Tratto da Greenreport
«Il problema è convincere il mondo che il futuro è importante quanto il presente»
Onu, la decarbonizzazione delle economie sviluppate è possibile
«Ecco i tre pilastri per non superare un aumento di 2 gradi delle temperature mondiali»
[11 luglio 2014]
L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite dimostra come i principali Paesi emettitori di gas serra potrebbero ridurre le loro emissioni di CO2 entro la metà del secolo, consentendo così di non imboccare la strada verso un cambiamento climatico catastrofico.
Il report Deep Decarbonization Pathways Project (Ddpp), realizzato insieme da 30 istituti di ricerca di 15 Paesi (Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Giappone Germania, India, Indonesia, Messico, Russia, Sudafrica, Regno Unito e Usa; non l’Italia), è il primo programma di cooperazione globale per individuare percorsi concreti verso un’economia low carbon, ed è stato presentato sia al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sia al governo francese che ospiterà nel 2015 la Conferenza delle parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc), che dovrebbe definire le politiche climatiche ed il taglio delle emissioni di gas serra post-protocollo di Kyoto.....
Ban Ki-moon ha detto che «il Deep Decarbonization Pathways Project report è un tentativo di dimostrare come i Paesi possono contribuire a raggiungere un obiettivo concordato a livello mondiale per limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 gradi. Un’ambiziosa azione nazionale è fondamentale per scongiurare un pericoloso cambiamento climatico. Questo rapporto dimostra che la cosa è possibile».
Il rapporto, al quale hanno contribuito anche l’International energy agency (Iea) e il World business council on sustainable development (Wbcsd), punta ad aiutare i Paesi «a stabilire obiettivi audaci mentre parteciperanno ai negoziati sul clima del prossimo anno». .....
Jeffrey Sachs, che dirige l’Sdsn e l’Earth Institute della Columbia University, ha ricordato che «il mondo si è impegnato a limitare il riscaldamento al di sotto dei 2 gradi °C, ma non si è impegnato sui modi concreti per raggiungere questo obiettivo. La trasformazione necessaria è enorme, ma è fattibile, ed è necessaria per far in modo che il mondo resti sicuro per noi e per le generazioni future. Il messaggio chiave è quello di investire nello sviluppo delle tecnologie low carbon, che possono fare la differenza».
Il Sustainable development solutions network fa però notare che, «nonostante l’impegno a mantenere il global warming sotto i 2 gradi, il mondo è attualmente sulla traiettoria di un aumento di 4 gradi o più. Secondo il rapporto 2014 dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), un tale aumento porrebbe pericoli che potrebbero superare la capacità delle società di adattarsi, compresi cattivi raccolti, un drastico innalzamento del livello del mare, la migrazione delle malattie e l’estinzione di ecosistemi»....
Il capo economista dell’Iea, Fatih Birol, evidenzia che «il problema è quello di convincere il mondo che il futuro è importante quanto il presente. Parigi 2015 potrebbe essere la nostra ultima speranza».
I 15 percorsi nazionali individuati dal report suggeriscono tutti l’importanza di tre pilastri per una profonda decarbonizzazione dei sistemi energetici : «1. Un notevolmente aumento dell’efficienza energetica e del risparmio energetico in tutti i settori di utilizzo finale dell’energia (tra cui edifici, trasporti e industria); 2. la decarbonizzazione dell’energia elettrica, ottenuta sfruttando fonti di energia rinnovabili come l’eolico e il solare, così come l’energia nucleare, e/o la cattura e sequestro delle emissioni di carbonio provenienti dalla combustione di combustibili fossili; 3. Rimpiazzare le fonti fossili che mandano avanti i trasporti, il riscaldamento e processi industriali con un mix di elettricità low-carbon, biocarburanti sostenibili e idrogeno».
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