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29 gennaio 2015

Il Secolo XIX :Tirreno Power, tutta la verità sul documento dell’Istituto di Sanità.

Immagine tratta da "Il Secolo XIX " oggi in edicola.
Tratto da Il Secolo XIX
Savona - Ventotto gennaio, undici marzo, metà aprile: si tratta di tre date importanti nella vicenda Tirreno Power. Tre appuntamenti legati soprattutto alla querelle sollevata dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando su un documento dell’istituto superiore di sanità e il cui contenuto avrebbe portato ad una conclusione differente rispetto alla consulenza di parte della procura dei periti Crosignani, Franceschi e Scarselli.

Ventotto gennaio 2014: è la data indicata sul parere redatto da Stefania Salmaso e Loredana Musmeci, due funzionarie dell’Istituto e inviato al ministero della salute nel quale si muovono critiche metodologiche e non solo del lavoro dei tre esperti della procura savonese. Ed è a questo (di cui si aveva notizia) che probabilmente si riferisce il presidente Burlando quando sostiene di «conclusioni opposte tra procura e Iss». Ma da quella data di inizio 2014, successiva alla consegna della consulenza da parte della procura al Ministero, le cose sarebbero cambiate. 
Intanto a marzo il giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha sequestrato i due blocchi a carbone, ma soprattutto il pool inquirente (procuratore Francantonio Granero, il sostituto Chiara maria Paolucci, i carabinieri del Noe di Genova e la polizia giudiziaria del tribunale di Savona) è andato in missione a Roma per acquisire carteggi e soprattutto sentire tecnici e funzionari ministeriali dell’Ambiente e della Salute oltre che dell’Ispra. E proprio in quella tornata di audizioni sono state sentite le due firmatarie del parere. Ed è in quella fase che i vertici dell’Iss avrebbero chiarito la situazione (come anticipato martedì da Il Secolo), sottolineando di aver preso quella posizione su un’esame parziale della documentazione inviata dalla procura su più files e quindi con qualche problema di chiarezza. E di fatto promuovendo la consulenza.
Non è un caso che Stefania Salmaso e Loredana Musmeci non figurino nella lista delle persone indagate per disastro ambientale doloso in quanto le conclusioni a cui erano arrivate sarebbero partite da una base incompleta e quindi in completa buona fede. Come era stato sentito il presidente Burlando, ieri il cronista ha provato a contattare le due dirette interessate, ma la segretaria, con gentilezza, ha invitato a chiedere all’ufficio stampa per qualsiasi contatto. E di quell’atto, non specificamente secretato, c’è contezza nel fascicolo degli inquirenti.

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