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12 agosto 2015

ALTRO CHE SBLOCCA ITALIA! ORA OCCORRE UNO SBLOCCA CERVELLI :7-8-9 settembre mobilitazioni in tutta Italia per respingere l’art.35

 ALTRO CHE SBLOCCA ITALIA! ORA OCCORRE UNO SBLOCCA CERVELLI 
7-8-9 settembre mobilitazioni in tutta Italia per respingere l’art.35 e la nuova ondata inceneritorista del Governo Renzi

Tratto da Zerowasteitaly.org

7-8-9 settembre mobilitazioni in tutta Italia per respingere l’art.35 e la nuova ondata inceneritorista del Governo Renzi

Il 9 settembre si riunirà la Conferenza Stato-Regioni per approvare il decreto attuativo dell’articolo 35 parte integrante dello Sblocca Italia.
Esso se approvato non solo riclassificherebbe l’incenerimento come “attività di recupero” (anzichè di smaltimento) ma vorrebbe imporre nuovi impianti di incenerimento addirittura non previsti dai Piani regionali e una miriade di “ristrutturazioni” di impianti obsoleti allo scopo di bruciare rifiuti da tutta Italia. Non solo incredibilmente il Governo invece di impegnarsi a promuovere a favore di UN PIANO NAZIONALE DEL RICICLO E DELLA RIPARAZIONE-RIUSO  ancora una volta con l’accoppiata Renzi-Galletti si sdraia ai piedi della lobby degli inceneritori e delle fameliche multiutilities.
Se questo tentativo passasse si brucerebbe la opportunità di estendere sempre più le buone pratiche verso Rifiuti Zero decisive non solo per la tutela sanitaria ed ambientale delle comunità e dei territori  ma addirittura per la nostra economia assolutamente bisognosa delle materie prime-seconde contenute nei rifiuti. Insomma, se il tentativo dovesse andare a buon fine significherebbe bruciare in un sistema già di per sé costosissimo ed inquinante (pagato dalle bollette dei cittadini) risorse che rappresentano una  ricchezza economica in grado di connettere rispetto ambientale con promozione di impresa locale e tantissimi posti di lavoro.
L’altro effetto collaterale di tale “incursione piratesca  sarebbe quello di trasformare in carta straccia i Piani regionali con una deregulation incontrollabile dei conferimenti da fuori Regione. Il paradosso sarebbe quello di Regioni che puntano sulle buone pratiche (e per fortuna ce ne sono) e che già fanno registrare obiettivi superiori al 60%-70% di RD (e che magari prevedono obiettivi superiori al 70-75% oltre a piani di prevenzione dei rifiuti) costrette ad  accogliere  rifiuti da tutta Italia magari da Regioni arretrate e impermeabili alle buone pratiche.
Non parliamo poi dei cittadini: da un lato impegnatissimi a ridurre e riciclare i loro scarti e dall’altro costretti a subire l’inquinamento di chi ancora questo sforzo non lo sta facendo. ALTRO CHE SBLOCCA ITALIA! ORA OCCORRE UNO SBLOCCA CERVELLI che chiuda con questo ennesimo regalo alle multiutilities e con l’incenerimento per marciare verso UN CICLO ECONOMICO BASATO SUL CONTRASTO A TUTTI GLI SPRECHI E SULL’EFFICIENZA.

NonbruciamoilfuturoPer questo un ampio cartello di forze locali e regionali con il PIENO SOSTEGNO DI ZERO WASTE ITALY HA PROMOSSO PER IL 7-8-9 SETTEMBRE MOBILITAZIONI TERRITORIALI da svolgersi preferibilmente di fronte ai palazzi regionali in modo da chiedere alle Regioni di non firmare questo atto di prepotenza avvelenato ed autoritario (si brucerebbe non solo la democrazia dei territori ma anche quella delle autonomie locali)......
INCENERITORI ZERO… RIFIUTI ZERO: INDIETRO NON SI TORNA!

Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e di Zero Waste Italy

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Leggi anche  su Il Fatto Quotidiano:

Inceneritori, le verità nascoste


Aveva 46 anni Antoine Lavoisier quando, nel 1789, pubblicò il suo Traité Élémentaire de Chimie (Trattato elementare di chimica) . Un trattato che aprì le porte della chimica moderna e che racchiudeva una delle leggi più importanti su cui si è basata la ricerca: la legge della conservazione della massa. Forse alcuni di voi la ricordano dagli studi del liceo, forse altri ne avranno sentito parlare in qualche trasmissione scientifica; a Palazzo Chigi di Lavoisier non sembrano averne mai avuto notizia.
Gli inceneritori - chiamiamoli con il loro vero nome – seguono le stesse leggi della chimica di tutti gli altri processi in natura, riducendo per combustione il volume dei rifiuti immessi, modificandone la composizione chimica, ma non la massa. 
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Le dichiarazioni dei politici inneggianti a un tragitto obbligato che impieghi entrambe le soluzioni, cominciando dalla costruzione di impianti di incenerimento, mostra l’evidente ignoranza rispetto a semplici principi di fisica e di chimica, o peggio, la malafede nella pianificazione della gestione dei rifiuti.........Continua a leggere qui

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