
Sulla La Stampa del 18 settembre 2009 in un articolo intitolato”Basta discariche!” Il presidente della Provincia Vaccarezza dichiarava di voler avviare consultazioni col Piemonte per risolvere insieme il problema dei rifiuti....
Dichiarava:” In attesa di individuare la tecnologia che verrà applicata per lo smaltimento dei rifiuti, la Provincia ha le idee sufficientemente chiare sull’abbandono del modello dell’interramento dei rifiuti utilizzato sinora....
UN ANNO DOPO
Sarà forse un caso, ma neanche un anno dopo, Imperia, fallendo nel suo sistema di raccolta e conferimento di rifiuti, anche per l a provvidenziale indisponibilità di discariche adeguate sul suo territorio, chiede ospitalità alla provincia di Savona che. guarda caso, vede nell’assessore Marson e nel Presidente Vaccarezza provvidenziali e convinti soccorritori.
Tutto si svolge in un’ottica contraria alle più illuminate strategie che vedrebbero: una politica di minore produzione alla fonte, un riciclo dei materiali e una differenziata spinta per rendere inutile la costruzione di inceneritori e gassificatori.....
RAPPORTO SUGLI INCENERITORI
La Rete Nazionale Rifiuti Zero in collaborazione con il Comitato Ambiente e Salute di Gallicano (Lucca), e con Ambiente e Futuro (Lucca), hanno curato la traduzione di stralci del 4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica riguardante gli effetti sulla salute umana degli inceneritori di rifiuti.
Questo strumento scientifico raccoglie i più aggiornati risultati della ricerca sugli effetti sanitari derivanti dalla combustione dei rifiuti.
Dallo studio risulta demolita la convinzione secondo la quale gli inceneritori “di ultima generazione” sarebbero poco pericolosi.
Al contrario, confermando peraltro analoghe conclusioni dei ricercatori italiani dell’Università di Modena, Reggio Emilia Dr.ssa Gatti e Dr. Montanari , emerge che questi inceneritori, con le loro alte temperature nei forni, contribuiscono grandemente alla immissione nell’ambiente di polveri finissime (PM2,5 e PM1) che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle ormai“conosciute” polveri PM10.
Un problema che per Savona e provincia sarebbe, ancor più gravoso per la presenza delle stesse emissioni prodotte dalla centrale a carbone, di cui Tirreno Power chiede l’ampliamento e che lo stesso Marson dichiara in questi giorni di non voler ostacolare.
...Questi inceneritori, meglio chiamati in Italia”termovalorizzatori”, diffondono in atmosfera “nanopolveri” sfuggendo a filtri e controlli e danneggiando da decenni la salute della popolazione residente in un raggio di cinquanta chilometri.
.....Inoltre, altro aspetto che segnala quanto gli inceneritori non rispettino il Principio di Precauzione è rappresentato dal fatto che a fronte di emissioni cancerogene “identificate” da tempo dai ricercatori (diossine, furani, metalli pesanti) gli inceneritori emettono centinaia di sostanze di cui è sconosciuto l’impatto sulla salute umana se non a lungo termine.
In questo quadro il Rapporto definisce l’incenerimento dei rifiuti un attacco al diritto alla vita.....
E A SAVONA?
Eppure, nella provincia di Savona, qualcuno pensa , addirittura che gli OBSOLETI GRUPPI 3 E 4 della centrale a CARBONE POSSANO BRUCIARE RIFIUTI SOLIDI URBANI COME CDR in contrasto con quanto consentito dalla normativa europea ( Direttive 2000/76/CE E 75/442/CEE) , ma come previsto a pag.170 dal piano dei rifiuti della Provincia di Savona( allora assessore Filippi ) approvato dalla Regione Liguria( allora presidente Burlando e assessore Zunino)
con il rischio di un ulteriore e grave peggioramento delle emissioni per la formazione di diossine e metalli pesanti nei fumi maggiori addirittura di quelle prodotte con un moderno inceneritore.
IL MARSON-PENSIERO, SOSTENUTO DA AMPIA PARTE DELLA CLASSE POLITICA SAVONESE, si rivela sempre più concreto:
-10 anni necessari per la costruzione di un inceneritore “ultima generazione”: troppi per l’emergenza costruita a tavolino;
-200 milioni di euro i costi per costruirlo: troppi nonostante i certificati verdi:
-“ il porta a porta è superato”: non si capisce come si possa superare un sistema che non ha mai avuto inizio a Savona e sul quale fior di Comuni del Nord Italia e non solo, stanno gestendo con successo la raccolta rifiuti;
-“ la differenziata non può diminuire la quantità di rifiuti”: niente di più falso per giustificare l’incapacità di raggiungere i limiti imposti dalla legge;
-“No a nuove discariche”: la saturazione del Boscaccio e la chiusura di quelle pubbliche giustificherebbe l’emergenza;
- “la spazzatura di Imperia e delle altre Provincie deve confluire al Boscaccio” : motivo e giustificazione di un fallimento progettuale virtuoso, dove la politica dei rifiuti andrebbe gestita in ambito Comunale;
- I regolamenti Comunali della Provincia ripropongono il pagamento di una tassa sui metri quadri invece che la tariffa sulla quantità prodotta: questo ratifica la mancata volontà alla differenziazione e il riciclo dei rifiuti:
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LA SOMMATORIA DI QUESTI FATTORI SEMBRANO PORTARE AL RISULTATO DELLA COMBUSTIONE DEI RIFIUTI O PEGGIO L’UTILIZZO DEI GRUPPI 3 E 4 DELLA CENTRALE A CARBONE ( già pronti e meno costosi) CON LE CONSEGUENZE DISASTROSE SU UN TERRITORIO,
"GIA’ TANTO MARTORIATO, CHE SOLO LE PERSONE DI BUON SENSO POSSONO ORMAI IMMAGINARE."
ANTONIA BRIUGLIA del 14 novembre2010
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Tratto da Sanremo News
Il punto di Claudio: la politica dei rifiuti e il rifiuto della politica
Dicono i Cinesi:
quando piove lo stolto impreca contro gli dei,
il saggio si procura un ombrello.
E noi siamo sotto il diluvio!
Le discariche, al pari degli inceneritori, non rappresentano la soluzione migliore, ma siamo ancora lontani dall’adozione di una strategia virtuosa dei rifiuti che li porti vicino allo zero.
Speriamo possa arrivare presto il sole!
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AGGIORNAMENTO SULLA CENTRALE TIRRENO POWER
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