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20 ottobre 2015

Ministero della Salute : L' inquinamento, fa vivere 10 mesi in meno


Tratto da Il Sole 24 ore
Inquinamento, fa vivere 10 mesi in meno

A svelarlo è il Progetto VIIAS del Ministero della Salute

Dieci mesi: è tanta la vita di cui ci priva l'inquinamento atmosferico. A svelarlo sono i dati emersi durante la presentazione dei risultati del Progetto VIIAS (Valutazione Integrata dell'Impatto su Ambiente e Salute dell'inquinamento atmosferico). 
Finanziato dal Centro Controllo Malattie (Ccm) del Ministero della Salute, il progetto ha permesso di valutare l'impatto dell'inquinamento dell'aria sulla salute degli italiani. 
Ne è emerso che il solo particolato fine (il cosiddetto PM2.5) è responsabile di circa 30 mila decessi all'anno, una quota pari al 7% di tutte le morti registrate nel Bel Paese. 
Non tutti gli italiani corrono però gli stessi rischi. Se, infatti, la media di vita persa a causa dell'inquinamento è di 10 mesi, chi vive al Nord ne perde in realtà 14, decisamente più rispetto ai 6,6 persi da un abitante del Centro e ai 5,7 di cui sono privati i cittadini che vivono al Sud e nelle Isole.

“Il Progetto VIIAS – spiega il Ministero della Salute – ha effettuato una valutazione integrata dell'inquinamento atmosferico in Italia esaminando gli effetti sulla salute in modo globale e valutando l'intera catena di eventi (dalla caratterizzazione della qualità dell'aria, alle politiche, alle fonti e alle modalità di esposizione delle popolazioni, agli impatti) che influenzano la salute delle popolazioni”. 
In particolare, sono state stimate le concentrazioni al suolo di PM2.5biossido di azoto e ozono nel 2005 (anno di riferimento) e nel 2010 e sono state effettuate previsioni su quelle rilevabili nel 2020. Gli effetti sanitari avversi delle esposizioni a lungo e breve termine sono stati poi stimati applicando le funzioni di rischio suggerite dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Il quadro dipinto è tutt'altro che rassicurante. Il 29% degli italiani – concentrato soprattutto al Nord, nelle aree urbane congestionate dal traffico e nelle aree industriali – convive infatti con concentrazioni di inquinanti costantemente al di sopra della soglia di legge. Per ridurle sarà fondamentale agire sia a favore di una mobilità più sostenibile, in cui al traffico privato si sostituisca quello pubblico e vengano favoriti l'uso delle biciclette e la pedonalizzazione, sia regolamentando in modo più severo la combustione delle biomasse (sorpattutto pelle e legno). Anche questo fattore è infatti responsabile di una più elevata incidenza di decessi e malattie associate dall'esposizione al particolato fine. In entrambi gli scenari previsti per il 2020 dal Progetto VIIAS (il rispetto dei limiti di legge e la diminuzione del 20% degli inquinanti) la salute degli italiani non avrebbe che da trarre vantaggi da queste azioni. Le vite salvate sarebbero infatti più di 10 mila all'anno.


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