Chi sono i 100 più grandi inquinatori da carbone al mondo? La Oxford University ha censito le compagnie elettriche che sono a rischio chiusura dei loro impianti più obsoleti e climalteranti in un rapporto uscito stamattina.
In testa alla classifica non era difficile notare la prevalenza di gruppi cinesi, ma non va sottovalutato il ruolo degli Stati Uniti. Anzi, 10 tra le prime 25 centrali a carbone più inquinanti sono proprio americane.
Il carbone fornisce, attualmente, il 40% dell’energia elettrica del mondo. Tre quarti di questa elettricità è prodotta da impianti vetusti, inquinanti e poco efficienti, che utilizzano la tecnologia a vapore subcritico. L’International Energy Agency (EIA) ha calcolato che una su quattro di queste centrali deve chiudere entro cinque anni, se i governi del mondo hanno intenzione di mantenere il loro impegno a limitare il riscaldamento globale ai fatidici 2°C......
«Le Centrali a carbone sono la prima cosa che dobbiamo togliere di mezzo se vogliamo affrontare il cambiamento climatico», ha detto Ben Caldecott, dell’Università di Oxford, principale autore del rapporto. Nell’analisi sono entrati come parametri di misurazione anche le emissioni di carbonio, l’inquinamento dell’aria e la pressione sulle risorse idriche.
Caldecott ha detto che alcuni impianti a carbone cinesi sono stati già chiusi a seguito del malcontento esploso nell’opinione pubblica riguardo all’inquinamento atmosferico...........
Il ruolo delle lobby
Le principali istituzioni finanziarie, tra cui la Bank of England, la Banca Mondiale, Citi, Goldman Sachs e HSBC, hanno avvertito che l’azione per affrontare i cambiamenti climatici potrebbero danneggiare gli investimenti nei combustibili fossili. Opinioni pesanti, quelle dei grandi istituti finanziari del mondo, che contribuiscono a tenere in vita la tecnologia insieme all’operato delle lobby nelle istituzioni politiche (leggi anche: “Le lobby del carbone scrivono la direttiva sulle emissioni industriali”).
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