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17 maggio 2013

UE, eolico e fotovoltaico hanno numeri da leader:"La nuova produzione ha ampiamento sostituito quella delle centrali nucleari, a carbone e ad olio dismesse."

 Tratto da QualEnergia

Mercato elettrico UE, eolico e fotovoltaico hanno numeri da leader

Nuova potenza e produzione da eolico e fotovoltaico testimoniano il cambiamento in atto nel sistema elettrico europeo. Nel 2012 il nuovo installato FV connesso alla rete ha generato 19 TWh aggiuntivi, l'eolico 29 e 15 sono stati generati dalle nuove centrali a gas. 
La nuova produzione da rinnovabili ha ampiamento sostituito quella delle centrali nucleari, a carbone e ad olio dismesse.

I recenti dati forniti da Epia ed Ewea illustrano come il fotovoltaico per il secondo anno consecutivo sia la prima fonte in termini di nuova potenza elettrica installata: 16,7 GW nel 2012 (12 dei quali installati su tetto).
Dal grafico, estratto dall’ultimo rapporto dell’European Photovoltaic Industry Association (Global Market Outlook fot photovoltaics 2013-2017) si nota come il fotovoltaico superi abbondantemente eolico e gas, per non parlare del carbone (quest’ultimo con un saldo ampiamente negativo tra nuovi impianti e dismissioni).
Va detto anche che le centrali a gas, dopo aver raggiunto il loro picco di installazioni nel 2010 con 20 GW, nel 2011 (meno di 10 GW) e nel 2012 (poco più di 10 GW) hanno dovuto registrare un netto calo riguardo alla nuova potenza. Un dato che deve essere ulteriormente ridimensionato nella sua portata considerando le importanti dismissioni come quelle registrate nel 2012 e ammontanti a 5,5 GW. Quindi è utile osservare a questo scopo, nel grafico in basso, la potenza elettrica netta aggiunta nel 2012 nell’UE27.
Per avere un filmato, più che una fotografia, di questa che potremmo definire come una vera e propria transizione energetica in atto in Europa, bisogna vedere la potenza netta (in GW) aggiunta negli scorsi 13 anni, cioè nel periodo che va dal 2000 al 2012: sono 166 i gigawatt di potenza tra eolico e fotovoltaico contro i 121 GW per il gas, 
e contro specialmente saldi negativi per carbone, olio e nucleare.
Dopo i dati sulla potenza è bene fornire anche quelli sulla produzione di energia elettrica, per non essere tacciati di segnalare solo gli sviluppi più evidentemente positivi per le rinnovabili. Bisogna dire però che, anche in questo caso, molti detrattori delle rinnovabili dovrebbero rivedere alcuni loro pregiudizi, come quelli che riguardano la marginalità del contributo delle fonti pulite, e in particolar modo del fotovoltaico, anche alla luce della rapidità del cambiamento verificatosi.
Nel 2012 il nuovo installato fotovoltaico connesso alla rete ha generato nell’UE27 19 TWh aggiuntivi (il calcolo viene fatto per un anno di operatività degli impianti). Nello stesso anno, dalla nuova potenza eolica sono arrivati 29 TWh, altri 7 dalle altre rinnovabili e 15 TWh dalle nuove centrali a gas che mediamente lavorano per circa 3000 ore/anno; un dato, quest’ultimo, che riflette l’attuale situazione nel mercato elettrico europeo. 
Nel 2011 il nuovo fotovoltaico aveva prodotto più di ogni altra fonte, eolico incluso.
Ma la cifra che sembra più sorprendente (grafico a destra) riguarda il totale della produzione di elettricità del 2012 delle installazioni di eolico e fotovoltaico realizzate nel 2011. Ebbene questa generazione è risultata maggiore di quella che sarebbe stata prodotta dalle centrali nucleari, a carbone e olio combustibile dismesse nel 2012, cioè di quella produzione elettrica persa per il pensionamento di queste centrali.
Per limitarci al fotovoltaico, dai dati Epia notiamo che la media della copertura del fabbisogno elettrico dell’UE27 nel 2012 è del 2,6% (era dell’1,15% nel 2010), con livelli sopra la media in Italia (6,7%), in Germania (5,6%) e in Grecia (4%). Ma se consideriamo che la produzione di picco rappresenta circa il 50% dell’elettricità consumata in Europa, allora - spiega l’EPIA nel suo documento - potremmo vedere queste quote in un modo diverso e ritenere in questa prospettiva che il FV oggi è in grado di produrre il 5,2% del picco della domanda di elettricità nell’UE27, e più del 13,5% in Italia e oltre l’11% in Germania.
Ed è questo il numero che spiega, meglio di molti altri, come l’elettricità solare in pochissimi anni abbia assunto un ruolo determinante nel mercato elettrico tanto da essere diventato un competitore diretto delle altre fonti convenzionali di energia. Il grafico qui sotto dà un'ulteriore illustrazione di quanto detto.
Qui in alto si mette in relazione la percentuale del contributo del fotovoltaico alla domanda in alcuni singoli paesi europei e il suo massimo contributo istantaneo. La punta massima di copertura alla domanda di carico offerta dal fotovoltaico è stata ad esempio del 45% in Germania e di circa il 38% in Italia. Percentuali impensabili solo 2 o 3 anni fa.

 Potremmo concludere dicendo che siamo solo alba di un’altra storia.
 
Immagine tratta da Facebook del Dott.G Ghirga Medico ISDE

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