaccettabili da qualsiasi punto di vista».
Date infatti invece al rapporto dell’Università di Stoccarda commissionato da Greenpeace sui danni alla salute causati dalle centrali elettriche a carbone in Europa. Secondo questo rapporto, Tirreno Power sarebbe la più inquinante tra le 13 in Italia e avrebbe causato nel 2010 120 morti.
La domanda è: se Medicina Democratica sta raccogliendo la documentazione per mettere in relazioni con la centrale malattie e morti sul territorio ed è lontana dai risultati, come è possibile che a Stoccarda arrivino a queste conclusioni?
«Numerosi anni fa l’Unione Europea ha finanziato un grande progetto chiamato “Externe” con l’obiettivo di valutare i costi della produzione di energia prodotta con l’uso del carbone e dell’olio combustibile. I risultati hanno dimostrato che, se si considerassero i costi “esterni” legati al danno ambientale, la spesa reale della produzione energetica sarebbe molto più alta. 

Studi di alta qualità scientifica, che hanno coinvolto 50 centri di eccellenza in 20 paesi e durati 20 anni, hanno cercato di valutare l’entità del danno provocato al fine di poter applicare il principio di “chi inquina paga”. 

La Commissione Europea ha così messo a disposizione alcuni programmi che permettono una valutazione del danno in rapporto al tipo ed alla quantità di inquinanti emessi da una determinata fonte di emissione».
Potete trovare l’intervista completa sul quotidiano  "La Stampa" in edicola oggi

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