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Visualizzazione post con etichetta Stanford University. Mostra tutti i post
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11 giugno 2015

Mark Z. Jacobson :Rinnovabili ,la scelta migliore contro i cambiamenti cimatici.



Tratto da Qualenergia 

Usa 100% a rinnovabili, uno studio mostra come ci si può arrivare

Uno studio pubblicato dall'Università di Stanford mostra come gli Stati Uniti entro il 2050 possono eliminare completamente le fonti fossili e il nucleare e contare sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica per il loro intero fabbisogno energetico
Un nuovo studio uscito dall'Università di Stanford e pubblicato sulla versione online di Energy and Environmental Sciences(allegato in basso) mostra come gli Stati Uniti d'America entro il 2050 possano eliminare completamente fonti fossili e nucleare e contare sulle rinnovabili  per il loro intero fabbisogno energetico.
Il team coordinato dal professore di ingegneria civile Mark Z. Jacobson ha predisposto piani per ognuno dei 50 Stati per arrivare al 100% rinnovabili sia nella produzione elettrica, che nei trasporti e nei consumi termici. Molto importante in tutti i piani è il contributo dell'efficienza energetica, mentre non si prevede la realizzazione di nuovi impianti di grande idroelettrico e ci si limita a considerare le tecnologie già mature.
“Gli ostacoli principali sono sociali, politici e nel convincere i settori produttivi a cambiare - commenta Jacobson - Uno dei modi per superare questi ostacoli è informare la gente su cosa sia possibile fare. Mostrando come a livello tecnologico ed economico ciò sia possibile, questo studio potrebbe ridurre le resistenze per una trasformazione su larga scala.”
  • L'articolo fornitoci dalla Stanford University, pubblicato nella nostra sezione 'English'
  • Lo studio "100% clean and renewable wind, water, and sunlight (WWS) all-sector energy roadmaps for the 50 United States" (pdf)
  • Il sito interattivo del progetto



    LA NOSTRA ASSOCIAZIONE E' IN CONTATTO DA ANNI CON IL PROF. MARK Z. JACOBSON DELL' UNIVERSITA' DI STANFORD........                                   Gia' nel 2011 Abbiamo contattato in America il Professor MARK JACOBSON che molto gentilmente ci ha ci ha ringraziati per l'email,ha apprezzato i nostri sforzi  per non fare ampliare la centrale a carbone sul nostro territorio .
  • Riportiamo uno stralcio del NOSTRO POST del 27 gennaio 2011

  • ABBIAMO PROVVEDUTO A RINGRAZIARE PRONTAMENTE IL PROF MARK Z. JACOBSON per il gran privilegio a noi riservato e per avere dedicato alla nostra associazione UNITI PER LA SALUTE quella considerazione e attenzione che in Italia difficilmente le associazioni come la nostra riescono ad ottenere.

    Ci ha incoraggiati inoltre  ad unire le nostre forze per far prevalere le energie rinnovabili, per amore dei nostri figli e dei nostri nipoti.
    A TUTTI NOI ...UN GRANDE INSEGNAMENTO.

    ECCO LA LETTERA :
    STANFORD UNIVERSITY

    MARK Z. JACOBSON
    Professor of Civil & Environmental Engineering
    Professor of Energy Resources Engineering, by Courtesy
    Director, Atmosphere/Energy Program
    Senior Fellow, Precourt Institute for Energy and Woods Institute for the Environment
    Stanford, www.stanford.edu/group/efmh/jacobson

    February 18, 2011

    Cari Cittadini di Savona e d' Italia,
    e’ un piacere per me oggi parlavi di un modo concreto e positivo in cui possiamo migliorare la qualità della nostra vita, quella dei nostri bambini e dei nostri nipoti.

    Provate ad immaginare un giorno in cui l’aria che tutti noi respiriamo non sia più inquinata. Immaginate che i veicoli, gli impianti di energia, le industrie non producano più fumi nocivi che provocano asma, malattie dell’apparato respiratorio o malattie cardiache e che oggi uccidono 2.5‐3 milioni di persone su scala mondiale.

    Immaginate che il clima della terra non si riscaldi più anno dopo anno,danneggiando in tal modo l’agricoltura, causando la morte delle popolazioni più deboli per stress termico o per carestia. Immaginate un giorno in cui non ci sia più la preoccupazione di trovare l’energia che alimenta le vostre macchine, che riscalda le vostre case o che serve a cuocere il cibo .

    Noi crediamo che questo mondo che oggi sembra lontano, si possa concretizzare in soli 30‐40 anni .
    Un mondo in cui tutta l’energia necessaria sarà fornita da fonti naturali, il sole, il vento e l’acqua.
    Queste fonti alimenteranno le turbine a vento, gli impianti geotermici, i sistemi che sfruttano il moto ondoso, gli impianti idroelettrici,le turbine a maree , i pannelli solari fotovoltaici ad uso domestico o le centrali ad energia solare o le taniche per la produzione di acqua calda alimentate ad energia solare.

    Immaginate ancora che tutti i veicoli, le navi, i treni, gli aerei siano alimentati ad energia elettrica e da idrogeno prodotto elettricamente, che le case possano essere riscaldate o raffreddate con pompe a calore elettriche e che l’acqua calda sia generata con pompe a calore o riscaldatori ad energia solare.
    Le industrie saranno alimentate ad elettricità ed idrogeno. Non ci saranno più carbone, petrolio gas naturale ed altre fonti di energia inquinanti. L’intero pianeta sarà alimentato dal vento, dall’acqua e dall’energia del sole. Inoltre questa conversione porterà ad una riduzione della domanda globale di energia del 30%, in quanto, l’energia elettrica e’più’ efficiente dell’ energia prodotta da fonti di combustione fossili.
    Questa non e’ soltanto una remota possibilità ma una realtà in attesa di realizzazione se tutti noi lo vogliamo.

    Tutte le tecnologie necessarie perché questo mondo pulito si realizzi sono oggi già disponibili, le auto elettriche, le pile ad idrogeno, le pompe a calore.
               Le fonti di energia, il vento, l’acqua e il sole sono enormi.
    L’ Italia e’ già oggi sesta al mondo per capacità di produrre energia eolica e ha fonti geotermiche rilevanti. Il primo impianto geotermico al mondo fu costruito nel 1904 in Italia, a Larderello, dal Principe Piero Ginori Conti.
    Le risorse dall’energia solare sono molto consistenti nel vostro paese.
    L’Italia e’ una vera e propria “miniera d’oro” per potenza dei venti e per la forte radiazione solare.
    Poiché un mondo alimentato da energia elettrica beneficia della possibilità di poter combinare le diverse fonti di energia pulita, alcune delle quali possono anche essere distanti , c’e un grande vantaggio per l’ Europa nel costruire una super rete di energia dove le fonti disponibili al nord (idroelettriche ed eoliche) siano connesse a quelle disponibili al sud e nel Sahara (fonti di energia eolica , solare e geotermica) .

    Sebbene sia possibile per ciascun paese europeo essere autosufficiente dal punto di vista energetico utilizzando le proprie risorse interne, e’ più efficiente e vantaggioso in termini economici combinare l’utilizzo delle risorse da paesi dove le fonti energetiche sono più vaste.
    In conclusione noi crediamo sia possibile attuare una trasformazione a grande scala, ma solo se ci sarà una volontà collettiva ad intraprendere questa strada.
    Non ci sono barriere tecnologiche o limitazioni di alcun tipo ad attuare tale conversione. E’ per lo più una questione di una ferma decisione della gran parte delle popolazione nel muovere in questa direzione.
    Vi incoraggio ad unire le vostre forze per aiutare la realizzazione di tutto ciò, per amore dei nostri figli e dei nostri nipoti.
    Cordialmente,
    Mark Z. Jacobson
    Universita’ di Stanford

    Per maggiori informazioni e dettagli sullo studio , prego consultare 
    http://www.stanford.edu/group/efmh/jacobson/Articles/I/susenergy2030.html
    _______________
    Inoltre ci ha mandato il link ad un suo breve video sulle energie pulite,rinnovabili visibile su
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      SOPRA LA LETTERA ORIGINALE ,CHE HA FATTO TRADURRE DA UN SUO AMICO.

16 gennaio 2015

1)TERNA : Rinnovabili, oltre il 43% della produzione elettrica è verde 2) Danni economici da CO2, sei volte più alti di quanto stimato finora.

    Tratto da Rinnovabili .it

    Da Terna i dati sulla domanda di elettricità nel 2014                                        
    Rinnovabili, oltre il 43% della produzione elettrica è verde
  • Lo scorso anno il contributo totale delle energie rinnovabili ha superato il 43% della produzione nazionale rispondendo a oltre il 37% della domanda

  • Rinnovabili, oltre il 43% della produzione elettrica è verde
(Rinnovabili.it) – Nonostante ci sia sempre qualcuno pronto a puntare il dito contro gli oneri in bolletta legati alle rinnovabili, le energie verdi continuano a dimostrare di dare ben più che una mano al sistema energetico nazionale. L’ultima conferma arriva da Terna che in questi giorni ha presentato il rapporto provvisorio per il settore elettrico italiano 2014.

I dati ci rivelano un panorama nazionale di generale flessione della domanda elettrica: lo scorso anno abbiamo consumato il 2,1% in meno rispetto al 2013 che diventa il 3% se considerano anche l’effetto congiunto del calendario (due giorni lavorativi in meno) e della temperatura (inverno più mite ed estate più fresca); in questo contesto l’apporto delle energie rinnovabili ha saputo crescere in maniera lineare.

In realtà non si tratta di una vera sorpresa come dimostrano gli aggiornamenti mensili che Terna ha pubblicato durante quest’anno; già ad agosto, la società spiegava come le green energy nostrane fossero state in grado di soddisfare il 38,9% della domanda elettrica e ben il 44,9% della produzione netta nazionale.


Continua a leggere su Rinnovabili .it
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Tratto da QualEnergia

2) Danni economici da CO2, sei volte più alti di quanto stimato finora
Il cambiamento climatico impatta con effetti permanenti anche sulla crescita delle economie: un nuovo studio pubblicato su Nature calcola che ogni tonnellata di CO2 causi esternalità negative per 220 dollari, circa 6 volte più di quanto stimato da altre ricerche. Questo valore giustificherebbe anche le azioni di mitigazione più costose.
L'anidride carbonica emessa in atmosfera per gli effetti che ha sul clima causa danni alla collettività sei volte maggiori di quanto si era stimato fino ad ora. Il dato arriva da un nuovo studio pubblicato su Nature da due ricercatrici della Stanford University, Frances Moore e Delavane Diaz (link in basso).
Il governo Usa, ad esempio, valuta in 37 dollari i danni economici per ogni tonnellata aggiuntiva di CO2 emessa nel 2015, dovuti a vari effetti, come la minore produzione agricola, gli effetti sula salute, ecc. Il nuovo lavoro dei ricercatori della Stanford, invece, li quantifica in 220 dollari: un valore che giustificherebbe economicamente anche gli investimenti più costosi per decarbonizzare il sistema energetico.
Quali sono i motivi per questa enorme differenza? Per semplificare, diversamente che in altri lavori, si tiene conto degli impatti del cambiamento climatico anche in termini dieffetti permanenti nel tempo sul tasso di crescita economica.                  Leggi tutto su Qualenergia

10 maggio 2014

FOSSIL FREE: L'università di Stanford disinveste i propri fondi dalle aziende fossili.


Tratto da Ecoblog

L'università di Stanford rimuove i suoi investimenti dalle aziende fossili

Scritto da:  -

Dando ascolto alla campagna studentesca Fossil Free, il Senato Accademico a scelto di rimuovere la quota dei 18,7 miliardi di dollari del portafoglio fondi dalle aziende che estraggono e commerciano carbone, gas e petrolio.

L'università di Stanford è il primo grande ateneo del pianeta ad avere deciso di disinvestire i propri fondi dalle aziende fossili.


Appena un anno fa è partita la campagna Fossil Free, che si è subito diffusa tra tutti gli studenti americani e a cui hanno aderito le città di San Francisco e Seattle.
«Stanford ha una responsabilità come un cittadino globale di promuovere la sostenibilità per il nostro pianeta e per questo lavoriamo intensamente nella ricerca e nei programmi educativi», ha detto presidente dell'Università John Hennessy. «Rimuovere i nostri investimenti dal carbone è un passo piccolo, ma costruttivo, mentre prosegue il lavoro per sviluppare soluzioni energetiche sostenibili e praticabili per il futuro.»
Il Senato Accademico dell'Università ha così deciso disinvestire i propri fondi pensione impegnati in aziende che trattato combustibili fossili. Si tratta di una piccola percentuale di 18,7 miliardi di dollari del portafoglio dell'università, ma a detta degli amministratori rappresenta comunque una bella somma.

21 maggio 2013

Mark Jacobsob, professore della Stanford University : " Stato di New York, ecco come 100% rinnovabili al 2030"

Tratto da QualEnergia

Stato di New York, ecco come 100% rinnovabili al 2030

Il mondo può funzionare al 100% ad energia rinnovabile entro 20 anni. Mark Jacobsob, professore della Stanford University lo aveva dimostrato in uno studio del 2009 su scala globale e da poco ha elaborato un piano per liberare al 2030 da nucleare e fossili lo Stato di New York. Uno scenario realistico? “Gli ostacoli sono politici e sociali”.
 
 
Il mondo può funzionare al 100% ad energia rinnovabile entro 20 anni, basta volerlo. Mark Jacobsob, professore della Stanford University lo aveva dimostrato in uno studio del 2009, elaborato con Mark Delucchi della California Davis University. 
Il lavoro dei due, presentato su Scientific American nel 2010 e pubblicato su Energy Picy nel gennaio 2011 (vedi allegato in basso), faceva il calcolo di quanta potenza rinnovabile si dovrebbe installare e quanto si dovrebbe investire per rinunciare completamente a fossili e nucleare entro il 2030. 

Due anni dopo ecco un altro studio di Jacobson e Delucchi che, assieme ad altri, ritornano su questa prospettiva ma su scala più locale, spiegando come poter soddisfare con le sole fonti rinnovabili l'intero fabbisogno energetico dello Stato di New York entro il 2030 (vedi allegato in fondo).
La ricetta proposta parte da una forte dose di efficienza energetica, al fine di ridurre i consumi del 37%, e prevede un mix audace fatto al 40% di eolico, 38% di solare, tra termodinamico e fotovoltaico di diverse taglie, e il resto da geotermia, idroelettrico ed energia da onde e maree.
.......... Per vedere l'occupazione del territorio dell Stato da queste installazioni ci è d'aiuto il grafico qui sotto.
Tutto questo, ovviamente condito con interventi che trasformino la rete in una smart-grid, soddisferebbe non solo il 100% del fabbisogno elettrico, ma darebbe anche energia per riscaldamento e raffreddamento e per i trasporti, che dovranno essere completamente elettrici o con motorizzazione a idrogeno e fuel cell.
Una prospettiva che apparirebbe fantascientifica se non fosse sostenuta da uno studio rigoroso. Quanto realistica è la visione prospettata? Non si rischierebbe di spingere alle stelle i prezzi dell'elettricità?
Jacobson risponde in un'intervista appena pubblicata su Scientific American: “Negli Stati che hanno installato più solare ed eolico l'aumento medio del kWh dal 2003 al 2011 è stato di 2 centesimi, negli altri di 3,6: dove non si è spinto sulle rinnovabili i prezzi sono aumentati di più”, ribatte il ricercatore.
 In quanto a realismo, “gli ostacoli principali sono politici e sociali”.
Insomma, c'è da sperare che allo Stato di New York leggano con attenzione lo studio, anche perché costi e benefici illustrati mostrano che una svolta così radicale sarebbe un buon affare. Si creerebbe occupazione, si risparmierebbe sull'import di combustibili fossili e non si avrebbero grossi aumenti in bolletta. Nel complesso l'investimento necessario rientrerebbe tra i 10 e 17 anni.

 Solo da punto di vista dei costi sanitari lo Stato di New York risparmierebbe 33 miliardi di dollari ossia il 3% del Pil l'anno, e 4mila morti premature. 
 Dal punto di vista degli impatti del global warming al 2050 si eviterebbero danni per 3,2 miliardi l'anno.
Un'analisi coraggiosa in un paese che sembra al momento letteralmente drogato dalla quantità e dai bassi costi dello shale gas, che molti vorrebbero, secondo noi troppo ottimisticamente, come "la soluzione energetica" per gli States.