No al Carbone: "Centrale a carbone, mercurio e disordini dello sviluppo nei bambini"
Tali studi ci impongono di chiedere che l’indagine epidemiologica sia estesa anche per queste gravi patologie.
Un recentissimo report pubblicato da Enviroment America sulle centrali elettriche a carbone ha dichiarato che queste ultime emettano nell'atmosfera ben due terzi di tutto il mercurio presente nel nostro ambiente, rivelandosi la più grande e pericolosa fonte di inquinamento da metalli pesanti.
Immagine tratta dalla Video conferenza del Dottor Ghirga,Medico Isde, a Savona al Teatro Chiabrera |
Ricordiamo che il mercurio è una potente neurotossina e che un solo grammo può potenzialmente uccidere una persona se vaporizzato direttamente dentro i suoi polmoni.
Non crediamo che Brindisi faccia eccezione, anzi, e, da madri, da padri, da persone che hanno a cuore la salute dei bambini, spaventate dal riconosciuto ruolo neurotossico del mercurio, ci poniamo alcune semplici domanda a cui pretendiamo una risposta da chi ha la responsabilità della salute pubblica:
in che modo queste emissioni di mercurio
influenzano lo sviluppo della gravidanza, influiscono sul feto prima e
sui bambini poi?
E ancora, che tipo di impatto ha il livello delle
emissioni sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso dei nostri
bambini?Il rischio di soffrire di disordini neurologici, dello sviluppo, dell'apprendimento e dell'attenzione è maggiore per i bambini che vivono vicino alla fonte di inquinamento?
Gli studi scientifici a disposizione purtroppo non ci consolano, anzi.
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La definizione che scienziati e uomini di medicina usano, “disordini dello sviluppo”, forse non rende bene quello che realmente queste parole significano, la gravità che nascondono, il terribile e devastante impatto che hanno sulle famiglie, non ci descrivono esattamente il rischio che i nostri bambini corrono.
La gravità della malattia è variabile e va dai più leggeri problemi nel linguaggio e nell'attenzione, all'iperattività, dislessia, fino ai casi più gravi di handicap con quoziente intellettivo ridotto, problemi nella comunicazione (i bambini non parlano e non socializzano), problemi motori. Tutto questo è spesso accompagnato da sintomi fisici, anche in questo caso di intensità variabile che vanno da disturbi gastrointestinali (allergie e intolleranze alimentari, reflusso, dolori addominali, ecc), disturbi del sonno e immunitari.
Parliamo quindi di qualcosa di molto serio che è compito di una società civile non solo curare, ma anche prevenire.
Stiamo facendo pagare ai nostri bambini (i dati ufficiali facilmente verificabili sono di 1 bambino su 100) il prezzo di uno sviluppo che poi tale non è!
Chiediamo delle risposte e che anche per i disordini dello sviluppo ci sia una indagine epidemiologica che possa verificare un nesso causale con l'ambiente!
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COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE
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