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08 luglio 2010

1)“Io riciclo, e tu?” “Io no, io brucio il CDR nella centrale a carbone”2)Augusta-Priolo-Melilli....3)La marea nera interrompe la corrente del Golfo

Tratto da Savonaeponente

“Io riciclo, e tu?” … “Io no, io brucio il CDR nella centrale a carbone”

di VALERIA ROSSI Dopo il “cornuto” arriva sempre il “mazziato”. E quindi, dopo la splendida notizia che il nostro splendido Comune ha fatto pappa&ciccia con Tirreno Power per – ci dicono – 50.000 miseri euro di sponsorizzazioni estive, ecco il comunicato che invita a partecipare alla conferenza stampa di presentazione della campagna “Io lo riciclo e tu?”. Comune di Savona, Ata, Tetra Pak, in collaborazione con Centrale Latte Savona e Legambiente, tutti insieme appassionatamente a spiegare che i tetrapak (quelli minuscoli: insomma, i cartocci del latte) vanno raccolti insieme a carta e cartone per essere poi avviati al riciclaggio.

MADDAI?
Sembra una spiegazione adeguata ad un Comune con un’alta ed efficiente raccolta differenziata : ma a Savona la differenziata non si fa, se non in minima parte e pure male.

Quindi? Se mi dicono di raccogliere carta, cartone e tetrapack io lo faccio…dopodiché? Abitando in corso Mazzini (pieno centro di Savona), dove NON esistono neppure i bidoni per la differenziata, o mi faccio qualche chilometro con la mia rumenta e vado a cercarmeli, oppure, dopo averli raccolti, piegati e messi accuratamente via, li ficco in un bel saccone nero e li butto nel cassonetto multirumenta che sta sotto casa mia.

Però da lì, se sono fortunata e se esco all’ora giusta, posso sentire i concerti sponsorizzati da Tirreno Power, che paga perché il Comune continui a non rompere troppo le scatole anche se inquina un filino… anche se, dai dati della Comunità Europea, risulterebbe che ammazzi 30 persone all’anno e che gravi sui cittadini per 133 milioni di euro in costi sociali.
Ma che vuoi che siano: 50.000 euro e passa tutto. Anche il cancro, come cantava il buon Jannacci.
Ma perché, secondo voi, la Tirreno Power vuole tenersi così buona e così cara la nostra amministrazione comunale? Perché non vuole chiudere i due gruppi a carbone degli anni ‘60, quelli che – alla faccia delle “migliori tecnologie disponibili” imposte dall’Europa e pure pubblicizzate su tutti i media (e i muri) locali? Perché non vuole passare al metano, che inquinerebbe un quarto?
Sorge il
vaghissimo dubbio che quei due gruppi obsoleti servano non tanto a bruciare il carbone, quanto a bruciare i rifiuti prossimi venturi, così come sembra siano stati bruciati “sperimentalmente” quelli passati (v. articolo del Sole24 ore riportato dal MODA qui).
L’ingegnere della Tirreno power che intervistai il 19 giugno, a una domanda specifica sul CDR, rispose “Mi coglie impreparato perché non è nei nostri programmi”. Ma quando domandai: “E se qualcuno vi chiedesse di bruciarlo?” rispose, molto vagamente: “Be’, in tal caso dovremmo valutare la cosa”.
Un “NON SE NE PARLA PROPRIO” sarebbe stato sicuramente più gradito… però non l’ha detto.
E allora, magari, lo chiederemo a Gosio, o a chiunque altro possa/voglia rispondere:

E’ nei programmi futuri della centrale a carbone bruciare ANCHE CDR?
SI – NO

Basta mettere una crocetta, non è difficile. Così, almeno, sapremo regolarci… e sapremo anche se varrà la pena di piegare, conservare e metter via accuratamente i tetrapak… o se potremo portarli direttamente alla Tirreno Power, in attesa che vengano imballati nel mucchio selvaggio di plastica, umido e magari qualche bella sostanzina tossica, che non fa mai male…e poi bruciati allegramente tutti insieme.

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Tratto da Ecoblog

Augusta-Priolo-Melilli: nel triangolo della morte metalli pesanti nei capelli e nel latte materno. Principale indiziato il pesce


Augusta-Priolo-Melilli: nel triangolo della morte metalli pesanti nei capelli e nel latte materno

Ennesimo grido di allarme degli ambientalisti riguardo alle pesantissime conseguenze dell’inquinamento sulla salute degli abitanti del famigerato triangolo della morte siracusano, che ha per vertici i tre comuni di Augusta, Priolo e Melilli.

Questa volta sono le associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia a snocciolare i numeri: nei capelli e nel latte materno degli abitanti del triangolo industriale, che ospita raffinerie, centrali elettriche, inceneritori e un impianto di gassificazione del tar, le quantità di metalli pesanti sono allarmanti.

Giacinto Franco, vicepresidente di AugustAmbiente, e Luigi Solarino, presidente di Decontaminazione Sicilia, hanno commissionato uno studio i cui risultati sono stati girati al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al governatore siciliano, Raffaele Lombardo, agli assessori regionali all’Ambiente e alla Sanità, al presidente della provincia di Siracusa e ai sindaci dei comuni di Siracusa, Augusta, Priolo, Melilli, Floridia e Solarino.

Lo studio non è molto corposo perché, a causa delle ristrettezze economiche (le due associazioni hanno pagato di tasca loro i costosi esami) sono stati analizzate solo 23 persone: 10 ad Augusta, 5 a Priolo e 8 a Melilli. I risultati, però, sono gli stessi in tutti i soggetti e ricalcano precedenti studi svolti negli anni scorsi.

Mercurio, piombo, alluminio, stronzio, antimonio, argento, cromo, rame, fosforo, magnesio, zinco e ferro: tutte queste sostanze, la maggior parte delle quali rientra nella categoria dei metalli pesanti, sono state trovate in abbondanza in tutti i campioni analizzati. Il mercurio, in particolare, fa paura: i ricercatori hanno trovato valori medi compresi tra 0,14 e 0,16 mg/100g nei capelli degli augustani rispetto a un valore normale pari a 0,01 mg/100g.

I ricercatori, tra le altre cose, ipotizzano sia la causa che una possibile cura per la contaminazione. La causa sarebbe il pesce di mare, notoriamente contaminato nella avvelenatissima rada di Augusta. La cura è un mix di vitamine e minerali che, a leggere i risultati delle prime analisi, dopo alcuni mesi riuscirebbe a ripulire parzialmente il corpo dai pericolosi inquinanti.

A questo punto, dicono AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, è ora che le autorità sanitarie regionali si mobilitino per uno screening di massa e mettano mano al portafogli per pagare le cure alla popolazione dei comuni interessati dalle emissioni del polo petrolchimico che, già oggi, registrano un numero di tumori e, soprattutto e ancor peggio, di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali.

Via | Giornale di Siracusa

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Tratto da Ecologiae

La marea nera interrompe la corrente del Golfo


corrente del golfo

La corrente del Golfo è una corrente d’acqua calda che dal Golfo del Messicoraggiunge l’Europa da milioni di anni. Ma d’ora in avanti c’è il rischio che questa non ci sia più, o che muti il suo movimento. La causa? Ancora una volta la perdita di petroliodalla piattaforma della BP.

A spiegarlo è il fisico Gianluigi Zangari, dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), il quale sul sito dell’Associazione Geofisica Italiana spiega come la marea nera abbia “spezzato” la Loop current, uno dei “motori” della corrente del Golfo.

Secondo i dati provenienti dai satelliti, le conseguenze dell’enorma quantità di petrolio cosparsa nell’Oceano Atlantico sono imprevedibili, ma si sa che è riuscita ad interrompere un equilibrio che ci ha messo milioni di anni per formarsi, ma che

potrebbe subire conseguenze irreparabili


se non verrà presto ripristinato, come afferma lo stesso Zangari.

Fonte: [Ansa]

30 aprile 2010

2010/04/30 La marea nera è in Louisiana il petrolio ha toccato la costa/INCENERITORI DI BRESCIA E PARMA

Tratto da "La Repubblica "

La marea nera è in Louisiana il petrolio ha toccato la costa

La marea nera è in Louisiana
il petrolio ha toccato la costa

Le prime lingue del greggio fuoriuscito da un deposito sotterraneo delle Bp sono arrivate a lambire lo Stato americano. Obama mette a disposizione ogni risorsa disponibile. Un disastro ambientale forse peggiore della Exxon-Valdez. C'è una terza falla nell'impianto (FOTO)
BLOG Disastri marini, coazione a ripetere di A.CIANCIULLO

Tratto da Unonotizie

INCENERITORI DI BRESCIA E PARMA :impianti talmente tecnologici e moderni che è severamente vietato tutto nei terreni circostanti

Inceneritore di Parma come quello di Brescia, ultime notizie: terreni intorno agli inceneritori sono talmente inquinati che è vietato fare qualsiasi cosa
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Il nuovo inceneritore di Parma ci regalerà cartelli come quello nella foto, installati dal comune attorno all'inceneritore di Brescia, l'impianto migliore al mondo, quello con le tecnologie ultra moderne che fanno sì che l'impatto sull'ambiente sia uguale a zero? Uno zero un po' troppo pieno di cose, come quelle che si possono immaginare leggendolo. Per una volta, caso raro in Italia, un cartello è chiaro e inequivocabile e non lascia alcun dubbio a chi legge. C'è scritto infatti sull'avviso: “Comune di Brescia, divieto di pascolo. E' severamente vietato sfalciare, asportare o utilizzare o disperdere l'erba giacente nel terreno. Erba? Dalle parole impresse come fuoco sembra si tratti invece di una qualche sostanza tossica, da cui prendere le distanze, da non toccare, a cui non avvicinarsi nemmeno. E' l'erba attorno all'inceneritore, quella che nel 2008 ha portato il latte delle mucche bresciane oltre il limite di diossina ammesso per la vendita del prodotto. E alle mucche ovviamente quel foraggio non è stato mai più offerto. Potrebbe essere l'erba delle casetta in campagna che il presidente di Enia Allodi consiglia come investimento per il futuro: “Abitare a un passo dall'inceneritore? Meglio che l'aria del centro città”.
Nonno Allodi investe sul futuro e racconta favole, non solo ai nipoti, ma anche ai parmigiani adulti, anche se sono ormai troppo grandi per abboccare. Così neanche Barilla se la sente di continuare nella strategia del silenzio e la butta sul marketing e sulla percezione dei consumatori, poco avvezzi ad acquistare un prodotto del mulino bianco se troppo vicino a un mulino nero. Più esplicito Greci, che messo il naso nei dati e negli altri impianti già attivi in altre parti d'Italia, intravede l'impossibilità di rendere sicuri gli inceneritori, perché comunque le emissioni sono certe e le coltivazioni ne subiscono le conseguenze.
Due sassi gettati nello stagno, i cui cerchi continuano ad allargarsi senza posa.
Erba nera, condita con una miscela complicata di sostanze chimiche che trova nel forno dei rifiuti una perfetta fucina, dove si forgiano composti innaturali e venefici. Metalli pesanti e diossine in larga misura, sostanze che portate a spasso, in un raggio di almeno 30 km, dalle piccole infinitesime particelle di emissione entrano in qualunque organismo che incontrano senza uscirne più. E' lo scenario del futuro di Ravadese, una terra da cui tenersi alla larga,dove il valore delle case sta scemando giorno per giorno, dove in tanti stanno pensando alla diaspora, se davvero arriverà il mostro che incenerisce ogni cosa, anche il futuro. “Parma ultimo posto al mondo dove costruire un inceneritore” sono le parole del chimico inglese Paul Connett, una sentenza che verrà pronunciata all'Onu a maggio, il mese di Cibus,
la vetrina di una terra felice che per mantenere il sorriso deve indossare una maschera, quella per proteggersi dall'inquinamento arrogante e inutile di un inceneritore, utile ai pochi che ci faranno soldi, a spese dei molti che ne subiranno i veleni.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse
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J. Cameron, regista di Avatar: "le lobby del petrolio e del carbone investono in DISINFORMAZIONE"

Riprendiamo questo interessante articolo da Ecologiae.com.

"Il dibattito annoso tra “catastrofisti” e “negazionisti” si sa, spesso è incentrato sulle compagnie petrolifere e quelle del carbone, accusate di star finanziando una campagna di disinformazione per confondere il pubblico sulla scienza del clima. Fino a questo punto, niente di rivoluzionario, come non sorprende il fatto che purtroppo, in molti casi, sembra abbiano successo, come sta avvenendo in Italia ed in altre parti del mondo.

Ed è per questo che è incoraggiante vedere un’elegante figura che trasmette il messaggio della scienza al pubblico con una certa autorevolezza come James Cameron, che ha appena messo questa storia nel suo film campione d’incassi Avatar, il quale ora si schiera in favore degli ambientalisti e ha cominciato una sorta di “tour” televisivo per controbattere alle illazioni di pseudo-scienziati di parte.

Cameron è stato intervistato da CNN International per uno speciale intitolato “Frontiera Terra: il futuro dell’energia”. Al dibattito hanno preso parte anche Mohamed Nasheed, il presidente delle Maldive, e Wu Changhua, direttore del Greater China Director of the Climate Group e altri. Ovviamente però la voce più ascoltata, ed anche più ad effetto, è stata quella del regista americano, grazie anche a frasi come questa:

Quello che vedo negli Stati Uniti è la lobby del petrolio e del carbone spendere enormi cifre di denaro per una campagna di disinformazione che viene utilizzata per screditare le scienze e orientare l’opinione del pubblico lontano dal senso di responsabilità sociale sui cambiamenti climatici.

Leggi l'articolo integrale