
Pietra Ligure si schiera contro la Tirreno Power, Rossello (CGIL) propone uno sciopero generale a favore (!) di Tirreno Power e Maerks
di VALERIA ROSSI – Non c’è limite al peggio. Quando si pensa di aver toccato il fondo, ecco che salta fuori qualcuno con la pala in mano, pronto ad andare ancora più giù.
Intanto che l’UE deferisce l’Italia alla Corte Europea perché non risultano rispettati neppure i termini iper-permissivi sull’inquinamento dell’aria, ecco che salta fuori Francesco Rossello,a mo’ di jack-in-the-box, a sostenere che bisognerebbe indire uno sciopero generale.
Contro l’inquinamento, gli ecomostri, la gestione sciagurata che si sta facendo di Savona e di tutta l’Italia – penserete subito voi.
“Non si possono buttare in un angolo 800 milioni di investimenti privati”, dichiara a La Stampa.
Dei 100 milioni ANNUI di costi sociali dell’inquinamento, si disinteressa. Dei venti morti circa all’anno, se ne impippa.
O meglio, ne parla in questi termini: “Io penso che ci sia la possibilità di imporre all’azienda di ridurre l’impatto”.
Santi numi.Santissima pupazza martire.Perdincibacco....
Ma possibile che il fiero conduttor del locale sindacalismo non abbia ancora capito una beatissima cippa?
Perché ridurre le emissioni significa prendere il tanto amato (in quanto tanto economico) carbone e buttarlo dalla finestra.
- Significherebbe andare solo a metano, come vanno TUTTE le nuove centrali termoelettriche italiane: metano che inquina pure lui, purtroppo, e che non è certo “rinnovabile” nè del tutto ecosostenibile, ma che rappresenta l’unico compromesso accettabile tra esigenze dell’industria e salute umana.
Il carbone no. Il carbone pulito, nel caso il sciur Rossello non se ne fosse ancora accorto, non esiste: è uno slogan.
La metanizzazione sarebbe un accettabile compromesso per tutelare salute dei cittadini e salute DEI LAVORATORI,quelli che dovrebbero essere il principale polo di interesse di un sindacato.
E’ possibile che questa gente continui a mostrare una totale inadeguatezza nei confronti di problemi sui quali ha pure molta voce in capitolo?......
.......... sullo stesso giornale che riporta le farneticazioni sindalistiche, c’è anche una notizia confortante: il Consiglio comunale di Pietra ligure si è espresso “a favore di una totale conversione ad energie rinnovabili, o almeno a metano, della centrale Tirreno Power“.
Ovviamente contrario e polemico il PdL, che ha presentato un emendamento (respinto).
Insomma, a Pietra Ligure il mondo sembra girare ancora nel verso normale: il centrosinistra boccia l’inquinamento e lotta per la salute, il centrodestra lotta per l’interesse e se ne infischia della salute.
A Savona no. A Savona i sindacalisti da sempre considerati “rossi” (mi vien voglia di cambiare cognome) vogliono indire scioperi a favore dell’inquinamento e contro la salute.
Non “per il lavoro”, sia chiaro: perché il lavoro che porterebbe un’ipotetica conversione alle energie rinnovabili sarebbe immensamente più alto in quantità e qualità.
Quindi la scusa non regge.Non è il lavoro, che interessa il sciur Rossello:è il business.
Sono gli 800 milioni che gli fanno brillare gli occhietti.

RIPORTIAMO UNO SFOGO MOLTO TOCCANTE DI SIMONA RICOTTI "APPENA PUBBLICATO DAI NOCOKE DI CIVITAVECCHIA" CON CUI ABBIAMO PARECCHIE AFFINITA' DI VEDUTE E "PARECCHIE PROBLEMATICHE IN COMUNE" a CUI CONSIGLIAMO UNA APPROFONDITA LETTURA A TUTTI E SOPRATTUTTO AL "SINDACALALISTA ROSSELLO"E A TUTTI QUELLI CHE LA PENSANO COME LUI....
Tratto da Noalcarbone Alto lazio
Civitavecchia velenoso buco nero
Pietra Ligure dice no all’ampliamento di Tirreno Power, approvato ordine del giorno
Pietra L. Il Comune di Pietra Ligure dice no all’ampliamento della centrale a carbone di Tirreno Power. Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale è stato infatti approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza con la richiesta di formalizzare la contrarietà dell’amministrazione pietrese al progetto previsto per la centrale vadese.
Il documento approvato dal parlamentino pietrese si inserisce in uno studio riguardante l’incidenza delle polveri e dei fattori inquinanti della centrale fino ad oltre 50 km dal sito vadese. L’ordine del giorno ha chiesto inoltre di avviare un processo di ambientalizzazione dei gruppi a carbone esistenti e la riconversione della centrale, oltre ad un effettivo controllo pubblico delle emissioni inquinanti e dei loro effetti sul territorio savonese.
E’ stato invece respinto dal Consiglio comunale un emendamento presentato dalla minoranza consiliare che prevedeva un “ni” all’ampliamento a carbone della centrale ma lasciava aperto il tavolo di discussione con l’azienda, in primis sul tavolo ambientale.
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