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06 aprile 2016

IL Cambiamento :L’anti democrazia energetica dell’Enel e di Renzi

Tratto da Il Cambiamento

L’anti democrazia energetica dell’Enel e di Renzi

Recentemente il presidente del consiglio Renzi ha visitato una centrale termosolare realizzata da Enel Green Power negli Stati Uniti, lodando la tecnologia italiana e dicendo che il futuro sono le energie rinnovabili. Peccato che centrali di quel tipo non solo hanno rendimenti bassi ma sono il modo peggiore e più inefficace per utilizzare l’energia solare.

Quando si è legati alla logica centralizzata della vendita di energia, che di certo non fa risparmiare i cittadini, si racconta qualsiasi assurdità pur di giustificare i propri affari.

di Paolo Ermani - 6 Aprile 2016

Tutti i soldi impegnati in queste costosissime tecnologie, se utilizzati per tecnologie molto più semplici, efficaci e meno costose, darebbero tra l’altro da lavorare a molte più persone di quelle poche che lavorano a queste autentiche cattedrali nel deserto. E anche le persone servite da queste centrali sono molte meno di quelle che, investendo gli stessi soldi con intelligenza, potrebbero essere dotate della stessa energia a meno costo per i cittadini e per lo Stato. Ma quando l’energia la devi vendere in maniera centralizzata, che è l’obiettivo di Enel, e devi rendere conto agli azionisti, è chiaro che non potrai mai essere veramente dalla parte dei cittadini e mai fare i loro interessi, così come quelli dell’ambiente in cui vivono.

Il concetto stesso di centrale di per sé fa a pugni con le energie rinnovabili che per loro natura sono decentralizzate, diffuse e capillari. Quindi è evidente che si stanno buttando soldi e si realizzano queste inutili centrali solo per dire che noi facciamo qualcosa per l’ambiente, ma poi nella realtà si vuole trivellare in ogni dove per trovare combustibili fossili e allo stesso tempo continuare massicciamente a importarne senza nessuno scrupolo e soprattutto senza nessuna intenzione di fare davvero spazio alle rinnovabili.

Lo dimostra anche un recente rapporto di  Greenpeace dove si riporta che è in atto una vera a propria demolizione della diffusione delle energie rinnovabili in Italia. A Renzi le rinnovabili piacciono solo se deve favorire qualcuno dei suoi padroni, non certo se le installa il signor Rossi. Non dimentichiamo poi che Enel e Eni sono saldamente ai primi posti nella classifica dei maggiori inquinatori del pianeta, altro che ambiente e rinnovabili....

Un governo che vuole veramente gli interessi dei cittadini farebbe una campagna a tappeto di forte indipendenza energetica e ogni cittadino dovrebbe essere messo nella condizione innanzitutto di risparmiare il più possibile energia e poi quella che rimane, produrla con energie rinnovabili usando una piccola percentuale di combustibili fossili solo se necessario. Le banche potrebbero mettere a disposizione soldi per i cittadini che ripagherebbero prestiti e interessi con il risparmio energetico ottenuto. Agendo in questo modo innumerevoli persone lavorerebbero nel settore del risparmio energetico, nell’installazione di migliaia di impianti ad energie rinnovabili. Si farebbero corsi di formazione ovunque per tecnici e cittadini, gli insegnanti insegnerebbero protezione ambientale e risparmio energetico nelle scuole. Centri per le tecnologie alternative dovrebbero nascere come funghi (in Italia siamo fermi a uno, il Parco Energie Rinnovabili di Amelia in Umbria, opera di privati!). I soldi che servono per finanziare tutto ciò lo Stato li troverebbe facilmente anche dal risparmio dei combustibili fossili non comprati e i cittadini li troverebbero tra l’altro attraverso le minori spese per curarsi dall’inquinamento. Un piano di intervento del genere è troppo razionale, virtuoso e fattibile per essere recepito da un governo maggiordomo di petrolieri, inceneritoristi e inquinatori assortiti. 
E che Renzi sia il ligio servitore di questi poteri lo dimostra anche il fatto di non aver voluto accorpare il referendum con le elezioni amministrative, buttando letteralmente dalla finestra centinaia di milioni di euro, motivo in più per non credere nemmeno ad una virgola quando ci dicono che siamo in crisi, che non ci sono soldi e panzane varie. E ancora peggio, Renzi e compagnia tentano di disincentivare in tutti i modi la partecipazione al voto, cosa che invece non fanno quando si tratta di elezioni politiche e quindi devono rioccupare le tanto care poltrone; in quei casi ovviamente ci si richiama il senso civico dei cittadini e al sangue versato per la democrazia. 
Per i “poltronisti” il sangue versato per la democrazia conta solo quando bisogna farsi rinnovare le cariche e conseguenti lauti stipendi, non certo quando quelle rarissime volte la democrazia viene realmente applicata come nei casi del referendum
Per questi e tanti altri motivi relativi alla mera sopravvivenza dell’ambiente in Italia, è necessario andare a votare Sì al referendum del 17 aprile.

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