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“I politici erano preoccupati per il lavoro, non per l’ambiente”
Il gip del tribunale di Roma archivia ma critica gli amministratori
I politici hanno fatto prevalere le esigenze occupazionali sulla tutela dell’ambiente. ........ Nelle 18 pagine del decreto di archiviazione il giudice spiega chiaram...continua
Tratto da La Stampa on line
Tirreno Power: «Le esigenze occupazionali
hanno prevalso sulla tutela dell’ambiente»
Le motivazioni sull’archiviazione delle accuse
di abuso d’ufficio agli amministratori locali.....
di abuso d’ufficio agli amministratori locali.....
I politici hanno fatto prevalere le esigenze occupazionali sulla tutela dell’ambiente.
Il gip del tribunale di Roma Paola De Nicola ha considerato anche questo elemento (“di carattere squisitamente politico” come scrive nel suo provvedimento) per motivare la decisione di archiviare le accuse di abuso d’ufficio contestate a trentuno persone tra amministratori locali (di Regione,Provincia, Comune di Vado e Comune di Quiliano).
Nelle diciotto pagine del decreto di archiviazione il giudice spiega chiaramente il motivo per il quale le accuse sono cadute: l’abuso d’ufficio deve essere sorretto dall’intenzionalità e, in questo caso, scrive il magistrato “sotto il profilo penale risulta difficilmente sostenibile che gli indagati abbiano agito con l’intenzione di favorire Tirreno Power”.
Anche se nessuno degli, ormai ex, indagati sarà condannato in tribunale per questa vicenda, il giudizio“morale” che il gip ha messo nero su bianco sull’operato della classe “politica” è molto severo e tutt’altro che positivo:“La condotta contestata agli indagati è consistita, in una chiave di lettura‘nobile’, nella chiara scelta politica degli organi istituzionali a favore dell’occupazione in contrapposizione alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente; e in una chiave più realistica nell’incuria, nell’incapacità, nell’indolenza, nell’arroganza e nell’assenza di una dimensione istituzionale del ruolo di controllo e vigilanza spettante alle pubbliche istituzioni”.
In riferimento agli organismi della Regione Liguria il gip Di Nicola scrive: “non vi è dubbio che vi sia stata, per quasi 20 anni, una totale incapacità,neghittosità, inidoneità e superficialità da parte loro di ottemperare ai propri obblighi di vigilanza e controllo sulle prescrizioni imposte dal Ministero dell’ambiente alla Tirreno Power”.
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Nelle diciotto pagine del decreto di archiviazione il giudice spiega chiaramente il motivo per il quale le accuse sono cadute: l’abuso d’ufficio deve essere sorretto dall’intenzionalità e, in questo caso, scrive il magistrato “sotto il profilo penale risulta difficilmente sostenibile che gli indagati abbiano agito con l’intenzione di favorire Tirreno Power”.
Anche se nessuno degli, ormai ex, indagati sarà condannato in tribunale per questa vicenda, il giudizio“morale” che il gip ha messo nero su bianco sull’operato della classe “politica” è molto severo e tutt’altro che positivo:“La condotta contestata agli indagati è consistita, in una chiave di lettura‘nobile’, nella chiara scelta politica degli organi istituzionali a favore dell’occupazione in contrapposizione alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente; e in una chiave più realistica nell’incuria, nell’incapacità, nell’indolenza, nell’arroganza e nell’assenza di una dimensione istituzionale del ruolo di controllo e vigilanza spettante alle pubbliche istituzioni”.
In riferimento agli organismi della Regione Liguria il gip Di Nicola scrive: “non vi è dubbio che vi sia stata, per quasi 20 anni, una totale incapacità,neghittosità, inidoneità e superficialità da parte loro di ottemperare ai propri obblighi di vigilanza e controllo sulle prescrizioni imposte dal Ministero dell’ambiente alla Tirreno Power”.
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“Difficile sostenere che volessero favorire Tirreno Power”, ma il gip di Roma “condanna” (moralmente) i politici
Nel decreto di archiviazione un giudizio severo, in particolare sulla Regione: "per quasi 20 anni, c'è stata una totale incapacità, neghittosità, inidoneità e superficialità".
.....“Si è trattato, quindi, di una precisa scelta politica sorretta dall’aver riposto fiducia nell’azione futura del gestore degli impianti, il quale mai ha avuto intenzione di conformarsi alle innumerevoli prescrizioni imposte dagli enti territoriali competenti e ciò per mere ragioni di profitto nonostante la consapevolezza del pericolo che corrreva la popolazione" scrive il gip Di Nicola.
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