
Nasce il fronte benzo(a)pirene: cittadini, associazioni, esperti e parlamentari
Alle ore 9.30 si è tenuta l’audizione di PeaceLink presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati......
Alessandro Marescotti ha proiettato alcune slides che sintetizzano le ragioni della campagna benzo(a)pirene. Ha sottolineato i rischi sanitari di questa sostanza cancerogena che in alcune città è attribuibile prevalentemente al traffico e in altre alle emissioni di alcune industrie inquinanti.
Lidia Giannotti ha evidenziato i passi indietro compiuti a causa di una norma inserita nel decreto legislativo 155/2010 che è passata inosservata, con la quale è stato rimosso il “tetto massimo” di 1 nanogrammo di benzo(a)pirene per metro cubo di aria. In caso di superamento, la disciplina precedente prevedeva piani e interventi immediati da parte delle Regioni. Tutto questo in Italia era già stabilito fin dal 1999.
Annamaria Moschetti ha esposto le ragioni per cui i pediatri, attraverso le loro associazioni nazionali, hanno chiesto ai parlamentari il ripristino del “tetto” per il benzo(a)pirene. Si è soffermata sul rischio di trasmissione transplacentare di questo cancerogeno, dalla madre al feto.
L’audizione di PeaceLink è stata un’occasione per suscitare delle prese di posizione significative. Nei giorni scorsi infatti contro il decreto 155/2010 - che ha dato “licenza di inquinare” fino al 2013 per il benzo(a)pirene – hanno preso posizione:
- la Società Chimica Italiana
- la IAS (la Società Italiana Aerosol) che raggruppa scienziati ed esperti degli inquinanti aereodispersi
- l’Associazione Culturale Pediatri
- Federazione italiana Medici Pediatri
- la Società Italiana di Pediatria
- i Medici per l’Ambiente (ISDE)
Alle ore 16 si è tenuta una conferenza stampa nella Sala Stampa di Montecitorio in cui sono state esposte le valutazioni sull’audizione e sulle strategie da portare avanti per ottenere una modifica al decreto legislativo 155/2010...
E’ importante battersi per il ripristino di norme più severe per combattere l’inquinamento cancerogeno da benzo(a)pirene. Con l’audizione si è creato finalmente un canale di comunicazione stabile fra mobilitazione dei cittadini e parlamentari. Adesso occorrerà far votare una risoluzione che impegni il governo a cambiare il decreto legislativo 155/2010 rendendo operativo da subito il divieto di superamento del valore di 1 nanogrammo di benzo(a)pirene a metro cubo.
Inoltre la Commissione Ambiente verrà sollecitata a fare una mappa di tutte le città in cui si rischia lo “sforamento” per il benzo(a)pirene.
Non tutti i cittadini di altre regioni sono informati su questo rischio sanitario. Solo una campagna nazionale, estesa e ramificata, potrà darci la forza e l’autorevolezza per cambiare questa legge scandalosa che permette agli inquinatori di violare i diritti fondamentali dei cittadini alla vita e alla salute.
ASSOCIAZIONE PEACELINK
Comunicato inviato da
Alessandro Marescotti
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Tratto da Virgilio it
Inquinamento da pm10 in Veneto, Aduc si costituirà parte civile
L'Aduc si costituirà parte civile al processo che la Procura della Repubblica di Venezia avvierà nei confronti dell'ex assessore all'ambiente della Regione Veneto "per non aver impedito, nel corso degli anni dal 2005 al 2010, il superamento dei limiti annuali di concentrazione delle polveri fini (Pm 10)".
L’accertamento è stato condotto da Andrea Micheli, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Responsabile dell’inchiesta è il pm Stefano Pesci. Il perito ha spiegato, secondo un comunicato del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord: «L'eccesso di rischio è clamorosamente alto. L'effetto è molto importante e non può essere dovuto al caso. I risultati ottenuti sono assolutamente impressionanti. Non siamo stati in grado di trovare un fattore di causa diverso dalla Radio Vaticana». E poi ha aggiunto: «Non si può non pensare che lì sia successo qualcosa di importante per la vita di quelle persone, che non è spiegabile con altra causa che non siano le emissioni della Radio Vaticana. I risultati hanno a che fare con la dislocazione in cui queste persone hanno abitato nella loro vita e questi bambini hanno abitato nel loro periodo di vita. Livelli così elevati di rischio si riscontrano, nella letteratura scientifica, soltanto negli studi epidemiologici relativi alle zone che hanno subito gli effetti dell'esplosione di una bomba atomica».
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