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20 luglio 2013

Gabanelli Milena:L'Avvocato dello Stato, il magistrato e lo 007

Tratto da Il Corriere della Sera

L'Avvocato dello Stato, il magistrato e lo 007.


I protagonisti di questa storia sono: uno 007, un Avvocato dello Stato, un pubblico ministero.L'Avvocato dello Stato è Giampaolo Schiesaro, che ha curato il maggior numero di cause giudiziarie in materia di risarcimento del danno ambientale..... 
Per questa sua competenza era stato incaricato dal ministro dell'Ambiente, sul finire del 2006, di coordinare l'attività amministrativa di riparazione ambientale con le più rilevanti iniziative giudiziarie in tutto il territorio nazionale in applicazione del principio «chi inquina paga».
 A carico dei responsabili, ha fatto recuperare all'incirca altri 200 milioni di euro, con cui cominciare a finanziare gli interventi di messa in sicurezza nei siti di Napoli-orientale, Brindisi, Augusta-Priolo .
È evidente che questo nuovo modo di affrontare le questioni ambientali, presentando direttamente il conto agli inquinatori, ha incontrato ostacoli e resistenze, fino a quando, con il governo Monti, la sua collaborazione non è stata più richiesta e di conseguenza mai più concluse le intese in corso per finanziare il completamento delle bonifiche.
 Su un altro versante Manuela Fasolato, autrice di rilevanti inchieste sui crimini ambientali in Polesine negli ultimi 15 anni in qualità di sostituto procuratore presso il tribunale di Rovigo, si è vista sottoporre ad ispezione ordinata dal ministro della giustizia Alfano e a procedimento disciplinare, tuttora in corso, davanti al Csm.
 Attualmente Fasolato sostiene l'accusa nel dibattimento per i reati connessi alla riconversione a carbone della Centrale Enel di Porto Tolle.....
Oggi emergono, però, gli esiti di un'indagine penale che suscita interrogativi più inquietanti, collegando proprio le sorti dei due funzionari dello Stato che avevano lavorato insieme....... 
È stato così accertato che nel giugno del 2007 Ettore Mantovan, funzionario di polizia in forza ai servizi segreti Aisi, si è presentato a casa di un collaboratore dell'avvocato Schiesaro per riferirgli che gli stessi Servizi erano molto interessati all'esito di due procedimenti penali, allora in fase di indagini, affidati al pm di Rovigo Fasolato, ed in cui l'Avvocato dello Stato difendeva il ministero dell'Ambiente. 
 I procedimenti riguardavano la costruzione dell'impianto di rigassificazione a Porto Viro (Ro) e la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle (Ro): due importanti interventi industriali, che avrebbero dovuto essere realizzati nelle aree naturalistiche del Parco del Delta del Po......... 
Lo stesso funzionario dei servizi aveva, poi, assunto informazioni per conto dei suoi superiori, anche sugli interventi di riconversione della centrale Enel, sulla composizione della Commissione provinciale Via e sugli studi svolti dal consulente della procura di Rovigo, dottor Scarselli, che avevano smentito i risultati tranquillizzanti sui possibili effetti sulla salute umana che sarebbero derivati da quel progetto di riconversione a carbone.......

Gabanelli Milena

 Leggetevi  il  testo  integrale  della Gabanelli su "Il Corriere della Sera"

20 maggio 2013

A Taranto invocano il il principio europeo "chi inquina paga"

PeaceLink oggi mettera' in mora la Regione Puglia che non ha richiesto all'Arpa Puglia l'individuazione di chi ha contaminato il terreno e la falda del quartiere Tamburi. Senza questo adempimento, non puo' scattare la norma europea "chi inquina paga" (art. 1 direttiva 2004/35/CE). 
  Senza individiazione di chi ha inquinato, i costi ricadranno unicamente sulla collettivita' che si troverebbe doppiamente danneggiata sia perche' inquinata sia perche' costretta a pagare i costi della bonifica."
 
Tratto da Peacelink

Immagine tratta da facebook del Medico Isde G.Ghirga

Fondo Antidiossina e PeaceLink invocano il principio europeo "chi inquina paga"

In caso di mancata individuazione o di mancata risposta, sara' intrapresa ogni opportuna azione a tutela dei diritti in ogni adeguata sede giurisdizionale
20 maggio 2013 - Fabio Matacchiera, Antonia Battaglia,Alessandro Marescotti, Fulvia Gravame (Presidente Fondo AntiDiossina,consulente Fondo AntiDiossina, Presidente Peacelink, Responsabile nodo PeaceLink Taranto)
All'attenzione del Presidente della Regione Puglia e dell'Assessore all'Ecologia della Regione Puglia.

e per conoscenza

- al Direttore Generale dell'Arpa Puglia

- al Ministro dell'Ambiente

- alla Commissione Europea, Commissario per l'Ambiente. 

- al Parlamento Europeo

- al Sindaco di Taranto

- al Commissario Prefettizio della Provincia di Taranto

- agli organi di Stampa


Oggetto: applicazione a Taranto (Italy) del principio comunitario "chi inquina paga", Direttiva Europea 2004/35/CE (richiamata dalla 2010/75/EU). 


Oggi incontreremo a Roma il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ed esporremo - nell'ambito dell'incontro da lui convocato - quella che riteniamo una palese infrazione in merito ad un obbligo comunitario, ossia l'applicazione della Direttiva Europea 2004/35/CE (richiamata dalla direttiva del Parlamento Europeo 2010/75/EU) nel suo principio del "Chi inquina paga".

Il principio sancito nella direttiva deve essere applicato in merito alla immediata e necessaria bonifica del quartiere Tamburi della città di Taranto, i cui terreni, falda acquifera ed immobili non devono essere decontaminati con i fondi di cittadini privati né con fondi erogati dall'amministrazione pubblica ma, in ultima analisi, da chi ha inquinato.

Non ci risulta che all'Arpa Puglia sia stato richiesto dall'autorita' politico-amministrativa (o che comunque sia stato realizzato) uno studio di attribuzione alle fonti di quelli che sono gli inquinanti che hanno contaminato il quartiere Tamburi, a ridosso del quale sorge il piu' grande polo industriale italiano.

Chiediamo pertanto, entro 30 giorni dalla presente comunicazione, di sapere se sia stata individuata la fonte (o le fonti) di inquinamento del quartiere Tamburi per le aree di cui si prevede la bonifica.

In caso di mancata individuazione o di mancata risposta, sara' intrapresa ogni opportuna azione a tutela dei diritti in ogni adeguata sede giurisdizionale.

Leggi su Noalcarbone

 PEACELINK RISPONDE A VENDOLA E METTE IN MORA LA REGIONE PUGLIA

28 febbraio 2012

Inquinamento la riscossa dei cittadini : Milazzo si ribella , raccolta di firme per il Parlamento Ue

Tratto da Il corrieredel Mezzogiorno

PER STRASBURGO

Inquinamento: Milazzo si ribella , raccolta di firme per il Parlamento Ue

La riscossa dei cittadini della Valle del Mela: chiedono la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalla realizzazione di industrie ad alto impatto



MESSINA – Dopo anni di silenzi, tante persone malate e morte, continue emissioni di odori nauseabondi e inquinanti, esposizioni ad amianto e a polveri sottili, la riscossa dei cittadini della Valle del Mela contro l’inquinamento, parte da Milazzo. Migliaia di residenti, associazioni ambientaliste, l’Osservatorio nazionale dell’Amianto e alcuni partiti politici, dopo le marce e le proteste messe in atto negli scorsi mesi stanno raccogliendo delle firme per presentare una petizione popolare al Parlamento europeo. Chiedono la tutela dell’ambiente e della salute pubblica minacciate dalla realizzazione di industrie tutte concentrate in un’area: come la a Raffineria di Milazzo, la Centrale elettrica di S. Filippo del Mela, le Acciaierie di Pace del Mela. Molte altre fabbriche come la Sacelit a Giammoro, inoltre, hanno trattato amianto e sono stati numerosi i casi accertati di morte. Nella petizione illustrata dall’avvocato Maria Calderone, legale di tutti i sottoscrittori, si chiederà, tra l’altro l’approvazione di una mozione di condanna dello Stato Italiano e una diffida perché vengano rispettati i diritti dei Siciliani in base al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, alla Carta di Nizza e della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Si pretenderà poi, che il Parlamento europeo disponga che gli organi amministrativi dello Stato italiano attuino misure di prevenzione e di responsabilità condivisa con risarcimento dei danni ambientali del territorio e che sia portata avanti una sorveglianza sanitaria, con la richiesta immediata di attuazione di piani di risanamento ambientale e bonifica dell’aree interessate. Infine, si sollecitano ulteriori studi epidemiologici aggiuntivi rispetto a quelli esistenti per la verifica del nesso causale tra patologie e inquinamento ambientale........ L’avvocato Calderone che in questa sua battaglia sarà coadiuvata dall’avvocato Ezio Bonanni dell’osservatorio Nazionale del’Amianto e da altri 20 legali ha spiegato che ‘si tratta di un’iniziativa senza precedenti ...... “E’ finito il tempo – ha aggiunto l’avvocato - in cui tutto passava sotto silenzio. La petizione popolare è la prima forma di rispetto del principio: chi inquina paga”. D’accordo anche Giuseppe Maimone presidente dell’Adasc, l’associazione per la difesa per l’ambiente e della salute dei cittadini e conosciuto per le sue tante denunce, che gli sono costate anche delle serie minacce. “Finalmente – sottolinea Maimone - la società civile si è unita creando un coordinamento per portare avanti la petizione popolare. Noi chiediamo il rispetto delle leggi e che vengano firmati i piani di risanamento ambientale, finanziandoli e attuandoli. Vogliamo che le industrie si adeguino o se ne vadano bonificando le aree.
 
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