Emissioni CO2 in Italia +2% nel 2010, male Sardegna Puglia (....e Liguria)
L’Istat diffonde i dati sulle emissioni di CO2 in Italia nel 2010, e non sono buoni: +2%, con Sardegna e Puglia che registrano le più alte emissioni pro capite. L’istituto statistico propone inoltre delle interessanti comparazioni con gli altri stati europei.
Nel 2010 le emissioni di CO2 in Italia sono cresciute del 2% rispetto al 2009, rileva l’Istat nel suo nuovo rapporto “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”.Un dato nettamente negativo che, come si legge nel rapporto, allontana il nostro paese “dall’obiettivo di massima emissione fissato dal protocollo di Kyoto”.
Nel 2010 particolarmente negative sono state le emissioni pro capite di gas legati all’effetto serra in Sardegna, Puglia e Liguria, rispettivamente 16 tonnellate, 15,3 tonnellate e 14 tonnellate di CO2 per singolo abitante.....
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Tratto da Zeroemission
Italia: ogni anno 12 mila morti per l'inquinamento
Una strage silenziosa che in tutto il mondo fa registrare oltre 1,3 milioni di vittime, tanti quanti i morti per Aids
Sono seimila le persone che ogni anno muoiono per lo smog,
mentre altri seimila soccombono al radon, il killer dei veleni dentro casa e
altrettanti per le malattie da amianto che ancora sono presenti in migliaia di
edifici. Questo il bollettino dei caduti sotto i colpi dell'inquinamento che conta
circa 12 mila decessi all'anno. Una strage silenziosa che in tutto il mondo fa
registrare oltre 1,3 milioni di vittime, tanti quanti i morti per Aids. A fare
luce sul problema sul problema è il
libro "Aria da morire", firmato dalla giornalista
Margherita Fronte e dall'ematologo Pier Mannuccio Mannucci, tra i piú noti
medici internisti italiani, direttore scientifico dell'Irccs Policlinico di
Milano e fondatore di Gruppo 2003, movimento di scienziati per la rinascita
della ricerca in Italia, che proprio in questi giorni ha lanciato un appello, e
10 domande, ai candidati premier in lizza alle prossime elezioni politiche. "...
L'Oms indica
che basta una variazione minima, pari a 10 microgrammi/metro cubo, dei livelli
di PM2,5 nell'aria per aumentare il rischio di mortalitá generale del 6% e
dell'8% il pericolo di tumore al polmone.
"Contrariamente a quanto si
crede - puntualizza Mannucci - sono le malattie cardiovascolari, e non quelle
respiratorie, la prima causa di morte da inquinamento".
Infatti "le frazioni di polveri piú sottili, il cosiddetto black carbon, non arriva solo nei polmoni ma entra anche nel sangue, dove veicola tutti i veleni (metalli pesanti e materiali organici vari) che ha assorbito come fosse una spugna, e aumenta il rischio che si formino trombi".
Infatti "le frazioni di polveri piú sottili, il cosiddetto black carbon, non arriva solo nei polmoni ma entra anche nel sangue, dove veicola tutti i veleni (metalli pesanti e materiali organici vari) che ha assorbito come fosse una spugna, e aumenta il rischio che si formino trombi".
Di smog, quindi, si muore
soprattutto per infarto (+18% per ogni aumento di PM2,5 pari a 10
microgrammi/metro cubo d'aria), ma anche di "aritmie, a causa di
alterazioni al sistema simpatico che possono portare a morte improvvisa; di
scompenso, di ictus, di malattie da trombosi venosa.
In due terzi dei casi -
calcola dunque il medico - i decessi da smog sono cardiovascolari e riguardano
gli anziani.
Mentre le malattie respiratorie, asma in particolare, colpiscono soprattutto i bambini".
In particolare, "tra i veleni dell'aria piú deleteri per la salute del respiro c'è l'ozono, il principale inquinante estivo responsabile di asma, bronchiti e polmoniti".
Mentre le malattie respiratorie, asma in particolare, colpiscono soprattutto i bambini".
In particolare, "tra i veleni dell'aria piú deleteri per la salute del respiro c'è l'ozono, il principale inquinante estivo responsabile di asma, bronchiti e polmoniti".
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