con uno stralcio tratto dal comunicato della Rete Savonese Fermiamo il carbone del 12 novembre 2012
..........I sindaci di Vado e Quiliano, in sede di conferenza AIA, avrebbero avuto la possibilità-per tutelare al meglio la propria cittadinanza- di dare come prescrizioni il rispetto delle norme di legge sui limiti in concentrazione delle emissioni secondo le migliori tecniche disponibili: perché nella sede deputata non hanno semplicemente chiesto il rispetto delle norme di legge?
Per di più non ci risulta (salvo smentite documentate) che i sindaci abbiano fatto nemmeno le dovute osservazioni o comunque alcuna opposizione in merito ai limiti in concentrazione concessi, anche se molto al di sopra delle prestazioni previste dalle Migliori Tecnologie Disponibili, e nemmeno ci risulta che abbiano fatto osservazioni sull'utilizzo-che purtroppo pare diventare possibile- dell'olio combustibile denso e neppure sul gravissimo fatto che dal documento istruttorio si preveda per i tanto "magnificati" gruppi nuovi un limite in concentrazione per il CO più del doppio di quanto previsto dalle MTD.
Quindi, non solo dovremo convivere con i gruppi vecchi ancora per anni con concentrazioni assai superiori alle MTD previste dalla normative europee ed italiane, ma addirittura anche i gruppi ancora da costruire potranno bruciare carbone con concentrazioni di CO superiori alle MTD. Questi a nostro parere sono i fatti veri ed oggettivi..........
Per quanto attiene all'attivare "subito e comunque" un'azione volta a perseguire ulteriori miglioramenti ambientali, considerando che i miglioramenti dovuti per legge, con l'applicazione delle migliori tecnologie, non ci risultano essere stati pretesi dalle amministrazioni, ci si può domandare se quel "subito e comunque" andava inteso come gli 8 (otto!) anni di vigenza dell'AIA "per il periodo transitorio".
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Inoltre tratto da Uniti per la salute del 15 11 2012
"Se avessimo imposto i limiti di emissioni a 200 per gli SO2 la centrale Tirreno Power avrebbe chiuso i battenti il giorno dopo."dichiarazione tratta dal Segno News
Sul sito del giornale on line del comune di Vado Ligure in "LA GIUNTA FA QUADRATO SUI TEMI ROVENTI DELLA CITTA’
è riportata una frase del sindaco Caviglia..
"Per mesi i tecnici dei due comuni coinvolti hanno valutato le azioni fattibili e non fattibili sulla situazione. C’era da scegliere quali limiti dare restando entro le leggi vigenti e su due soli di essi c’era e c’è il nodo centrale della questione. Se avessimo imposto i limiti di emissioni a 200 per gli SO2 la centrale Tirreno Power avrebbe chiuso i battenti il giorno dopo."
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Il Sindaco è il responsabile della condizione di SALUTE della popolazione del suo territorio.
Il Consiglio Comunale condivide questa responsabilità.
Allo stato attuale, per una modifica della legge 833/78 non sono più i Sindaci a gestire il Servizio Sanitario ma i direttori generali delle Aziende Sanitarie, ai Sindaci sono affidati dal DLg 299/99 poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle Aziende Sanitarie dei loro territori.
I compiti del sindaco sono ampi, soprattutto il Sindaco deve conoscere la condizione di SALUTE della popolazione e deve attivare/implementare iniziative/strategie di promozione della SALUTE stessa, deve, inoltre, adottare provvedimenti se questa è minacciata (per es. emanare ordinanze contingenti ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1946 definisce la SALUTE come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto l’assenza di malattia o infermità”......
Cioè, la SALUTE è un concetto dinamico, quindi questa può essere modificata in senso negativo dai fattori di rischio (ambientali, genetici, individuali non ereditari, comportamentali, etc.) o in senso positivo dai fattori salutogenici .
In relazione ai fattori salutogenici da sviluppare, l’OMS nel documento di Ottawa del 1986 indica alcuni prerequisiti senza i quali è impossibile esercitare il diritto alla salute: la casa, la scuola, i trasporti, la salubrità ambientale, la cultura, la sanità pubblica, l’assistenza sociale, etc.
Non si tratta di opzioni, dipendenti dalla entità della finanza pubblica, ma di un diritto.
.....E’ noto che a realizzare la condizione di SALUTE concorrono numerosi fattori determinanti raggruppati in categorie: determinanti sanitari, socio-economici, ambientali, individuali, comportamentali, etc.
E’ altresì noto che il “peso” dei determinanti sanitari è da considerarsi minoritario (circa il 25%) rispetto a quello degli altri determinanti (circa il 75%). In altre parole questo significa che un eccellente servizio sanitario è in grado di contribuire solo per ¼ circa alla SALUTE dei cittadini, mentre il Sindaco e la Sua Amministrazione lo sono per i restanti ¾ o buona parte di essi.....
Si ricorda che la promozione della SALUTE è quel processo che conferisce alla popolazioni i mezzi per assicurare il maggior controllo sulla propria condizione di SALUTE e di migliorarla (OMS 1998).......
La tutela e la promozione della SALUTE dei cittadini è da considerarsi come la missione del Sindaco e del Consiglio Comunale.......
Remo Severini-Cittadino, medico.
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Ripubblichiamo lo stralcio di un interessante articolo tratto da Siena News.
Tratto da Sienanew
L’opinione: la salute dei cittadini ed il sindaco
Il Sindaco è il responsabile della condizione di SALUTE della popolazione del suo territorio.
Il Consiglio Comunale condivide questa responsabilità.
Allo stato attuale, per una modifica della legge 833/78 non sono più i Sindaci a gestire il Servizio Sanitario ma i direttori generali delle Aziende Sanitarie, ai Sindaci sono affidati dal DLg 299/99 poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle Aziende Sanitarie dei loro territori.
I compiti del sindaco sono ampi, soprattutto il Sindaco deve conoscere la condizione di SALUTE della popolazione e deve attivare/implementare iniziative/strategie di promozione della SALUTE stessa, deve, inoltre, adottare provvedimenti se questa è minacciata (per es. emanare ordinanze contingenti ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1946 definisce la SALUTE come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto l’assenza di malattia o infermità”......
Cioè, la SALUTE è un concetto dinamico, quindi questa può essere modificata in senso negativo dai fattori di rischio (ambientali, genetici, individuali non ereditari, comportamentali, etc.) o in senso positivo dai fattori salutogenici .
In relazione ai fattori salutogenici da sviluppare, l’OMS nel documento di Ottawa del 1986 indica alcuni prerequisiti senza i quali è impossibile esercitare il diritto alla salute: la casa, la scuola, i trasporti, la salubrità ambientale, la cultura, la sanità pubblica, l’assistenza sociale, etc.
Non si tratta di opzioni, dipendenti dalla entità della finanza pubblica, ma di un diritto.
.....E’ noto che a realizzare la condizione di SALUTE concorrono numerosi fattori determinanti raggruppati in categorie: determinanti sanitari, socio-economici, ambientali, individuali, comportamentali, etc.
E’ altresì noto che il “peso” dei determinanti sanitari è da considerarsi minoritario (circa il 25%) rispetto a quello degli altri determinanti (circa il 75%). In altre parole questo significa che un eccellente servizio sanitario è in grado di contribuire solo per ¼ circa alla SALUTE dei cittadini, mentre il Sindaco e la Sua Amministrazione lo sono per i restanti ¾ o buona parte di essi.....
Si ricorda che la promozione della SALUTE è quel processo che conferisce alla popolazioni i mezzi per assicurare il maggior controllo sulla propria condizione di SALUTE e di migliorarla (OMS 1998).......
La tutela e la promozione della SALUTE dei cittadini è da considerarsi come la missione del Sindaco e del Consiglio Comunale.......
Remo Severini-Cittadino, medico.
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RESTIAMO ........IN ATTESA DEL
25 NOVEMBRE
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