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17 maggio 2011

1)Nazioni Unite: rinnovare il futuro si può, sono le lobby ... a non volerlo2)Tutela penale e ambiente

Tratto da Daily blog

Nazioni Unite: rinnovare il futuro si può, sono le lobby petrolifere a non volerlo


Mentre nel mare Adriatico si cerca il petrolio, le Nazioni Unite cambiano rotta e vanno nella direzione delle energie rinnovabili. Il 9 maggio è stato presentato a Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, il rapporto “Relazione speciale sulle fonti energetiche rinnovabili” redatto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un istituto delle Nazioni Unite che si occupa di monitorare il global worming, meglio conosciuto come riscaldamento globale.Secondo gli studiosi le energie rinnovabili potrebbero soddisfare tutte le richieste energetiche del pianeta. Già altri studi avevano dimostrato la possibilità di sostituire completamente le fonti fossili con energie pulite, come acqua, sole e vento. Questa volta però a dirlo sono le Nazioni Unite.

Attualmente le energie rinnovabili ricoprono il 13% del fabbisogno mondiale, con punte del 19% per la produzione di elettricità. Non è un dato soddisfacente. Secondo il WWF, infatti, l’energia eolica potrebbe soddisfare da sola il doppio dell’attuale domanda energetica mondiale, quella geotermica più del doppio e quella solare potrebbe fornire una quantità di energia da 3 a 100 volte superiore rispetto al consumo energetico globale.

Le tecnologie per la transizione verde non mancano. Già oggi sarebbero pronte per una simile prestazione. Cosa limita tale passo avanti è spiegato dalle Nazioni Unite . Nel rapporto infatti si legge che la transizione pulita sarebbe “osteggiata da forti barriere di ordine politico che impediscono di utilizzare interamente questo potenziale”. Non è certo questa la novità. Il vero passo avanti è che questa volta ad affermarlo non è un’associazione ambientalista o un estremista ecologista, ma un organismo istituzionale come le Nazioni Unite attraverso un proprio istituto, l’IPCC appunto.

Secondo gli esperti delle Nazioni Unite le fonti rinnovabili sono la nuova frontiera, non solo in fatto di disponibilità e competitività dei costi, ma anche per una concezione più democratica dell’assetto energetico mondiale: tutti i Paesi hanno infatti “accesso a una o più fonti di energia rinnovabile, a differenza dei combustibili fossili e nucleari”.
Non solo, l’utilizzo delle fonti rinnovabili aiuta a contrastare il surriscaldamento globale,
considerando che “per mantenere il pianeta al di sotto della soglia di pericolo dei 2 gradi, approvata dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), le emissioni di gas serra globali devono cominciare a diminuire entro il 2015”


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Tratto da Peacelink

Tutela penale e ambiente: solo quindici minuti da dedicare alla direttiva europea 2008/99/CE

L'Europa chiede sanzioni "efficaci, proporzionate e dissuasive" ma il governo prevede un'ammenda che può arrivare "al massimo" a 150 mila euro

Il prossimo 18 maggio, dalle ore 14.45 alle 15.00 - a quanto pare unica riunione prevista e nell'ultimo giorno utile - dovranno formulare un parere sulle norme preparate dal governo per attuare una importante direttiva. L'Europa ha infatti preso atto dell'aumento dei comportamenti criminali (e comunque pericolosi per l'ambiente) e vuole aumentare il livello di tutela in tutti i Paesi membri, chiedendo di stabilire sanzioni "efficaci, proporzionate e dissuasive" (così si esprime la Direttiva 2008/99/CE).

Si è insomma consapevoli dell’inadeguatezza delle attuali sanzioni, considerato il pesantissimo fronte delle aggressioni e le conseguenze per l’ambiente.....

E' paradossale, nel paese delle ecomafie, circondato da mari in cui fanno rotta petroliere e imbarcazioni di ogni genere - e ancora ricco di bellezze paesaggistiche e potenzialità turistiche - che il Parlamento non riesca a lavorare su una normativa che potrebbe segnare una svolta nella lotta all’inquinamento, secondo il legislatore europeo. La direttiva riteneva fondamentale sollecitare il senso civico delle popolazioni, accentuando il disvalore di comportamenti che danneggiano l'ambiente attraverso il carattere penale delle sanzioni.

Oramai i termini assegnati dall'Europa per il recepimento (quantomeno per la direttiva del 2008) sono scaduti, e come altre volte (vedi d.lgs. 155/2010, in cui "entrò" una norma che sospendeva l'obbligo di non superare la concentrazione di un nanogrammo di benzo(a)pirene per metro cubo di aria), dopo anni di inerzia, a tutti viene chiesto di far finta di nulla per evitare procedure d'infrazione e le salatissime multe europee.

A quest'ultimo proposito, è bene ricordare che i meccanismi sanzionatori in Italia sono sempre deboli, e che in molti settori questa generale inefficacia e difficoltà di applicazione ha determinato sanzioni da parte della Comunità Europea.

In ogni caso la delega è stata chiara su un punto: l'ammenda per chi inquina può arrivare al massimo a "150.000 euro"!!

LA SALUTE E' SEMPRE COINVOLTA

L'ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), nella sua componente italiana, ha organizzato una delle poche importanti iniziative sui temi della direttiva 2008/99/CE. Nel convegno del 31 marzo a Roma – prima che lo schema normativo vedesse la luce - sono state descritte situazioni drammatiche per ogni regione del nostro paese.

La salute di tutti noi ne è coinvolta attraverso l'aria, l'acqua, gli alimenti.

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