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03 aprile 2013

L’esorbitante conto dei sussidi internazionali alle fossili e .....in Italia il 'regalo' alle centrali a olio combustibile


post-tax-subsidies 
Tratto da La Repubblica


L’esorbitante conto dei sussidi alle fossili

di Valerio Gualerzi

Cap and trade? Carbon Tax? Sistema Ets? Secondo un nuovo studio del Fondo monetario internazionale nessuna di queste soluzioni è la migliore per risolvere la crisi climatica riducendo drasticamente le emissioni di anidride carbonica. 
La strada più sicura ed economica sarebbe invece un taglio netto ai sussidi che vengono a tutt’oggi pagati alle fonti fossili.


Una cifra folle che il Fmi quantifica in 1,9 bilioni (1.900 miliardi) di dollari l’anno, rivedendo al rialzo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia che nel 2012 ha valutato pari a 630 miliardi di dollari, in netta crescita negli ultimi anni. Di questi 1,9 bilioni, 480 miliardi vengono distribuiti sotto forma di incentivi diretti al consumo. Gli stati spendono ovvero denaro per ridurre il prezzo dei carburanti alla pompa. Una pratica diffusa soprattutto nei paesi in via di sviluppo, nel Nordafrica e in Medioriente.....  Se questa forma di incentivo fosse rimossa, secondo il Fmi le emissioni di CO2 si ridurrebbero automaticamente del 2%.
Il Fondo stima poi in 1,4 bilioni la somma il mondo paga annualmente per dare alle fonti fossili un prezzo falsato, un prezzo, ovvero, che non tiene conto dei danni ambientali e climatici prodotti dall’energia sporca.  
Costi, quelle delle “esternalità” delle fonti fossili, che vengono stimati convenzionalmente in 24 dollari per ogni tonnellata di anidride carbonica immessa in atmosfera.I paesi ai quali questa pratica costa più di tutti, sottolinea ancora la ricerca, sono gli Usa (502 miliardi di dollari l’anno), la Cina (279) e la Russia (116 ).

L’Fmi si mostra comunque consapevole che tagliare questa piaga non è semplice. .....Leggi l'articolo integrale

Leggi anche  il  nostro post dell'  8 gennaio



Tutto per Enel il 'regalo' alle centrali a olio combustibile


Circa 250 milioni di euro dalle bollette degli italiani per rendere solo disponibili dal 1° gennaio al 31 marzo 2013, e con un preavviso di 48 ore, la produzione di vecchie e inquinanti centrali a olio combustibile. Obiettivo è fronteggiare un'eventuale emergenza gas. Dall'elenco dell'Autorità risulta che il 'monopolista' di questi impianti è Enel.
Il 'regalo' alle centrali a olio combustibile, denaro spalmato sulle nostre bollette, sarà incassato interamente da Enel, che in pratica a oggi detiene il monopolio di queste centrali obsolete e inquinanti. Un'evoluzione ampiamente prevedibile, ma solo in questi giorni è arrivata la conferma, con  una delibera in cui l'Autorità per l'Energia dà parere positivo, pur con qualche osservazione, alla lista delle centrali a olio combustibile che saranno remunerate per la disponibilità a entrare in funzione contro possibili nuove emergenze gas (vedi allegato, pdf).
Alla fine il provvedimento si traduce in un grande favore a chi possiede queste centrali a olio combustibile.
Per prevenire le "situazioni di emergenza gas",  infatti, si prevedono incentivi per le centrali a olio combustibile (cioè a petrolio) e per rimettere in funzione questi impianti vecchi, inquinanti e spesso posizionati in zone ad alto densità abitativa, sono previste "deroghe alla normativa sulle emissioni in atmosfera o alla qualità dei combustibili" e le centrali "sono esentate dall'attuazione degli autocontrolli previsti nei piani di monitoraggio, con deroga alle prescrizioni nelle autorizzazioni integrate ambientali", addirittura superando "gli obblighi relativi alla presentazione di piani di dismissione”.


“Un vero e proprio regalo alle lobby del petrolio con i soldi dei cittadini”, secondo Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente.

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