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Terra dei fuochi: inchiesta del Senato
"Picco di tumori tra Napoli e Caserta"
"Picco di tumori tra Napoli e Caserta"
- La commissione Sanità del Senato apre un’inchiesta sui veleni della Terra dei fuochi.
L’indagine sulla bomba Campania inizia martedì, quando a Palazzo Madama saranno ascoltati i medici per l’ambiente.
Ma la lista dei soggetti che verranno convocati è lunga e autorevole: tra gli altri, i vertici dell’Istituto Pascale, i rappresentanti dell’Istituto di oncologia sperimentale Salvatore, quelli della struttura commissariale (guidata dal governatore Stefano Caldoro e dal vice Mario Morlacco), i manager delle Asl e ancora i volontari di Legambiente e Wwf fino a dirigenti e funzionari dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. I senatori non si fermeranno alle audizioni. Il commissario per le bonifiche: cibi sani, speculazioni dietro gli allarmi.....
Il legame con l’inquinamento ambientale è stretto. Ma se per la stragrande maggioranza della popolazione campana questi dati si spiegano con l'avvelenamento della terra, per il ministero la risposta è tutta (o quasi) nello stile di vita della popolazione locale:
«In assenza di studi adeguati il ministero non poteva rispondere diversamente», spiega Antonio Marfella, ricercatore di medici per l'ambiente.
«Il nodo è come sempre il nesso di causalità - aggiunge Marfella -.
Ovvero il collegamento scientificamente dimostrato tra inquinamento e patologie correlate.
In Campania non è stato accertato perché, ad oggi, nessun istituzione lo vuole cercare».
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Tratto da Articolo Tre
La strage degli innocenti continua. Tumori infantili nella “terra dei fuochi”
Due nuovi casi di decesso per tumore infantile riguardano la Terra dei Fuochi. L'inquinamento in Campania continua a mietere vittime, ma dal Ministero della Salute si imputa l'incremento dell'incidenza al cattivo stile i vita dei napoletani.-Redazione- -8 settembre 2013- La strage degli innocenti continua. I bambini della Campania muoiono, a colpa dell'inquinamento che nella Terra dei Fuochi è ormai un'emergenza palese.
Soltanto ad Acerra, in questi giorni, altri due bambini si sono spenti a colpa di un tumore, una malattia rara per i più piccoli, a meno che non si abiti in un luogo dove le ecomafie lucrano, gli stabilimenti espellono sostanze nocive, la spazzatura viene bruciata e l'inquinamento si abbatte come una mano nera sui cittadini.
Il decesso dei due bimbi ha riacceso le polemiche. C'aveva pensato, pochi giorni fa, anche il pentito dei Casalesi Schiavone, ma non è bastato per aumentare l'allerta. Il problema è l'incidenza vertiginosa, confermata anche dall'Istituto Pascale e da un rapporto del Ministero della Salute, i quali hanno ammesso, almeno numericamente, come in Campania si stia consumando una strage silenziosa, che nei minori trova le vittime predilette.
Nella zona tra Caserta e Napoli, si registrano 0,5 casi di tumore ogni 100.000 bambini, ogni anno. In genere il cancro più diffuso è il medullo blastoma, ma sono registrati anche tumori al sistema respiratorio, leucemie, malattie cardiovascolari, tutti aumentati del 15-20% negli ultimi anni. In particolare, ad Acerra, l'incidenza è aumentata del 30% di media, con picchi del 47% a seconda del periodo preso in esame. Secondo il dossier Sentieri sulle aree contaminate, inoltre, in 7 anni, le vittime d'inquinamento sono state 9.969.
La situazione ha allarmato anche il dicastero della Salute, con sede a Roma. “Per quanto riguarda i tumori maligni nel loro complesso", si legge infatti in un rapporto pubblicato lo scorso gennaio, "la mortalità in Campania tra gli uomini è superiore ai valori dell’intera Italia per il contributo delle province di Caserta e Napoli”.
Ma, nella stessa relazione, non si fa alcun accenno ai fattori di inquinamento: per i politicanti, infatti, le cause della mortalità sono dovute allo stile di vita dei cittadini campani.
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