Mettere le mani in avanti. È quanto fatto oggi dal Partito socialista, che in un lungo comunicato chiede alle Aziende industriali di Lugano (AIL) e alla Società Elettrica Sopracenerina (SES) di astenersi dall’aiutare la Repower, la “sorella grigionese di AET” ad investire nel carbone in Germania e in Italia.
Lo scorso anno è stato il popolo ticinese a pronunciarsi sul carbone, grazie ad un’iniziativa popolare con la quale si chiedeva che l’AET uscisse dal progetto di Lünen, in Germania. Un progetto tra l’altro attualmente bloccato a seguito di una decisione del tribunale amministrativo superiore della Renania Settentrionale-Vestfalia, che ha annullato l’autorizzazione di gestione dell’impianto, dando seguito al ricorso del BUND (Associazione tedesca per l’ambiente e la protezione della natura).
Analogamente ad AET, anche l’azienda elettrica cantonale grigionese,
Repower, sta tentando la via del carbone. Due i progetti che vedono
Repower in prima linea, la centrale di Brunsbüttel in Germania e quella
di Saline Joniche, in Calabria.
Ma anche per Repower la strada è tutta in salita.
Mentre il progetto
tedesco è ostacolato da un ricorso dell’associazione BUND, il progetto
italiano ha ottenuto l’autorizzazione malgrado delle normative regionali
lo impedissero, in contrasto con i piani di sviluppo turistico e gli
interessi degli agricoli e dei pescatori. Si è parlato di “interessi
mafiosi” in gioco, e sia in Calabria, sia nei Grigioni, gli oppositori
si sono mobilitati contro il progetto. Lo scorso mese di ottobre a Coira
è stata depositata l’iniziativa “Sì all’energia pulita, senza carbone”,
che vuole impedire che aziende grigionesi (e il Canton Grigioni
possiede il 46% di Repower) partecipino a centrali a carbone.
L’interesse di Repower per il carbone è legato anche alla necessità
di disporre di energia notturna a basso costo per pompare l’acqua nel
suo impianto idroelettrico di Lago Bianco. Un impianto che potrebbe
rivelarsi invece molto utile per la gestione delle irregolarità della
produzione di energia da fonti rinnovabili.
E qui entrano in gioco AIL e SES. Per liberare i capitali necessari
agli investimenti nel carbone, la Repower ha creato una nuova società,
la Repartner Produktions AG, di cui mantiene la maggioranza.
Quest’ultima essa offre partecipazioni “innovative” ad altre aziende
elettriche, garantendo investimenti in energie “pulite” . Tra le aziende interessate vengono citate
anche AIL e SES.
Le centrali atomiche e a carbone sono esplicitamente escluse dai
progetti di Repartner, “ma è chiaro che centinaia di milioni saranno
così liberati e messi a disposizione di Repower per i suoi progetti da
17 milioni di tonnellate annue di CO2″, accusa il PS.
“È questa la coerenza energetica delle due importanti aziende
ticinesi?”, si chiedono i socialisti, che invitano AIL e SES “ad
astenersi da doppi giochi, come già tentati con la centrale di Lünen!”.
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