Tratto da Greenreport
Valutazione di impatto ambientale, l'Ue aggiorna la direttiva
La direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale (Via) di
determinati progetti pubblici e privati - procedura che valuta
preventivamente l'impatto sull'ambiente - risale al 1985, ma la
direttiva nel corso degli anni ha subito diverse e sostanziali
modificazioni. Quindi per motivi di chiarezza e di razionalizzazione
l'UE ha deciso di procedere alla sua codificazione.
La direttiva entrerà in vigore dopo
venti giorni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea
(la direttiva 2011/92 è stata pubblicata sabato scorso), ma ciò non
pregiudicherà gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di
recepimento nel diritto nazionale delle direttive che hanno modificato
quella del 1985 (ossia la 97/11/CE che prevede criteri più specifici per
la Via; la 2003/35/CE che prevede la partecipazione al pubblico
nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e
inserisce nell'ambito della direttiva dell'85 le definizioni di pubblico
e pubblico interessato; la 2009/31/CE relativa allo stoccaggio
geologico di biossido di carbonio).
La normativa dell'Unione in
materia di ambiente contiene disposizioni che consentono alle autorità
pubbliche e altri organismi di adottare delle decisioni che possono
avere effetti significativi sull'ambiente oltre che sulla salute e sul
benessere delle persone.
Quindi, stabilisce principi generali di
valutazione dell'impatto ambientale allo scopo di completare e
coordinare le procedure di autorizzazione dei progetti pubblici e
privati che possono avere un impatto rilevante sull'ambiente. Tale
valutazione andrebbe fatta in base alle opportune informazioni fornite
dal committente ed eventualmente completata dalle autorità e dal
pubblico interessato dal progetto.......
Quindi gli effetti di un progetto
sull'ambiente dovrebbero essere valutati per tenere in conto l'esigenza
di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla
qualità della vita, provvedere al mantenimento della varietà delle
specie e conservare la capacità di riproduzione dell'ecosistema in
quanto risorsa essenziale di vita.
In tale contesto, l'effettiva
partecipazione del pubblico - compresa quella di associazioni,
organizzazioni e gruppi, e segnatamente di organizzazioni non
governative - all'adozione di decisioni consente allo stesso di
esprimere pareri e preoccupazioni che possono assumere rilievo per tali
decisioni e che possono essere presi in considerazione da coloro che
sono responsabili della loro adozione.
Ciò accresce la
responsabilità e la trasparenza del processo decisionale e favorisce la
consapevolezza del pubblico sui problemi ambientali e il sostegno alle
decisioni adottate. Per questo la partecipazione dovrebbe essere
incentivata tra l'altro promuovendo l'educazione ambientale del
pubblico.Eleonora Santucci
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