Tratto da WWF
Carbone: un ritorno al passato
inutile e pericoloso
CARBONE :UN RITORNO AL PASSATO INUTILE E PERICOLOSO
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A cura di Massimiliano Varriale.
Revisione e integrazioni di Mariagrazia Midulla.
L’attuale sistema energetico mondiale si regge sull’uso dei combustibili fossili: petrolio, carbone e gas naturale, nel mix energetico mondiale, pesano per oltre l’80%. Si tratta di risorse preziose ma limitate e assai inquinanti che la Terra ha custodito per decine o centinaia di milioni di anni e che l’uomo, nell’ultimo secolo, sta estraendo e utilizzando a ritmi assolutamente insostenibili....
Dalla combustione delle fonti fossili si libera quasi il 90% del carbonio che si sta accumulando nell’atmosfera terrestre e che è responsabile dell’alterazione del clima e del conseguente riscaldamento globale, come evidenzia un’imponente mole di studi e ricerche.
Tra tutte le fonti fossili, il carbone rappresenta proprio la principale fonte di emissioni di gas serra: nel 2009, il 43% della CO2, corrispondente a circa 12,5 miliardi di tonnellate, è stata originata dalla combustione del carbone.
Del resto, a parità di energia primaria disponibile, le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70%superiori a quelle del gas naturale.
Attualmente in Italia sono in funzione 13 centrali a carbone, assai diverse per potenza installata e anche per la tecnologia impiegata. Questi impianti nel 2010 hanno prodotto circa 39.734 GWh, contribuendo all’11,6% del fabbisogno elettrico complessivo. A fronte di questi dati, tutto sommato abbastanza modesti, gli impianti a carbone hanno prodotto circa 35 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti a oltre il 30% di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale.....
L’uso del carbone non solo rappresenta la principale minaccia per il clima del pianeta ma è anche una delle maggiori fonti d’inquinamento con impatti assai gravi sulla salute di persone, organismi viventi ed ecosistemi.
E’ noto, infatti, come da processi di combustione si liberino numerose sostanze tossiche, alcune bioaccumulabili, altre cancerogene, ecc.
E, tra tutti i combustibili fossili, sicuramente il carbone è quello che, bruciando, rilascia le maggiori quantità d’inquinanti. Un’ampia letteratura scientifica dimostra come dalla combustione del carbone si liberino sostanze che impattano in modo pesante sulla salute delle persone provocando al contempo pesanti danni economici che, se correttamente internalizzati (cioè compresi) nei costi energetici, metterebbero fuori mercato questo combustibile.
Si tratta di elementi da tenere in grande considerazione quando si orientano le scelte energetiche internazionali o anche di un singolo paese.
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