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Da Terna i dati sulla domanda di elettricità nel 2014 Rinnovabili, oltre il 43% della produzione elettrica è verde
(Rinnovabili.it) – Nonostante ci sia sempre qualcuno pronto a puntare il dito contro gli oneri in bolletta legati alle rinnovabili, le energie verdi continuano a dimostrare di dare ben più che una mano al sistema energetico nazionale. L’ultima conferma arriva da Terna che in questi giorni ha presentato il rapporto provvisorio per il settore elettrico italiano 2014.
I dati ci rivelano un panorama nazionale di generale flessione della domanda elettrica: lo scorso anno abbiamo consumato il 2,1% in meno rispetto al 2013 che diventa il 3% se considerano anche l’effetto congiunto del calendario (due giorni lavorativi in meno) e della temperatura (inverno più mite ed estate più fresca); in questo contesto l’apporto delle energie rinnovabili ha saputo crescere in maniera lineare.
In realtà non si tratta di una vera sorpresa come dimostrano gli aggiornamenti mensili che Terna ha pubblicato durante quest’anno; già ad agosto, la società spiegava come le green energy nostrane fossero state in grado di soddisfare il 38,9% della domanda elettrica e ben il 44,9% della produzione netta nazionale.
I dati ci rivelano un panorama nazionale di generale flessione della domanda elettrica: lo scorso anno abbiamo consumato il 2,1% in meno rispetto al 2013 che diventa il 3% se considerano anche l’effetto congiunto del calendario (due giorni lavorativi in meno) e della temperatura (inverno più mite ed estate più fresca); in questo contesto l’apporto delle energie rinnovabili ha saputo crescere in maniera lineare.
In realtà non si tratta di una vera sorpresa come dimostrano gli aggiornamenti mensili che Terna ha pubblicato durante quest’anno; già ad agosto, la società spiegava come le green energy nostrane fossero state in grado di soddisfare il 38,9% della domanda elettrica e ben il 44,9% della produzione netta nazionale.
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Tratto da QualEnergia
2) Danni economici da CO2, sei volte più alti di quanto stimato finora
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Tratto da QualEnergia
2) Danni economici da CO2, sei volte più alti di quanto stimato finora
Il cambiamento climatico impatta con effetti permanenti anche sulla crescita delle economie: un nuovo studio pubblicato su Nature calcola che ogni tonnellata di CO2 causi esternalità negative per 220 dollari, circa 6 volte più di quanto stimato da altre ricerche. Questo valore giustificherebbe anche le azioni di mitigazione più costose.
L'anidride carbonica emessa in atmosfera per gli effetti che ha sul clima causa danni alla collettività sei volte maggiori di quanto si era stimato fino ad ora. Il dato arriva da un nuovo studio pubblicato su Nature da due ricercatrici della Stanford University, Frances Moore e Delavane Diaz (link in basso).
Il governo Usa, ad esempio, valuta in 37 dollari i danni economici per ogni tonnellata aggiuntiva di CO2 emessa nel 2015, dovuti a vari effetti, come la minore produzione agricola, gli effetti sula salute, ecc. Il nuovo lavoro dei ricercatori della Stanford, invece, li quantifica in 220 dollari: un valore che giustificherebbe economicamente anche gli investimenti più costosi per decarbonizzare il sistema energetico.
Quali sono i motivi per questa enorme differenza? Per semplificare, diversamente che in altri lavori, si tiene conto degli impatti del cambiamento climatico anche in termini dieffetti permanenti nel tempo sul tasso di crescita economica. Leggi tutto su Qualenergia
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