Tratto da WWF
Il carbone inquina anche la vita pubblica.
Il WWF chiede che siano accertate tutte le responsabilità di componenti del Governo, della Regione Liguria e funzionari che, a vario titolo, invece di combattere abusi e violazioni, hanno cercato di architettare provvedimenti per eludere le normative: è successo anche con altri provvedimenti recenti –decreto Ilva- e così facendo, si creano indebiti e illegittimi vantaggi per le grandi aziende proprietarie di impianti industriali che conducono attività lesive per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
“E’ bene che tutte le persone coinvolte chiariscano bene e pubblicamente il proprio ruolo nella vicenda e gli atti compiuti, oppure, se non sono in grado di garantire un comportamento che metta l’interesse dei beni primari al primo posto, rassegnino le dimissioni -dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF- .
Il 22 giugno il Presidente del Consiglio ha detto che il nemico oggi è il carbone: oggi ci viene confermato che inquina non solo il clima, la salute e l’ambiente, ma anche la vita pubblica. Sarebbe ora di chiudere definitivamente tutte le centrali a carbone e avere il coraggio di proporre e perseguire un nuovo modello energetico, che offra prospettive anche occupazionali ben più ampie e durature; invece si cercano di continuo scappatoie per protrarre la vita di centrali che già tanti danni hanno fatto e che, nel caso di Vado Ligure oggi ferma, non continuano a fare solo per l’intervento della Magistratura”.
Dalla lettura dei giornali, che pubblicano alcuni stralci delle intercettazioni della Magistratura inerenti le indagini sulla centrale termoelettrica di Vado Ligure sembra ci sia stata una vera e propria macchinazione per costruire una “norma ad hoc” per garantire un’interpretazione “più favorevole a Tirreno Power”.
Si tratta di accuse gravissime che stanno coinvolgendo i più alti livelli politici.
Nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Genova si citano spesso due membri del governo: il primo è Massimo De Vincenti (Pd), ex viceministro allo Sviluppo economico e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il secondo è il suo ex superiore, Federica Guidi, nel cui ufficio si sarebbe svolto un incontro con l’ex Guardasigilli Paola Severino, avvocato difensore di Tirreno Power. Nelle intercettazioni telefoniche figurano anche importanti dirigenti del Ministero dell’Ambiente responsabili proprio dell’ufficio preposto al rilascio delle autorizzazioni ambientali, e lo stesso Ministro Galletti verrebbe tirato in ballo da altri, così come l’amministrazione della Regione Liguria e l’ex Governatore Burlando.
Il decreto –definito dagli stessi funzionari pubblici “una porcata”- sarebbe dovuto servire ad aggirare le prescrizioni ambientali imposte a Tirreno Power, l’azienda proprietaria della centrale a carbone di Vado Ligure, a seguito delle indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali verificati e il conseguente decreto di sequestro dei due gruppi a carbone da parte del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Savona in data 11 marzo 2014.
Ricordiamo inoltre che proprio nell’atto di sequestro la Procura di Savona si è espressa con fermezza riguardo l’impatto epidemiologico della centrale Tirreno Power, dichiarando che “tra il 2005 e il 2012 quattrocento persone decedute per malattie respiratorie e cardiovascolari, tra i 1700 e i 2000 adulti ricoverati, 450 bambini ospedalizzati per patologie respiratorie e per attacchi d’asma”.
Nella relazione su “Inquinamento e salute in Provincia di Savona” del 2010, l’Ordine dei Medici provinciale già aveva evidenziato come le emissioni della centrale a carbone avessero pesanti impatti sulla salute proprio a causa della pericolosità degli inquinanti emessi. Peraltro le centrali elettriche a carbone emettono quasi il 90% di tutto il mercurio che viene emesso annualmente in Liguria (Piano Regionale della qualità dell’aria 2006).
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Il 22 giugno il Presidente del Consiglio ha detto che il nemico oggi è il carbone: oggi ci viene confermato che inquina non solo il clima, la salute e l’ambiente, ma anche la vita pubblica. Sarebbe ora di chiudere definitivamente tutte le centrali a carbone e avere il coraggio di proporre e perseguire un nuovo modello energetico, che offra prospettive anche occupazionali ben più ampie e durature; invece si cercano di continuo scappatoie per protrarre la vita di centrali che già tanti danni hanno fatto e che, nel caso di Vado Ligure oggi ferma, non continuano a fare solo per l’intervento della Magistratura”.
Dalla lettura dei giornali, che pubblicano alcuni stralci delle intercettazioni della Magistratura inerenti le indagini sulla centrale termoelettrica di Vado Ligure sembra ci sia stata una vera e propria macchinazione per costruire una “norma ad hoc” per garantire un’interpretazione “più favorevole a Tirreno Power”.
Si tratta di accuse gravissime che stanno coinvolgendo i più alti livelli politici.
Nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Genova si citano spesso due membri del governo: il primo è Massimo De Vincenti (Pd), ex viceministro allo Sviluppo economico e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il secondo è il suo ex superiore, Federica Guidi, nel cui ufficio si sarebbe svolto un incontro con l’ex Guardasigilli Paola Severino, avvocato difensore di Tirreno Power. Nelle intercettazioni telefoniche figurano anche importanti dirigenti del Ministero dell’Ambiente responsabili proprio dell’ufficio preposto al rilascio delle autorizzazioni ambientali, e lo stesso Ministro Galletti verrebbe tirato in ballo da altri, così come l’amministrazione della Regione Liguria e l’ex Governatore Burlando.
Il decreto –definito dagli stessi funzionari pubblici “una porcata”- sarebbe dovuto servire ad aggirare le prescrizioni ambientali imposte a Tirreno Power, l’azienda proprietaria della centrale a carbone di Vado Ligure, a seguito delle indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona sugli impatti sanitari ed ambientali verificati e il conseguente decreto di sequestro dei due gruppi a carbone da parte del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Savona in data 11 marzo 2014.
Ricordiamo inoltre che proprio nell’atto di sequestro la Procura di Savona si è espressa con fermezza riguardo l’impatto epidemiologico della centrale Tirreno Power, dichiarando che “tra il 2005 e il 2012 quattrocento persone decedute per malattie respiratorie e cardiovascolari, tra i 1700 e i 2000 adulti ricoverati, 450 bambini ospedalizzati per patologie respiratorie e per attacchi d’asma”.
Nella relazione su “Inquinamento e salute in Provincia di Savona” del 2010, l’Ordine dei Medici provinciale già aveva evidenziato come le emissioni della centrale a carbone avessero pesanti impatti sulla salute proprio a causa della pericolosità degli inquinanti emessi. Peraltro le centrali elettriche a carbone emettono quasi il 90% di tutto il mercurio che viene emesso annualmente in Liguria (Piano Regionale della qualità dell’aria 2006).
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Tratto da TG1 online
INTERCETTATO IL SOTTOSEGRETARIO DE VINCENTI Servizio andato in onda il: 15/07/2015 al Tg 1 delle ore 20
L'inchiesta di Savona sulla centrale elettrica della Tirreno Power a Vado Ligure. Nelle intercettazioni spunta il nome del sottosegretario De Vincenti. Avrebbe suggerito il modo di aggirare i divieti. Guarda il video qui
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