MALFORMAZIONI CONGENITE PIU' FREQUENTI QUANDO GLI INQUINANTI ATMOSFERICI SONO
 PIU' ELEVATI. PUBBLICATO LO STUDIO DEL CNR SUL POLO 
INDUSTRIALE DI BRINDISI. 
Le
 mamme che dal 2001 al 2010 hanno partorito bambini con malformazioni 
congenite sono state esposte, nel periodo della loro gravidanza che va 
dalla terza alla ottava settimana, ad una concentrazione di anidride 
solforosa (SO2) più elevata delle mamme che hanno partorito negli stessi
 anni bambini in buona salute. 
E' questa la conclusione dell'articolo pubblicato nei primi mesi del 2014 sulla rivista scientifica Environmental Research da un gruppo di ricercatori composto da epidemiologi, fisici dell'atmosfera, biologi di alcuni istituti del CNR di Pisa, Lecce e Bologna e neonatologi della ASL di Brindisi. (Congenital anomalies among live births in ahigh environmental risk area— A case-control study in Brindisi (southern Italy) Emilio Antonio Luca Gianicolo, Cristina Mangia, Marco Cervino, Antonella Bruni, Maria Grazia Andreassi, Giuseppe Latini).
Sono
 stati considerati nell’analisi 189 casi di anomalie congenite (AC), di 
questi 81 sono stati i casi con anomalie congenite cardiache (ACC) e 44 
con difetti del setto ventricolare (DSV) (gli autori hanno escluso da 
questo lavoro i casi di anomalie cromosomiche coincidenti). Le 
concentrazioni degli inquinanti sono generalmente più alte tra i casi 
rispetto ai controlli, con differenze maggiori che si riscontrano tra le
 ACC. I modelli con variabile di esposizione continua mostrano 
incrementi di rischio che tuttavia non sono statisticamente 
significativi.
 L’esposizione materna alle maggiori concentrazioni rilevate di SO2
 sono significativamente correlate con tutti i tipi di malformazioni e, 
in particolare, con le malformazioni congenite del cuore. 
Gli
 stessi autori un anno fa avevano pubblicato su altra rivista 
internazionale i dati sulle malformazioni congenite a Brindisi 
registrando nello stesso arco temporale un totale di 194 anomalie su 
8.503 neonati e osservando una prevalenza di 228 casi su 10.000 nati 
vivi, approssimativamente il 17% in più rispetto al dato riportato dal 
registro europeo EUROCAT. Circa  3 neonati con malformazioni in più ogni
 anno rispetto alla media europea. L'eccesso osservato per le anomalie 
cardiovascolari era del 49%. 
L'attuale studio costituisce un 
approfondimento che correla il dato sanitario con il dato ambientale e 
rappresenta un avanzamento nella conoscenza del fenomeno poiché la SO2
 origina dalle emissioni industriali e dai combustibili per la 
navigazione marittima. Nella città di Brindisi per l'ARPA Puglia il 90% 
delle emissioni di SO2 provengono dalla produzione energetica. In realtà
 i ricercatori precisano che potrebbe non essere solo la SO2 in quanto 
tale a provocare il maggior rischio di malformazioni, ma "la SO2 può 
essere considerata un surrogato del complesso delle emissioni" che 
investono la città.
La
 Regione Puglia nel luglio scorso, probabilmente sulla base delle 
risultanze del primo studio sulle malformazioni congenite a Brindisi, ha
 istituito il registro regionale delle malformazioni. 
 E' evidente che le
 misure più urgenti da adottare a tutela della salute della popolazione 
brindisina non sono nè una ricerca epidemiologica nè interventi sanitari
 bensì un serio programma di riduzione delle emissioni industriali ed 
energetiche in particolare.



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