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23 luglio 2015

IL FATTO QUOTDIANO :Ilva, 44 a giudizio per il disastro ambientale

Rinvio anche per Fabio e Nicola Riva, per l’ex presidente della Provincia Florido e il sindaco Stefano
Ex governatore accusato di avere tentato, in concorso, di “ammorbidire” l’Arpa
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Inizierà il 20 ottobre il processo nei confronti di Fabio e Nicola Riva e dei vertici dell’Ilva. Il gup Vilma Gilli ha infatti rinviato a giudizio tutti gli imputati che hanno scelto il rito ordinario tra i quali, oltre ai Riva, anche l’ex governatore Nichi Vendola, l’ex
presidente della provincia di Taranto, Gianni Florido, e il sindaco del capoluogo ionico Ippazio Stefano.
A processo sono finiti anche Luigi Pelaggi, l’ex capo della segreteria tecnica del ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, e Dario Ticali, ex presidente della commissione ministeriale che rilasciò l’autorizzazione integrata ambientale alla fabbrica
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Secondo l’inchiesta condotta dai carabinieri del Noe 
di Lecce e dalla Guardia di finanza di Taranto, 
la continua emissione di sostanze nocive è avvenuta con “piena consapevolezza”, cioè, avrebbe determinato un “gravissimo pericolo per la salute pubblica” causando “eventi di malattia e morte nella popolazione”, mettendo a rischio la salute dei lavoratori dell’Ilva e avvelenando i terreni su cui pascolavano greggi di pecore e le acque nelle quale si allevavano le cozze di Taranto.


La decisione del gup di Taranto Wilma Gilli, secondo Angelo Bonelli, “è un fatto importante per la
città di Taranto e per tutto il popolo inquinato”
che ricorda “Taranto la città dei veleni dove, 30
persone ogni anno hanno perso la vita a causa dall’inquinamento, i bambini si ammalano di tumore del +54% rispetto alla media pugliese, la diossina ha contaminato la catena alimentare e gli operai muoiono in fabbrica per gravi incidenti sul lavoro, potrà cominciare a sperare di avere giustizia”.

Secondo il coportavoce nazionale dei Verdi “il processo ‘Ambiente svenduto’ sarà il più importante nella storia della Repubblica Italiana e mentre a Roma si approvano vergognosamente decreti salva Ilva che espugnano Taranto – ‘Dum Romae consulitur, Tarentum expugnatur’ – noi continuiamo a sollecitare la necessaria conversione industriale per passare da un’economia dei veleni ad un’ economia della vita come accaduto in altri paesi europei come ad esempio a Bilbao e Pittsburgh.

Per noi Verdi – ha concluso Bonelli – che siamo costituiti come parte civile nel processo ‘Ambiente
Svenduto’,
Taranto non è un caso isolato: bisogna liberare l’Italia dai veleni e dalla corruzione che
sono due facce dello stesso problema”
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Qui l'articolo integrale

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