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06 aprile 2020

ISDE: Lettera aperta ai leader mondiali, appello di Planetary Emergency Partnership

Tratto da Isde

Lettera aperta ai leader mondiali, appello di Planetary Emergency Partnership, Club di Roma

È giunta l’ora di tenere sotto controllo le nostre paure e alimentare la speranza reagendo alla crisi sanitaria, economica e climatica con soluzioni che, a lungo termine, costruiscano società resilienti.


Il mondo è precipitato in una crisi senza precedenti. Mentre la pandemia continua a diffondersi, vogliamo esprimere il dolore per le vite già perdute e la nostra solidarietà alle comunità più vulnerabili. Per far fronte a questa minaccia è necessario agire rapidamente e in maniera decisa. Per questo, siamo convinti sostenitori di tutte le misure che si rendano necessarie per salvare quante più vite umane possibile e per contrastare il devastante impatto del virus sul sostentamento e sulla sicurezza della gente. Questa crisi sta inoltre facendo emergere quanto siamo dipendenti gli uni dagli altri in termini di servizi sanitari, di approvvigionamento alimentare e di processi produttivi e distributivi: siamo un’unica umanità sullo stesso pianeta.
Appare fondamentale prendere atto del fatto che il pianeta dovrà affrontare una crisi profonda e di lunga durata, dovuta a una serie di sfide interconnesse a livello mondiale. Recenti studi sull’ecologia delle malattie dimostrano che il surriscaldamento globale, la perdita di biodiversità e la deforestazione sono i fattori scatenanti di questa e altre pandemie. La comparsa di malattie di origine animale e di altre malattie infettive come l’Ebola, la Sars, l’influenza aviaria e ora il Covid-19, causato da una nuova specie di coronavirus, è in rapida crescita ed è solo la punta dell’iceberg. Al pari del Covid-19, il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e il collasso finanziario non conoscono confini nazionali o fisici. Per arginare questi problemi è importante agire tutti insieme molto prima che si tramutino in crisi conclamate. Gli stessi, inoltre, non devono essere trattati come singole minacce, bensì come una possibile serie di traumi. Il cambiamento climatico sta già avendo un forte impatto sulle nostre vite: sta causando migrazioni di massa, minacciando le risorse alimentari, riducendo la crescita economica, rendendo sempre più frequenti le catastrofi naturali, limitando l’accesso all’acqua potabile e provocando milioni di morti da inquinamento atmosferico.
Il Covid-19 ci ha dimostrato che i cambiamenti più radicali possono verificarsi anche da un momento all’altro. Tutto d’un tratto è l’alba di un nuovo mondo, di un nuovo modello di economia. Quella che ci si sta prospettando è un’opportunità più unica che rara per liberarci finalmente di un modello economico di crescita indiscriminata oltre che della vecchia economia basata sui combustibili fossili. Questa opportunità ci permette inoltre di stabilire un equilibrio duraturo nel tempo tra gli esseri umani, la loro prosperità e i limiti del pianeta. A seconda di come i leader mondiali decideranno di stimolare l’economia in risposta alla crisi da coronavirusci sarà un’amplificazione o una mitigazione delle minacce che affliggono il mondo. È per questo che dovranno scegliere saggiamente. Da un lato c’è il rischio che vengano prese decisioni incentrate sul breve termine, che nel lungo periodo continuerebbero ad accrescere le emissioni e a nuocere alla natura. Dall’altro, si prospetta l’opportunità di sostenere soluzioni che non siano solo in grado di ricostruire le nostre vite e far ripartire l’economia, ma sappiano anche accelerare la transizione verso società resilienti e verso economie a basse emissioni di CO2 e rispettose della natura.
Sappiamo bene quali sono le possibili soluzioni: investire nelle energie rinnovabili piuttosto che nei combustibili fossili, investire nella riforestazione, investire in sistemi alimentari sostenibili e in agricoltura rigenerativa, e passare ad un’economia più locale, circolare e a più basse emissioni di CO2. In un periodo di incertezza come quello che stiamo attraversando, queste azioni concrete rappresenterebbero anche una indispensabile fonte di speranza collettiva e di ottimismo verso una possibile rinascita.
Chiediamo ai leader di tutto il mondo di avere il coraggio, la saggezza e la lungimiranza necessari a cogliere l’opportunità di progettare una ripresa economica innovativa, che apporti un vero cambiamento grazie alla scelta di investire nelle persone, nella natura e in uno sviluppo a basse emissioni di CO2. Così facendo, ci aiuteranno a garantire un percorso che porterà ad azzerare le emissioni nel 2050, a migliorare la salute di tutti i cittadini del mondo, a ripensare il nostro rapporto con la natura e il modo in cui sfruttiamo il suolo, a trasformare i sistemi alimentari. Le misure previste per la ripresa non dovrebbero essere concepite come delle soluzioni facoltative, ma dovrebbero piuttosto includere forti incentivi economici che spingano aziende e industrie ad adottare un modello di impresa circolare a basse emissioni di COe ad investire nella natura e nelle persone. È giunto il momento di liberarci dei combustibili fossili.
È altrettanto importante che i temi del clima e della biodiversità siano prioritari per il 2020 e per gli anni a venire, e che i leader mondiali mantengano lo slancio su questi fronti. Bisogna fare tutto il possibile affinché il lavoro svolto a livello mondiale sotto l’egida delle Nazioni Unite (Summit sulla Natura dell’Assemblea Generale dell’ONU, Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, Convenzione ONU sulla Biodiversità) non sia ingiustificatamente ritardato. Questi importanti summit potrebbero svolgersi online. Non dimentichiamoci che gli Stati sono più forti se uniti e che la cooperazione internazionale è la scelta migliore per far fronte alle future minacce.
È ora che ognuno di noi accolga la sfida della leadership collaborativa e contribuisca a trovare una via d’uscita da questa emergenza attraverso un reset dell’economia globale.  Le persone e la natura devono essere al centro di questa profonda trasformazione volta alla ridistribuzione, alla rigenerazione e al recupero. Le persone e il pianeta potranno raggiungere un buon livello di prosperità solo se saranno prese decisioni coraggiose oggi, che permettano alle generazioni di domani di vivere e crescere in un mondo migliore.
(traduzione di Eleonora Carofei)

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