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09 gennaio 2011

BENE L'INTESA CON I COMUNI VICINI NEL NO ALL'AMPLIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE. UN GRAZIE ANCHE A DON GALLO

PROMEMORIA IN QUESTO INIZIO DEL 2011. COGLIAMO L'OCCASIONE PER RINGRAZIARE LE AMMINISTRAZIONI DI QUILIANO E DI VADO LIGURE PER LA COERENZA E LA SINERGIA DIMOSTRATE NEL MANIFESTARE LA LORO NETTA CONTRARIETA' AL POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE TIRRENO POWER.

RINGRAZIAMO INOLTRE DON ANDREA GALLO PER LA SUA DICHIARAZIONE SABATO 8 GENNAIO 2011 A "CHE TEMPO FA " IN CUI SI E' DICHIARATO CONTRARIO AL POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE.GRAZIE PER ESSERE REALMENTE "AL SERVIZIO"DELLA COLLETTIVITA'.


Tratto da Savona news del 15 DICEMBRE 2010

Quiliano: l'ordine del giorno del Consiglio Comunale ribadisce il dissenso per ampliamento Tirreno Power

"Inoltre si rileva una marcata difformità in merito alla programmazione territoriale e alle politiche di sviluppo e valorizzazione turistiche e agricole" si legge nell'ordine del giorno

L’ordine del giorno del Consiglio Comunale raccoglie i pronunciamenti contrari all’ampliamento con una nuova unità a carbone da 460 MW della Centrale Termoelettrica di Vado Ligure - Quiliano espressi da amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra del comprensorio savonese e più precisamente dai Consigli Comunali di Spotorno, Celle Ligure, Savona, Albisola Superiore, Bergeggi, Vezzi Portio, Carcare, Finale Ligure, Noli, Cairo Montenotte, Altare, Albissola Marina, Balestrino, Pietra Ligure e Calice Ligure che concordemente hanno manifestato il proprio dissenso al progetto di costruzione ed esercizio di una nuova sezione a carbone nella centrale, motivandolo principalmente con l’incompatibilità con gli strumenti di pianificazione nazionali e regionali sulla riduzione dell'inquinamento e delle emissioni in atmosfera, anche in considerazione dell’esubero di produzione di energia derivante da fonti fossili in ambito provinciale e regionale rispetto all’effettivo fabbisogno.

Ulteriore elemento di contrarietà è rappresentato dall’ incongruenza con gli obiettivi di miglioramento del Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per la riduzione dei gas serra e dalla forte preoccupazione che questa incongruenza suscita rispetto alla salute dei cittadini.

Inoltre si rileva una marcata difformità in merito alla programmazione territoriale e alle politiche di sviluppo e valorizzazione turistiche e agricole. A tale proposito si fa riferimento ai ricorsi ad adjuvandum del novembre 2010 presentati da parte dei Comuni di Spotorno, Noli, Vezzi Portio e Bergeggi. Per quanto di interesse del Comune di Quiliano, si ritiene di fare presente che lo stesso si è dotato del Piano Urbanistico Comunale, cui peraltro non è mai stata richiesta variante da parte dell’azienda, con lo scopo di portare avanti la programmazione del territorio in maniera partecipata e conforme a quella degli enti sovraordinati, investendo sulla valorizzazione delle tipicità locali, in stretta sinergia con il lavoro delle numerose aziende agricole attive a titolo esclusivo o in modo complementare, nonché sulla crescita di un’offerta turistica e ricettiva che va a coprire in modo capillare tutte le zone del territorio, inserendosi a pieno titolo sul mercato con proposte mirate al pubblico dello sport outdoor, del turismo enogastronomico, dell’escursionismo estivo e invernale.

La proposta di Tirreno Power non tiene in alcun conto la prevedibile ricaduta negativa che l‘ampliamento avrebbe sull’esistente e ancor più sui suoi sviluppi futuri. Appare evidente come un orientamento in tal senso sia prodromico, se correttamente gestito e supportato, di un incremento occupazionale di gran lunga superiore alle unità dell’organico esistente presentate da Tirreno Power, quali contropartita all’ampliamento, soprattutto se si considera che i previsti inserimenti seguono a un’esponenziale diminuzione del personale, avvenuta nel corso degli ultimi anni e le cui motivazioni ufficiali di riorganizzazione aziendale appaiono fondate più sul mero interesse economico che sulla volontà di dare impulso al livello occupazionale del territorio.

Il prevedibile aumento nel consumo di acqua potabile, legato all’ampliamento proposto, rappresenta un elemento di forte criticità anche perché l’ipotesi di utilizzo delle acque reflue del Consorzio Depurazione SpA, per quanto auspicabile, appare priva di qualsiasi fondamento, non esistendo allo stato alcuna analisi di fattibilità tecnica ed economica.

Ancora rispetto alle preoccupazioni di carattere ambientale è opportuno far rilevare come diverse campagne di biomonitoraggio abbiano accertato nella Provincia di Savona un indice di biodiversità lichenica molto basso, a testimonianza di un’insoddisfacente qualità dell’aria e come le analisi di emissioni complessive non considerino l’aumento di inquinamento in termini di polveri fini (PM 2,5) primarie e secondarie, così come evidenziato dalla relazione su “Inquinamento e salute in Provincia di Savona” redatta dall’Ordine dei Medici di Savona (allegata alla delibera).

La “Relazione sull’attività di monitoraggio e risultati ottenuti - Gennaio 2010” dell’ARPAL, riferita al periodo di controllo agosto 2008 – luglio 2009 segnala inoltre un elevato livello di compromissione dei fondali marini: sembra lecito supporre che un eventuale implementazione dello scarico a mare dell’acqua utilizzata per il raffreddamento degli impianti possa enfatizzare lo stato di sofferenza in atto, compromettendo in via definitiva l’ecosistema marino.

In relazione alla qualità dell’aria, preme sottolineare come l’Amministrazione Comunale e il Gruppo di lavoro consiliare abbiano richiesto alla Regione Liguria e alla Provincia di Savona un adeguamento della rete di monitoraggio che prevedesse la predisposizione di rilevatori delle polveri sottili e ultrasottili sul territorio del Comune di Quiliano; l’utilità di tale provvedimento è evidente, se si pensa che ancor prima dell’avvio dei gruppi a metano, la situazione ambientale della sottozona 2b (Savona, Vado Ligure e Quiliano) si trovava a livelli di guardia.

Se a ciò si aggiunge il fatto che su un territorio di estensione limitata verrebbero a insistere più interventi dalla ricaduta globale non ancora prevedibile, che a oggi ci si trova in una condizione di non certezza circa l’ottemperanza delle prescrizioni condizionanti l’esclusione dalla VIA del gruppo a ciclo combinato e infine che non appare in alcun modo accettabile che l’utilizzo di nuove tecnologie sui gruppi esistenti possa attuarsi solo a condizione di un ampliamento della centrale a carbone, non sembra possibile l’assunzione di una posizione differente rispetto a quella del Consiglio Comunale con cui si ribadisce la netta contrarietà al progetto di ampliamento.

Tratto da Ivg del 15 dicembre 2010

tirrenopower














Vado, approvato odg contro ampliamento Tirreno Power

Vado L. Il Comune di Vado Ligure conferma la propria posizione di rifiuto al progetto di ampliamento della centrale Tirreno Power. Lo ha fatto con un ordine del giorno presentato oggi in Consiglio comunale votato ad ampia maggioranza, con la sola eccezione del voto contrario espresso dal consigliere Pdl Matteo Debenedetti.

In vista della conferenza dei servizi in sede deliberante di domani a Roma, Vado Ligure conferma quindi la posizione, sottolineando anche i ricorsi e pronunciamenti di altri Comuni costieri e dell’entroterra, come lo stesso capoluogo Savona, ma anche Cairo Montenotte, Spotorno e Noli. Anche Quiliano ha ribadito la propria contrarietà.

L’ordine del giorno del Consiglio comunale raccoglie i pronunciamenti espressi da amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra del comprensorio savonese che congiuntamente hanno manifestato il proprio dissenso al progetto di costruzione e esercizio di una nuova sezione a carbone nella centrale: l’incompatibilità degli strumenti di pianificazione nazionali e regionali sulla riduzione dell’inquinamento e delle emissioni in atmosfera, l’incongruenza con gli obiettivi di miglioramento del Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per la riduzione dei gas serra e la conseguente preoccupazione per la salute dei cittadini, queste le motivazioni contenute del documento che sarà portato in Conferenza dei servizi.

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