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03 aprile 2013

Incidenza di tumori e anomalia bresciana . Il Pcb sotto accusa

Tratto da Il giornale di Brescia


Pcb Caffaro: la Procura indaga su ritardi e omissioni

Due inchieste penali. Un processo civile. Tanto lavoro. Nessun risultato. Almeno per ora.

Indipendentemente dagli esiti, il caso Pcb-Caffaro non è passato inosservato a Palazzo di Giustizia. Oggi, dodici anni dopo, resta una delle priorità assolute. La riprova? Domani i sostituti procuratori Claudio Pinto e Federico Bisceglia incontreranno a Roma funzionari del Ministero dell'Ambiente. Scopo? Capire cosa ha impedito sino ad oggi l'inizio della bonifica del sito di interesse nazionale.


La trasferta, programmata da tempo e non suggerita dal servizio andato in onda domenica su Raitre, è una delle attività fatte dalla Procura della Repubblica di Brescia nell'ambito della seconda inchiesta attivata sulla bomba ambientale che tiene in scacco un quarto della città e che è stata aperta nel 2010...
Nel fascicolo, aperto per verificare possibili omissioni nelle procedure amministrative finora rimaste lettera morta, ci sono finite consulenze tecniche, nuove testimonianze e da domani ci saranno pure le dichiarazioni dei funzionari del ministero responsabile unico, in funzione della caratterizzazione dell'area Caffaro quale sito di interesse nazionale, della sua bonifica......
Pierpaolo Prati
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Incidenza di tumori e anomalia bresciana .

Il Pcb sotto accusa

Tratto da  Il Corriere della sera

La cancerogenicità dei Pcb è rilevata in studi internazionali, a differenza di quanto emerso dalle indagini bresciane

L'esperto L'intervista all'epidemiologo Paolo Ricci

Paolo Ricci
L'incidenza di alcuni tumori a Brescia è di gran lunga maggiore di quella riscontrata nel resto del Nord Italia. È la sintesi di uno studio inedito illustrato dal professor Paolo Ricci - epidemiologo dell'Asl di Mantova che segue il caso Caffaro da un decennio - due settimane fa in un convegno dell'Airtum (associazione italiana registri tumori) a Bolzano.  
Lo studio, frutto di una collaborazione con l'Istituto superiore di sanità parla (per il comune di Brescia) di un'incidenza maggiore del 49% per il tumore alla tiroide, del 20% per il linfoma non Hodgkin, del 58% per il tumore al fegato, del 26% per quello al seno. «Per tutte queste tipologie di tumori esiste una correlazione con l'esposizione al Pcb», sottolinea il professor Ricci. Parlando di tumore al fegato ad esempio, l'esposizione al Pcb è un fattore riconosciuto fin dagli anni Trenta, ha ricordato Philippe Grandjean, professore dell'università di Harvard, nell'intervista rilasciata a Riccardo Iacona.
......«La verità scientifica non è quella che emerge dagli studi locali ma da quelli internazionali - spiega al Corriere Ricci -.
 La stessa Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha recentemente inserito tutti i Pcb tra i peggiori cancerogeni, quelli di classe uno, alla stregua di amianto e benzene». 
 Il suo giudizio sui Pcb è inequivocabile: 
«La Iarc è arrivata a stabilire un'evidenza degli effetti biologici, dalla depressione del sistema immunitario alla competizione con i recettori endocrini, fino all'azione genotossica sul Dna, basandosi su evidenze epidemiologiche emerse in settanta lavori scientifici indipendenti».
Non mancano forti critiche alle istituzioni sanitarie locali: «Proseguire nel minimizzare il problema è antipatico e fuorviante .
 Le istituzioni sanitarie dovrebbero ragionare sul da farsi: va monitorata la catena alimentare visto che - come dimostrato dal servizio di Presa Diretta - ci sono ancora mucche che pascolano nei campi contaminati e va fatta una seria opera di prevenzione sui residenti». .........L'articolo integrale su Il Corriere della sera

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