Tratto da Il Secolo XIX
Smaltimento rifiuti alla Tirreno Power, chiesto il processo per 7.
(Immagine de La Stampa del 31 maggio 2014 - Tirreno Power: la Procura della Repubblica avrebbe individuato una discarica abusiva per le ceneri della Centrale) |
Genova - Il pubblico ministero Giovanni Arena ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone e sostenuto l’illecito amministrativo per 2 società nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia del capoluogo ligure sullo smaltimento delle ceneri della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure; le accuse, a vario titolo, sono di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e sversamento di ceneri.
Arena ha chiesto che vadano a processo:
- Pasquale D’Elia, ex capo della centrale e legale rappresentante dello stabilimento;
- Aldo Foce, responsabile del settore Materie prime e Combustibili;
- Giuseppe Acampa e Fulvio Fregnan, dirigenti della ditta torinese di intermediazioni rifiuti Suprema Srl;
- i soci e gestori della società Dellatorre, Italo e Livio Dellatorre;
- il professionista cuneese Roberto Sardo, consulente in materia di ambiente e sicurezza della Dellatorre.
- Pasquale D’Elia, ex capo della centrale e legale rappresentante dello stabilimento;
- Aldo Foce, responsabile del settore Materie prime e Combustibili;
- Giuseppe Acampa e Fulvio Fregnan, dirigenti della ditta torinese di intermediazioni rifiuti Suprema Srl;
- i soci e gestori della società Dellatorre, Italo e Livio Dellatorre;
- il professionista cuneese Roberto Sardo, consulente in materia di ambiente e sicurezza della Dellatorre.
Le società Dellatorre e Tirreno Power dovranno rispondere di illecito amministrativo.
Secondo l’accusa sarebbero stati gestiti abusivamente ingenti quantitativi di ceneri di carbone provenienti dalla centrale di Vado; i fatti risalgono al periodo tra il novembre 2011 e il febbraio 2013: i due gestori della ditta Dellatorre e il consulente ambientale, sempre secondo l’accusa, avrebbero realizzato una discarica non autorizzata in un terreno dove c’era il cantiere per la realizzazione di un impianto sportivo a Narzole, nel Cuneese, e lì sarebbero stati interrate, ai fini di riempimento, quasi 30mila tonnellate di ceneri leggere prodotte dalla combustione del carbone nello stabilimento della Tirreno Power .
Secondo il magistrato, «i responsabili della Tirreno Power erano consapevoli che l’impianto della Dellatorre era privo delle prescritte autorizzazioni» e «che l’impianto non era adeguato alla produzione di conglomerati cementizi per l’assenza di idonee attrezzature e di personale specializzato»....
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Tratto da Il Secolo XIX di oggi
NEL MIRINO IL BLACK OUT SUI DATI DEI FUMI ......
Leggiamo
Colpo d' acceleratore all' inchiesta avviata dalla Procura su Tirreno Power.Il Procuratore Francantonio Granero,che coordina il lavoro insieme al Sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci ,sembra intenzionato ad alzare il tiro.
Dopo aver inscritto nel registro degli indagati per disastro doloso cinque dirigenti della Tirreno Power,sta cercando di capire le ragioni e le eventuali responsabilità degli enti locali (i comuni di Vado e Quiliano ) rispetto al fatto di non essere a conoscenza dei dati del presunto inquinamento e delle varie procedure necessarie per evitare pericoli per la salute pubblica.
Un presunto black out informativo che avrebbe impedito agli amministratori locali di avere una visione completa e globale del problema e, quindi ,di adottare gli eventuali provvedimenti del caso.....
L' incedere sempre più pressante delle convocazioni sembra preludere ad una conclusione vicina dell' inchiesta della Magistratura per quanto riguarda almeno il filone del disastro ambientale.
Non è escluso che entro la fine dell' anno o le prime settimane del 2015 possa arrivare a fine delle indagini.
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