Oltre 12 mila tweet con l'hastag #lasvoltabuona sono stati indirizzati al Premier Renzi fino a domani a Bruxelles per discutere di clima e energia.
Oggi e domani a Bruxelles si svolge la riunione dei Capi di governo dei 27 per discutere nel Consiglio europeo gli obiettivi per clima e energia da qui al 2030.
Ma cosa chiede Greenpeace a Matteo Renzi?
di impegnarsi per tre obiettivi ambiziosi e vincolanti al 2030: taglio del 55% delle emissioni di CO2, 45% di quota di energia da fonti rinnovabili e aumento del 40% dell’efficienza energetica. La foto che vedete, racconta del blitz di Greenpeace presso la centrale a carbone di Novaky, in Slovacchia. L’impianto è gestito dalla Slovenske Elektrarne una società che viene controllata da Enel. Il perché sia stata scelta Novaky è presto detto: le emissioni sono state accertate essere, dall’Università di Stoccarda, la causa di 300 morti all’anno.In Italia abbiamo invece il clamoroso sequestro della centrale di Vado Ligure gestita però da Sorgenia e la centrale elettrica a carbone di La Spezia Enel che pure viene paragonata a una vecchia e sbullonata caffettiera .In Italia a breve saranno nominati i nuovi vertici dell’Enel e Greenpeace va a chiedere proprio a Matteo Renzi di realizzare quella svolta che dalle 13 centrali a carbone che abbiamo oggi sul nostro territorio si possa iniziare a investire seriamente nelle energie rinnovabili.
Dice Luca Iacoboni Responsabile della Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia:
La rivoluzione energetica da noi promossa permetterebbe la creazione di 20 mila posti di lavoro diretti al 2020, poco meno del numero totale dei lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani FIAT (circa 24 mila). Inoltre, si potrebbero risparmiare, da qui al 2050, 380 miliardi di euro, in media 9,8 all’anno, tre volte la cifra prevista dal Governo Renzi per finanziare il piano scuole.Leggi l'articolo integrale
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